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lunedì 4 ottobre 2010

Rizzo Nervo scrive a Masi: “Inaccettabili i silenzi del Tg1 su Berlusconi”

Lettera del consigliere d’opposizione alla dirigenza della Rai: “Minzolini non ha trasmesso le critiche dell’Osservatore Romano e di Avvenire al premier”.

“Signor Presidente, Signor Direttore Generale, mi permetto di rivolgervi alcune domande confidando in una risposta, se non pubblica, almeno nel consiglio di amministrazione di mercoledi’ prossimo: se l’Osservatore Romano, organo Tg1 Minzolini Rizzo Nervo scrive a Masi: Inaccettabili i silenzi del Tg1 su Berlusconi ufficiale della Citta’ del Vaticano, esprime una critica nei confronti di un Capo di governo e’ una notizia o un fatto routinario e quindi non meritevole di attenzione? Ed ancora: il fatto che nello stesso giorno l’Avvenire, che e’ il quotidiano di riferimento della Conferenza Episcopale Italiana, muove le stesse critiche allo stesso Capo di governo rafforza o no la ‘notiziabilita” della posizione del mondo cattolico nei confronti di un evento che aveva gia’ suscitato polemiche su tutta la stampa? E se il Capo di governo e’ quello italiano e’ giusto informarne i lettori e i telespettatori di quel Paese?”Domande che attendono riposta, queste, secondo Nino Rizzo Nervo, consigliere d’amministrazione della Rai indicato dall’opposizione parlamentare, vicino al PD, che prende carta e penna per scrivere una “segnalazione” al presidente dell’azienda, Paolo Galimberti, e al direttore generale, Mauro Masi.

CHI HA SBAGLIATO? – E, argomenta Rizzo Nervo, non c’è molta scelta: delle due, l’una: “Lo scorso 2 ottobre a differenza dei Giornali radio, del TG2, del TG3 e di Rainews, il TG1 che e’ la testata ammiraglia non ha fatto alcun servizio sugli editoriali dell’Osservatore Romano e dell’Avvenire che definivano ‘deplorevoli’ e ‘insopportabili’ alcune frasi del Presidente del Consiglio: o ha commesso un grave errore di omissione il direttore del TG1 o devono essere richiamati ad un’informazione piu’ sobria i direttori del giornale radio e degli altri telegiornali”. Non è d’altronde la prima volta che il telegiornale diretto da Augusto Minzolini si comporta in questo modo, e, conclude Rizzo Nervo, sarebbe “molto grave, anche in considerazione del preoccupante calo di ascolti di quella testata che ne’ il consiglio di amministrazione ne’ il direttore generale abbiano voluto mai affrontare questo problema con la serieta’ e l’attenzione che invece richiede nell’interesse della credibilita’ e dell’autorevolezza del servizio pubblico”.

(fonte: giornalettismo.it)

Il Vaticano contro Berlusconi "Battute deplorevoli e offensive". Fisichella minimizza

Osservatore e Avvenire intervengono sui video del presidente del Consiglio pubblicati da Repubblica e L'espresso. Ma mons. Rino Fisichella minimizza: "Contestualizzare le cose". Il Tg1 snobba la notizia

ROMA - Barzelletta anti ebraica e con bestemmia, parla il Vaticano. "Deplorevoli battute" che offendono "il sentimento dei credenti" e "la memoria sacra dei sei milioni di vittime della Shoah", dice l'Osservatore Romano in un articolo di cronaca che riassume le barzellette raccontate da Berlusconi. E' il duro commento ai contenuti del video esclusivo di Repubblica.it e a quelli del filmato dell'Espresso.

In mattinata era stato il giornale della Cei Avvenire a intervenire. "Ci mancava solo la bestemmia dentro la barzelletta del presidente. Un video – puntuale come una maledizione – ce l'ha servita via internet, mentre un altro video ci ha proposto un Silvio Berlusconi che giochicchia con consunti stereotipi sugli ebrei", scrive in un editoriale il direttore Marco Tarquinio, all'indomani del video pubblicato dal sito de L'espresso, in cui Berlusconi racconta una barzelletta contro Rosy Bindi che si conclude con una bestemmia.

In soccorso del premier interviene monsignor Rino Fisichella: "Bisogna saper contestualizzare le situazioni". Amareggiata replica della Bindi: "Si combatte il relativismo etico ma poi ci si ferma alla porta dei potenti".

Le critiche della stampa cattolica. "C'è una cultura della battuta a ogni costo che ha preso piede e fa brutta la nostra politica. E su questo tanti dovrebbero tornare a riflettere", esorta il quotidiano dei vescovi. "E farebbero bene a pensarci su davvero anche coloro che bestemmie di vario tipo e barzellette mediocri (tristemente dilaganti tra pseudo-satira e pseudo-cultura) non le sopportano solo quando spuntano sulla bocca di un avversario, meglio se Silvio Berlusconi", scrive il direttore del quotidiano.

"Ma su ogni uomo delle Istituzioni, su ogni ministro e a maggior ragione sul capo del governo grava, inesorabile, un più alto dovere di sobrietà e di rispetto. Per ciò che si rappresenta, per i sentimenti dei cittadini e - conclude Avvenire - per Colui che non va nominato invano".

A poco sono servite le parole del premier di ieri: "E' soltanto una risata. Quella di cui si parla è una storiella circolata un anno fa in tutto il Parlamento. Averla raccontata, in privato, non è né un'offesa né un peccato". "Il cattivo gusto e la responsabilità - aveva detto Berlusconi - sono casomai di chi la pubblicizza. Mi spiace solo se qualcuno nella sua sensibilità si sia sentito turbato. Ma non ci credo. È soltanto un pretesto per attacchi strumentali e ipocriti". Insomma, colpa dei giornali.

E i giornali rispondono. Famiglia Cristiana in primis: "Dal premier esempio di cristianesimo usa e getta". "Sappiamo tutti - scrive il settimanale dei Paolini - che non è la prima e certo non sarà l'ultima. Perché proprio dal Cavaliere arriva uno dei più chiari esempi di quel 'cristianesimo alla carta' o 'cristianesimo usa e getta' che è oggi tra le piaghe più profonde della vita sociale del nostro Paese".

Monsignor Fisichella minimizza. Ma oggi monsignor Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, sminuisce le polemiche sulla barzelletta con bestemmie, e lo fa a margine di un confronto tra Chiesa e politica con i deputati Enrico Letta (Pd) e Maurizio Lupi (Pdl). "Bisogna sempre in questi momenti saper contestualizzare le cose", dice. "Certamente, non bisogna da un lato diminuire la nostra attenzione, quando siamo persone pubbliche, a non venir meno a quello che è il nostro linguaggio e la nostra condizione; dall'altra credo che in Italia dobbiamo essere capaci di non creare delle burrasche ogni giorno per strumentalizzare situazioni politiche che hanno già un loro valore piuttosto delicato", conclude Fisichella.

Parole, quelle del prelato, che amareggiano profondamente Rosy Bindi, che in serata rilascia una nota particolarmente dolente. "Fin da piccola mi hanno insegnato a non pronunciare il nome del Signore invano - premette l'esponente Pd - Sarò all'antica, ma mi amareggia profondamente e mi turba constatare che per un pastore della mia Chiesa ci sarebbero occasioni e circostanze nelle quali è possibile derogare anche dal secondo comandamento".

La vicepresidente della Camera contesta a Fisichella la scorciatoia della "contestualizzazione" nel giudizio sulle bestemmie. "E' in fondo un esercizio di laicità ma potrebbe diventare relativismo - avverte Bindi - Se è così, c'è qualcosa di contraddittorio e profondamente diseducativo nel minimizzare la blasfemia del premier. Come si può condurre in modo credibile la battaglia contro il relativismo etico e la perdita di valori della nostra società se poi nel giudizio ci si ferma davanti alla soglia dei potenti?"

In chiusura Bindi si dice consapevole della difficile "azione pastorale dei nostri vescovi, quanto complesso l'impegno di evangelizzazione e di formazione di una forte e libera coscienza cristiana. Ma non vorrei che questa fatica fosse vanificata da troppe frettolose contestualizzazioni".

Il Tg1 snobba la notizia. "Siamo al tragicomico. Il Tg1 delle 20 ha limitato a pochi secondi la notizia dell'Osservatore Romano che ha commentato le assurde barzellette di Berlusconi. Questo è un tg omissivo". Lo afferma una nota dell'associazione di telespettatori cattolici Aiart. "Gli organi di garanzia riflettano, perché ieri il Tg1 ha del tutto ignorato la notizia, oggi l'ha ridotta a una brevissima - continua la nota - Questo non è il tg di tutti gli italiani".

E anche il capo della segreteria politica del Pd, Filippo Penati, osserva che "il Tg1 continua a perseverare nelle omissioni: ieri sera - ricorda Penati - ha taciuto la notizia delle barzellette offensive e blasfeme di Berlusconi, stasera ha messo il bavaglio anche alle critiche giunte al premier dall'Osservatore Romano". Per Penati, "si reitera dunque un comportamento incomprensibile per chi sia chiamato a garantire un servizio pubblico di informazione. Ieri in un sol colpo Berlusconi ha offeso i sentimenti religiosi degli italiani e la memoria degli ebrei vittime dell'Olocausto. E' grave e ingiustificabile che a tutto ciò si sia messo il silenziatore".

(02 ottobre 2010)

(fonte: Repubblica)

sabato 2 ottobre 2010

Sbatti il mostro in prima pagina

Nel 1972 Gian Maria Volonté, interpreta l'odioso redattore capo Bizanti della testata di fantasia "Il Giornale" (che nella realtà viene fondata 2 anni dopo). Nella finzione filmica l'8 marzo 1972, in un periodo politicamente caldo alla vigilia delle elezioni e proprio quando la sede de "Il Giornale" ha subito un'aggressione attribuita... a gruppuscoli di sinistra, la quindicenne Maria Grazia, figlia del noto professor Italo Martini, viene trovata violentata e strozzata in un prato nella periferia di Milano. Il redattope-capo Bizanti, sentito il parere dell'ingegner Montelli, finanziatore de "Il Giornale", in malafede, cerca di incolpare un avversario politico dell'omicidio di una ragazza; il film è di Marco Bellocchio e s'intitola: Sbatti il mostro in prima pagina. Mi sembra che gli ingredienti dell'italico minestrone non cambino mai!
Notare la somiglianza di Volontè-Bizanti capo redattore con il nostro caro direttore di Libero...

Da segnalare un imperdibile cameo di un attore tutt'ora in attività: infatti il film si apre con alcune riprese reali di un comizio a Milano del gruppo Maggioranza Silenziosa, un comitato anticomunista a cui aderivano esponenti democristiani, missini, liberali e monarchici. L'oratore è un giovanissimo Ignazio La Russa.

(il video)