DEBITO PUBBLICO

RAPPORTO DEBITO/PIL

Visualizzazione post con etichetta bunga bunga. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta bunga bunga. Mostra tutti i post

lunedì 13 giugno 2011

Siate sinceri. Voi vi sentite migliori o peggiori di queste persone?


“Non più lì (ad Arcore) ma nell’altra villa (Gernetto, ndr). Tutto come prima, non è cambiato un cazzo. Stessi attori, stesso film, proiettato in un cinema diverso. Come prima, più di prima. Stesso gruppo, qualche new entry, ma la base del film è uguale”. Flavio Briatore si sfoga così con Daniela Santanché. Il film di cui parla è il bunga bunga del premier. Perché Silvio Berlusconi non ha mai smesso di farsi organizzare i festini da Lele Mora. Ed è proprio l’agente dei vip che va a trovare l’ex manager della Formula Uno a Cuneo per sfogarsi. “E’ stato da me due ore, mi fa pena mi ha detto ‘tutto continua come nulla fosse’”, racconta Briatore a Santanché, amica e socia.


Quanto anticipato dal Fatto Quotidiano trova così conferma. Il sottosegretario si preoccupa e la conversazione (intercettata due mesi fa e pubblicata oggi dal quotidiano La Repubblica) si trasforma in una sorta di testimonianza utile ai pm di Milano titolari dell’inchiesta sul cosiddetto Ruby gate. Perché Briatore è uno dei testimoni nominati dal premier per la sua difesa. Un amico, che racconta come i festini siano in realtà cene serie. Al telefono invece Briatore dice tutt’altro. “Veronica (Lario, ndr) ha ragione, è malato”. “E’ malato Dani, il suo piacere è vedere queste qui stanche che vanno via da lui. Dopo ‘due botte’ cominciano a dire che sono stanche, che le ha rovinate”, racconta Briatore. “Io sono senza parole”, risponde Santanché. “Ti rendi conto? E che cosa si può fare?” chiede. E Briatore: “Dani, io ti dico un’altra roba. Se il presidente continua a fare che cosa fa…. siamo nelle mani di Dio qui. Perché ieri sera, l’altra sera, ho saputo che c’era stata un’altra grande festa lì… (…) Ha ragione Veronica, è malato. Perché uno normale non fa ‘ste robe qui. Adesso Lele, che gli continua a portare, a organizzare questo, è persino in imbarazzo lui. E dice: ‘Ma io che cazzo devo fare?’”. Santanché sempra preoccupata: “Ma allora qui crolla tutto”. E l’ex managar conferma: “Daniela, qui parliamo di problemi veramente seri di un Paese che deve essere riformato. Se io fossi al suo posto non dormirei la notte. Ma non per le troie. Non dormirei per la situazione che c’è in Italia. (…) Poi la gente comincia veramente a tirare le monete”. Santanché concorda: “Stanno già tirando”.


Però il sottosegretario è comunque soddisfatta del rilievo che ha conquistato nel partito. E racconta all’amico: “Berlusconi ha fatto fare a me l’accordo. Ho fatto l’accordo con Masi, e quindi tra il 7 e il 9 aprile viene nominata Lei, perché sai, una mia carissima amica”.


La telefonata è stata intercettata dalla procura di Genova ed è molto probabilmente destinata a finire nei faldoni del processo milanese a carico del Presidente del Consiglio. Il telefono di Briatore è finito sotto controllo della Guardia di Finanza perché è accusato d’evasione fiscale per il suo yacht che non paga le tasse italiane ed è registrato nel paradiso fiscale delle isole Cayman. Con questa intercettazione oltre alla posizione del premier potrebbe aggravarsi anche quella di Emilio Fede.


Stando a quanto racconta l’ex manager a Santanché, Lele Mora gli ha spiegato bene la situazione del direttore del Tg4. Riporta Briatore: “Quella roba di Fede, è indecente. Non ha più parlato con il presidente e sembra che abbia comprato casa alla Zardo, pensa che deficiente”, dice al sottosegretario. Manuela Zardo è un’amica di Fede coinvolta in un’inchiesta sulla prostituzione.


“Mora era in estrema difficoltà e Fede gli ha preso il cinquanta per cento dei soldi” del prestito che Berlusconi aveva fatto all’agente dei vip. “E poi (Fede, ndr) è andato a dire al presidente: ‘Erano i soldi che gli ho prestato’. Invece non è vero, figlio di puttana’”. Lapidaria la Santanché: “Che gentaglia”.

martedì 5 aprile 2011

Ruby, tre telefonate di Berlusconi negli atti della Procura di Milano

DOCUMENTI


---

Colloquio con la Minetti sul caso della ragazzina marocchina. LE CARTE I TESTI CONTENUTI TRA LE 20 MILA PAGINE DEPOSITATE IN TRIBUNALE

MILANO - Sono tre le telefonate in cui è rimasta registrata la voce del presidente del Consiglio e che, tra le 20mila pagine depositate agli atti da settimane sul caso Ruby, sono sopravvissute nei brogliacci agli omissis apposti dai pm a tutela dello status parlamentare del premier. Nelle conversazioni Berlusconi, per legge non intercettabile senza previa autorizzazione delle Camere, è interlocutore di ragazze (Nicole Minetti, Marysthelle Polanco e Raissa Skorkina) che invece in quel momento avevano i telefoni posti legittimamente sotto controllo dal gip.


AGOSTO, «INDAGANO SU RUBY», «MA I NOSTRI TESTI DIRANNO...»
Berlusconi: «Come sta la mia consigliera bravissima? Mi parlano tutti così bene di te, amore. Tutti, quelli della Lega, i nostri (...) Così poi quando ci sono le elezioni vieni in Parlamento».
Nicole Minetti è il consigliere regionale pdl che Berlusconi - avvertito il 27 maggio 2010 a Parigi sul suo cellulare dalla prostituta brasiliana Michelle della presenza in Questura a Milano della 17enne marocchina Karima «Ruby» el Mahroug 


per una denuncia di furto di tremila euro - aveva immediatamente fatto catapultare di notte in Questura. Preannunciando per telefono al capo di gabinetto che si trattava di una sua delegata, alla quale affidare la minorenne che il premier asseriva gli fosse stata segnalata come nipote del presidente egiziano Mubarak. L'1 agosto 2010, cioè 10 giorni dopo il terzo verbale di Ruby, due giorni prima dell'ultimo ai pm, e quasi tre mesi prima dell'emersione dell'inchiesta, è al telefono con Berlusconi. E dai complimenti passa presto ad altro.
Minetti: «Ma lo sai che l'altro giorno è venuto da me in Consiglio regionale Giuliante a parlarmi della storia della Ruby?».
Berlusconi: «E Giuliante chi è?».
Minetti: «Giuliante è l'avvocato del Pdl nonché di Lele (Mora, ndr), è venuto in Consiglio e praticamente m'ha raccontato tutta la storia, che c'è questo pm di nome Forno che sta seguendo il caso (...) e che secondo lui, non adesso, ma a settembre (il pm Forno, ndr) mi chiamerà perché comunque sia la Ruby che l'altra str... della Michelle hanno fatto il mio nome. Hanno aperto un'indagine su questa Michelle, perché in effetti è vero che la Ruby l'ha denunciata».
Berlusconi: «Cioè, la Ruby ha denunciato Michelle?».
Minetti: «Sì, per induzione alla prostituzione».
Berlusconi: «Una si dà la patente di puttana?».
Minetti: «Te lo giuro» (ride).
Berlusconi: «Ma roba da matti».
Fin qui il premier sembra stupito o disinteressato. Ma quando anticipa a Minetti quella che sarà poi la linea difensiva, mostra di sapere già bene di che tratti l'indagine, altrimenti non si comprenderebbe il senso del preciso richiamo all'età minorenne o meno della ragazza.
Berlusconi: «Vabbeh, quello che è importante è che ci siano diverse persone che testimonino come a noi (Ruby, ndr) aveva detto che aveva l'età diversa da quella che aveva insomma. Una volta che succede quello, non succede più niente. L'abbiamo soltanto aiutata perché ci faceva pena».
Minetti però riferisce un dato che disorienta Berlusconi.
Minetti: «Si, perché (Giuliante, ndr) m'ha detto che 'sto Forno c'ha anche delle foto in mano, che gli ha dato la Michelle».
Non è vero. Si è ora capito che era la bugia che Ruby raccontava a Giuliante quasi per giustificarsi del fatto di non aver potuto negare nei verbali le proprie presenze alle notti di Arcore. Ma già la sola prospettiva di foto, benché non vera, incrina la sicurezza del premier. Il brogliaccio lo segnala ammutolito: «5 secondi di silenzio».
Berlusconi: «Ho capito. Mmh, vabbeh, speriamo che non venga fuori un casino. Sai, basta poco perché quando si tratta di me, eh, tutti i giornali son contenti...va beh, comunque noi non abbiamo fatto niente di male, eh...».
Alla luce di questa inedita telefonata dell'1 agosto acquista interesse anche quella che il 22 ottobre 2010, quattro giorni prima che Il Fatto sveli l'esistenza di Ruby, parte da Palazzo Grazioli (residenza romana del premier) per Barbara Faggioli, una delle ragazze delle feste di Arcore.

LA SEGERETRIA DEL PREMIER: C'È DA COSTRUIRE UN VERBALE»
«C'è da costruire un verbale»
A chiamarla è la segretaria di Berlusconi per convocarla alle indagini difensive dell'avvocato Ghedini. Ma l'argomento le è posto in modo tutt'altro che neutro, più simile a una anticipazione di quanto la ragazza dovrebbe dire.
Segretaria: «Buongiorno, è la segreteria del presidente Berlusconi, noi la volevamo convocare perché è veramente indispensabile la sua presenza per cercare di costruire e verbalizzare le normalità delle serate del presidente Berlusconi... Lunedì 25 a Milano presso lo studio Vassalli alle 17».
Faggioli: «Vengo da sola?».
Segretaria: «Si presenta da sola e deve chiedere dell'avvocato Niccolò Ghedini».
Faggioli: «Ah, Ghedini».
Segretaria: «Sì, sì, sempre lui».


RAISSA: «HO FINITO LA BENZINA». SILVIO: «OK VAI DA SPINELLI»
La seconda telefonata del premier sopravvissuta agli omissis è del 26 settembre 2010. Raissa Skorkina, ospite russa delle notti di Arcore, chiama Villa San Martino e in 31 secondi le viene passato il presidente, dal quale cerca l'ok a ottenere «benzina» dal tesoriere personale di Berlusconi, il ragionier Spinelli.
Raissa: «Amore ciao ciao, tutto bene, e tu?».
Berlusconi: «Abbastanza, sono pieno delle cose politiche che è una cosa pazzesca».
Raissa: «Eh, immaginato. Però ho tanta voglia di parlarti, ti prego! (...) E poi volevo chiederti... mi stanno finendo la benzina».
Berlusconi: «Come?».
Raissa: «Mi sta finendo la benzina».
Berlusconi: «Ah, ho capito. Va bene, lo dico a Spinelli. Va bene?».

IL CASTING TV DI MARYSTHELLE: «TE L'HO PROCURATO IO»
La terza telefonata rimasta negli atti è con la dominicana Marysthelle Polanco ed è del 4 ottobre 2010, tre mesi dopo che il premier ha sicuramente saputo dell'arresto del suo convivente per traffico di 12 chili di cocaina. Anche qui è una donna da Palazzo Grazioli che le passa il premier. La conversazione ha ampi tratti privati, e inserimenti di un'altra ragazza (Aris) accanto a Marysthelle, a base di scherzosi e reciproci «cattivona tu»/«no, cattivissimo tu». Qui si darà conto solo del segno di un intervento di Berlusconi a favore di Marysthelle nel mondo della tv.
Marysthelle: «Sono a Roma, oddio sono venuta a fare il casting con Pingitore. Ti ricordi?».
Berlusconi: «Sì, quella che ti ho procurato io, no?».
Marysthelle: «Sì, amore» (ride).
Berlusconi: «Adesso mi hanno chiesto se possono fare qualche numero per le nostre reti. Sto tentando di convincere mio figlio».


E UNO DEI BUNGA BUNGA VA IN VIVAVOCE PER CASO
Agli atti c'è anche una sorta di casuale viva voce di un bunga-bunga di Berlusconi. Capita infatti che uno spasimante di Aris Espinoza, indispettito per le presenze ad Arcore di Aris e dell'amica Iris, la notte del 25 settembre le chiede via sms un favore particolare: «Rispondimi per ascoltare... quando sei con lui». «Ok», gli promette la ragazza. E mantiene, annotano i brogliacci: «Come richiesto nel sms, l'interlocutore chiama e l'utente (la ragazza, ndr) risponde senza parlare. In sottofondo si sente Iris che dice "sono già ubriaca", Aris le chiede "hai bevuto?", poi si sente la voce in sottofondo di un uomo, presumibilmente Silvio Berlusconi».