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mercoledì 22 giugno 2011

Gli stiamo a spaccà il culo.

Dalle carte del procedimento P4 emerge anche una indagine del pm di Napoli Catello Maresca, nella quale “ i rapporti tra il Bisignani e Mauro Masi sono stati già stati evidenziati”.
Da incorniciare l’intercettazione del 14 gennaio in cui Masi è trionfante convinto di essere riuscito a fare fuori Santoro. A rileggerla oggi è un pezzo di commedia all’italiana pura. Ecco il testo:


Masi: No. Ma che. sta in fuga. I miei brindano. Cioè. Questo non va dalgiudice, va all'arbitrato. Abbiamo vinto è morto.


Bisignani: L'arbitrato come ...
Masi: ma li . Ma tu scherzi. Per tutta la vita vuol'andà dal giudice. Dal giudice. L'arbitrato. Perché significa che gli hanno detto che dai giudici prende le botte. Santoro è in fuga. Il mio avvocaio Roberto Pesce sta brindando.
Bisignani: Poi ‘sta cosa della raccolta di firme?
Masi: Ah .. è l’ennesima volta che l'ha fatto. L'ha fatta sul ponte del Benega (sembra dire). Sono ‘na pippa. Le pippe di Sanloro ... E' ‘na stronzata. La verità vera è che in fuga. Santoro è in fuga. Come lo sborrone, vo-leva rompere il culo a tutti, va all'arbitrato. A parte il fatto che posso decidere io domani mattina, ....vab-buò, Santoro in fuga. Se ti da qualche segnale ..
Bisignani: Ok.
Masi: Ma vedrai che Santoro In fuga, questo è. Per la prima volta .. Gigi. Grande figura. dai retta a Mauro.
Bisignani: Ma che ... Ma scherzi.
Masi: Gli stiamo a spaccà il culo.
Bisignani: Eh ..
Masi: so’ arrapato come una bestia.

Tre mesi dopo Mauro Masi lascerà la Rai per andare a dirigere la Consap.


(fonte: Il Fatto Quotidiano)

giovedì 21 aprile 2011

Berlusconi e la Rai, la paura fa novanta


Finalmente una bella notizia dal fronte Rai: il direttore generale Mauro Masi ha comunicato che le reti e le testate del servizio pubblico non daranno più gli exit poll e, di conseguenza, non ci saranno i fili diretti. Saranno dunque compressi gli spazi di informazione, insomma, ci sarà, in quelle ore, un pò di oscuramento in più. Naturalmente si tratta di una delle tante notizie tragicomiche di questa stagione, l’ennesima conferma del ruolo da badante mediatica che si è autoassegnata la Rai, e bene ha fatto l’Usigrai, il sindacato dei giornalisti, a bollare questa come una scelta censoria, un altro colpo mortale contro il servizio pubblico.

Eppure, non possiamo nascondere una certa irresponsabile soddisfazione perchè l’ultima volta che la Rai decise in questo senso fu nel 2005, quando, in previsione di una disfatta elettorale, la Rai del centro destra si autooscurò, spense i riflettori, nella speranza che, rotti i termometri, si fermasse anche la febbre. Insomma, l’autorete di Masi potrebbe persino essere un segnale benaugurale, una sorta di avviso ai naviganti, se fossimo in Berlusconi faremmo le corna, tanto è una delle poche cose che gli viene ancora bene…

Per quanto ci riguarda, invece, sarà bene raddoppiare gli sforzi per vincere le prossime elezioni anche e soprattutto a Milano, e per centrare il quorum ai referendum, nonostante l’imbroglio governativo sul nucleare che , tuttavia, è la migliore conferma dello stato di panico che ormai pervade il cavaliere e i suoi scudieri, dentro e fuori la Rai. Sarà davvero il caso di non mollare!