DEBITO PUBBLICO

RAPPORTO DEBITO/PIL

Visualizzazione post con etichetta pensare. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta pensare. Mostra tutti i post

venerdì 29 aprile 2011

Comunicato Presidenza del Consiglio

Emblema della Repubblica
Governo Italiano
Presidenza del Consiglio dei Ministri

"In merito a quanto riportano erroneamente alcune agenzie di stampa, il Presidente Silvio Berlusconi si è ben guardato dall’esprimere un pronostico sullo scudetto al Milan anche per evidenti ragioni scaramantiche."

martedì 12 aprile 2011

La Moratti e Formigoni imparano da Silvio: 30 euro per applaudire il sindaco e il governatore


«Ho ricevuto una mail da questa agenzia per cui ogni tanto lavoro. Una mail in cui mi si chiedeva di partecipare a un convegno che si sarebbe tenuto sabato 9 aprile in via Romagnosi. Compenso netto: 3o euro». Il presunto “figurante” si è autodenunciato davanti alle telecamere dell’Infedele nella puntata andata in onda ieri sera, e la vicenda la riporta il Corriere della Sera nella sua edizione milanese:

La sala da riempire era quella della Fondazione Cariplo, in via Romagnosi appunto, mentre il titolo del convegno in questione suonava così: «Più grande Milano più grande l’Italia». Tra i relatori, oltre a Letizia Moratti, il governatore Roberto Formigoni, il coordinatore regionale del Pdl, Mario Mantovani, e il presidente della Cdo, Massimo Ferlini. Sala gremita. Anche di giovani. «Nella mail — dice il ragazzo intervistato da LA7 — c’era scritto che sarebbero state necessarie un centinaio di persone. Immagino che molti altri ragazzi di cui questa azienda ha il curriculum non si siano fatti molti scrupoli ad andare, perché comunque anche il compenso di 3o euro può fare comodo, per non fare praticamente nulla». A margine del convegno, l’inviata dell’Infedele aveva già chiesto chiarimenti alla Moratti: «Sindaco, le chiedo di commentarmi la presenza in sala di un centinaio di giovani pagati 3o euro per assistere a questo dibattito». Letizia Moratti aveva risposto: «Ma io ho visto una sala piena, soprattutto ho ascoltato relazioni di grande valore per progettare il futuro della città». Poi, di fronte a una seconda domanda sul tema, la Moratti se ne era andata. Un uditorio di figuranti? Secondo la versione di diversi esponenti del Pdl, la platea era in realtà gremita di numerosi giovani di Cl.

E’ più cool un figurante a 30 euro o un simpatizzante di CL?

lunedì 14 febbraio 2011

L'Ottimista e il Pessimista

ottimismo

Il difficile, in questa società, è conservare l'ottimismo di credere possibile una reale alternativa al sistema, pur nella piena consapevolezza della grande corruzione del potere politico-istituzionale. Tale corruzione infatti fa scattare, in molte persone, dei meccanismi per i quali, in un modo o nell'altro, si tende a giustificare il qualunquismo come prassi e il pessimismo come filosofia nei confronti dell'uso del potere in particolare, e della politica in generale. Nel migliore dei casi si assiste a una reazione istintiva, individualistica o estremista.
Il pessimista, che non crede in una modifica sostanziale della realtà, in direzione della qualità della vita, è fondamentalmente un individualista, cioè una persona che vorrebbe cambiare o veder cambiare le cose ma che, nel contempo, ritiene di non avere le forze sufficienti per poterlo fare, né che altri le abbiano. Il pessimista ha fiducia di poter sopravvivere dignitosamente in questo sistema di cose, di cui però scorge, in maniera superficiale, la decadenza, la volgarità. Egli cioè è convinto di poter vincere da solo la sua lotta contro i meccanismi duramente selettivi della società borghese. Il pessimista non crede nella possibilità di un cambiamento perché non crede negli altri e di conseguenza neppure in se stesso e, quel che è peggio, non vuole neppure che gli altri credano in loro stessi. Egli èconservatore per scelta e fa del proprio idealismo o del proprio perfezionismo un alibi per non impegnarsi a livello politico o sociale, o comunque per non impegnarsi a favore della transizione. Il pessimista, se cinico, s'impegna moltissimo sul piano economico, per fare affari; se invece è un moralista o un intellettuale, s'impegna nella dialettica sofistica, nei ragionamenti filosofici, nelle disquisizioni che portano a un vicolo cieco o a giustificare le proprie posizioni, salvo poi, nel peggiore dei casi, lasciarsi andare in una vita dissipata, inconcludente e senza significato. Egli -se onesto- sarebbe anche disposto ad impegnarsi per la transizione sul terreno politico e sociale, ma lo farebbe solo a condizione di poter ottenere tutto e subito. Ben sapendo quanto ciò sia impossibile, ne deduce che l'impegno è inutile, è illusorio. E così la sua tendenza, anche senza volerlo, è sempre quella digiustificare il presente contro il futuro. Siccome però avverte o conosce, in qualche modo, le contraddizioni del presente, tende anche a idealizzare un passato che in realtà non è mai esistito, considerandolo come una sorta di "paradiso perduto". Il suo affronto della realtà è astratto e intellettualistico, da persona isolata, che si concepisce in maniera individualistica, anche se vive in una trama di rapporti sociali. Il suo problema maggiore è che non ha fiducia che le masse possano rendersi consapevoli dei loro bisogni e lottare in direzione del socialismo. Per lui, ad es., il crollo del socialismo di stato va visto come una giustificazione del capitalismo; l'ottimista invece vi deve vedere un progresso verso il socialismo democratico e autogestito. L'ottimista che s'impegna in modo responsabile non condanna la politica in sé, né il potere e tanto meno i singoli rappresentanti dell'uno e dell'altra. Condanna però il sistema che produce una certa politica e un certo uso del potere.
Una lotta politica efficace, oggi, deve saper mettere in discussione tutto. Lo scontro politico diventerà inevitabile se il sistema di potere cercherà d'impedire con l'uso della forza che la consapevolezza della generale corruzione porti a un rivolgimento politico-istituzionale. Molto, ovviamente, dipenderà dall'effettiva consistenza e organizzazione dell'opposizione. Il paradosso comunque resta: gli strumenti coercitivi adottati dal governo possono anche essere usati contro le intenzioni dello stesso governo, cioè per accelerare il momento dell'alternativa. (Enrico Galavotti)

(fonte: EccoCosaVedo)

lunedì 7 febbraio 2011

Nessun dorma, le statue di Roma si indignano



All’alba di stamattina, 150 statue in tutta Roma hanno mostrato la propria indignazione indossando dei cartelli per chiedere al Paese di far vedere che esiste un’Italia diversa. “Nessun dorma, svegliamoci”, “C’è un’Italia che non chiude gi occhi” e poi “Il corpo dell’Italia non è in vendita”, “Pietrificata da questo ciarpame” e ancora, in inglese, “Italy: there’s more than bunga bunga”: sono i messaggi lanciati dal gruppo dei Nessun Dorma, cittadini stanchi di vedere il proprio Paese deriso a livello internazionale e preoccupati per l’immobilità della politica di fronte ai problemi reali. “Dopo le statue – dichiara il gruppo - ora tocca a tutti noi, persone in carne e ossa, alzarci in piedi e riprendere in mano il nostro destino”.

(fonte: IlFattoQuotidiano)

martedì 7 dicembre 2010

Paolo Villaggio: «Sto pensando seriamente al suicidio»

«So già la data della mia morte, me l'ha rivelata una maga russa». Lite con il ministro Rotondi


Paolo Villaggio (Lapresse) MILANO - «Sto pensando seriamente al suicidio, so già la data della mia morte». Lo ha detto Paolo Villaggio, intervenuto oggi telefonicamente durante la trasmissione di Radio2 «Un Giorno da Pecora». Una risposta venuta quando i conduttori Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro gli hanno chiesto se si sentisse coetaneo di Berlusconi, avendo solo quattro anni in più di lui. I due conduttori, stupiti, hanno chiesto all'attore genovese di spiegarsi meglio, e lui ha replicato «So la data della mia morte, me l'ha detta una maga russa». E come fa a sapere che la maga ci indovina? «Ha rivelato ad una decina di miei amici la data della loro morte con 20 anni di anticipo». E quando dovrebbe avvenire la sua morte? «Questo non glielo dirò - ha risposto Villaggio -, ma di sicuro non sarò sepolto». E non contento, ha rivelato un altro particolare della sua «dipartita»: «Berlusconi ha promesso che dirà due parole al mio funerale. Manderà un video. Anche io per lui, sinceramente, farei un necrologio gratuito».
L'ATTACCO ALLA CHIESA - Nel corso della trasmissione l'attore ha anche attaccato la Chiesa, spiegando che «ha ancora una filosofia medievale in tutto: eutanasia, preservativi e via dicendo. La Chiesa, se non si rinnova, muore». E ha criticato con ironia anche Benedetto XVI: «Questo Papa, che parla molte lingue, soprattutto il tedesco, senza dubbio se comparisse sul balcone di Piazza San Pietro con la sua voce ma vestito come Himmler farebbe svenire di paura molti ebrei».
(fonte:Bruno Carioli)

Ma a questo punto il ministro Gianfranco Rotondi, a sua volta ospite della trasmissione, ha interrotto l’attore: «Questa è una provocazione inaccettabile. C’è un limite all’ironia. Lei non ha il diritto di mancare di rispetto nei confronti del pontefice e degli ebrei che sono morti davvero».

06 dicembre 2010

(fonte: Corriere)

lunedì 22 novembre 2010

Lao Tzu

Se a un uomo dai un pesce, lo nutri per un giorno. Se gli insegni a pescare lo nutri per tutta la vita.

domenica 21 novembre 2010

Scegliete...(Trainspotting)

Scegliete la vita, scegliete un lavoro, scegliete una carriera, scegliete la famiglia, scegliete un maxitelevisore del cazzo, scegliete lavatrici, macchine, lettori cd e apriscatole elettrici. Scegliete la buona salute, il colesterolo basso e la polizza vita, scegliete un mutuo a interessi fissi, scegliete una prima casa, scegliete gli amici, scegliete una moda casual e le valigie in tinta, scegliete un salotto di tre pezzi a rate e ricopritelo con una stoffa del cazzo, scegliete il fai da te e chiedetevi chi cacchio siete la domenica mattina, scegliete di sedervi sul divano a spappolarvi il cervello e lo spirito con i quiz mentre vi ingozzate di schifezze da mangiare. Alla fine scegliete di marcire, di tirare le cuoia in uno squallido ospizio ridotti a motivo di imbarazzo per gli stronzetti viziati ed egoisti che avete figliato per rimpiazzarvi, scegliete un futuro, scegliete la vita. Ma perché dovrei fare una cosa così? Io ho scelto di non scegliere la vita, ho scelto qualcos'altro, le ragioni? Non ci sono ragioni, chi ha bisogno di ragioni quando ha l'eroina? (Mark Renton)

martedì 16 novembre 2010

AAA Cercasi (Carmen Consoli)

Cercasi avvenente signorina ben fornita intraprendente,
giovane brillante,
ma più di ogni altra cosa dolce e conseziente

Cercasi apprendista, virtuoso onesto imprenditore garantista
offre a donzelle in carriera un oppurtinità di ascesa inaudita
donna giovane illibata (AAA CERCASI)
donna usata già rodata ( AAA CERCASI)
donna sicula o padana oriunda clandestina

aaa vediamo come balli a suon di samba o cha cha
a colpo d’occhio sei portata e molto telegenica
ma forse ti interessa più la musica

Cercasi badante
un ottantenne miliardario affascinante
offre a cagne di strada un’ opportunità di vita più agiata

donna ipenitente e ladra ( AAA CERCASI )
donna santa e incesurata ( AAA CERCASI )
deceduta il giorno prima basta che sia bona
come baceresti se dovessi fare cinema
scena prima ciak motore azione poi si gira o forse ti interessa la politica

ministro degli affari a luci rosse o di cosmetica al giorno d’oggi tra i due sessi non vi è differenza
il bel paese premia chi più merita

come canteresti “anima mia” o "finchè la barca va"
al primo ascolto sembri assai portata per la lirica o forse ti interessa l’astrofisica

Carmen Consoli

lunedì 15 novembre 2010

Gaio Giulio Cesare, citazioni.

* Gli uomini credono volentieri ciò che desiderano sia vero. (Giulio Cesare da De bello gallico, III 18)

* Abbiatela vinta e tenetevolo pure! Ma un giorno vi accorgerete che, colui che desiderate salvare con tanto affanno, sarà fatale al partito degli ottimati, che tutti insieme abbiamo difeso; infatti in Cesare ci sono molti Gaio Mario! (Lucio Cornelio Silla)

* Cesare era di alta statura, aveva una carnagione chiara, florida salute [...] Nella cura del corpo fu alquanto meticoloso al punto che non solo si tagliava i capelli e si radeva con diligenza, ma addirittura si depilava, cosa che alcuni gli rimproveravano. Sopportava malissimo il difetto della calvizie per la quale spesso fu offeso e deriso. Per questo si era abituato a tirare giù dalla cima del capo i pochi capelli [...] Dicono che fosse ricercato anche nel vestire: usava infatti un laticlavio frangiato fino alle mani e si cingeva sempre al di sopra di esso con una cintura assai lenta. (Gaio Svetonio Tranquillo)

* Egli ebbe ingegno, equilibrio, memoria, cultura, attività, prontezza, diligenza. In guerra aveva compiuto gesta grandi, anche se fatali per lo stato. Non aveva avuto per molti anni altra ambizione che il potere, e con grandi fatiche e pericoli l'aveva realizzata. La moltitudine ignorante se l'era conquistata coi doni, le costruzioni, le elargizioni di viveri e banchetti. I suoi li aveva acquistati con premi, gli avversari con manifestazioni di clemenza, insomma aveva dato ad una città, ch'era stata libera, l'abitudine di servire, in parte per timore, in parte per rassegnazione. (Marco Tullio Cicerone)

* La cosa più grande di Cesare erano i suoi debiti (Bertolt Brecht)

* Quanti milioni di uomini sono morti per rendere Cesare grande! (Thomas Campbell)

La Vita è troppo bella per essere insignificante! Charlie Chaplin

Ho perdonato errori quasi imperdonabili, ho provato a sostituire persone insostituibili e dimenticato persone indimenticabili. Ho agito per impulso, sono stato deluso dalle persone che non pensavo lo potessero fare, ma anch'io ho deluso. Ho tenuto qualcuno tra le mie braccia per proteggerlo; mi sono fatto amici per l'eternità. Ho riso quando non era necessario, ho amato e sono stato riamato, ma sono stato anche respinto. Sono stato amato e non ho saputo ricambiare. Ho gridato e saltato per tante gioie, tante. Ho vissuto d'amore e fatto promesse di eternità, ma mi sono bruciato il cuore tante volte! Ho pianto ascoltando la musica o guardando le foto. Ho telefonato solo per ascoltare una voce. Io sono di nuovo innamorato di un sorriso. Ho di nuovo creduto di morire di nostalgia e… ho avuto paura di perdere qualcuno molto speciale (che ho finito per perdere)… ma sono sopravvissuto! E vivo ancora! E la vita, non mi stanca… E anche tu non dovrai stancartene. Vivi! È veramente buono battersi con persuasione, abbracciare la vita e vivere con passione, perdere con classe e vincere osando, perchè il mondo appartiene a chi osa! La Vita è troppo bella per essere insignificante! [Charlie Chaplin]

venerdì 12 novembre 2010

Il mito della caverna e la conoscenza

Si immaginino dei prigionieri che siano stati incatenati, fin dall'infanzia, nelle profondità di una caverna. Non solo le membra, ma anche testa e collo sono bloccati, in maniera che gli occhi dei malcapitati possano solo fissare il muro dinanzi a loro.

Si pensi, inoltre, che alle spalle dei prigionieri sia stato acceso un enorme fuoco e che, tra il fuoco ed i prigionieri, corra una strada rialzata. Lungo questa strada sia stato eretto un muricciolo, lungo il quale alcuni uomini portano forme di vari oggetti, animali, piante e persone. Le forme proietterebbero la propria ombra sul muro e questo attrarrebbe l'attenzione dei prigionieri. Se qualcuno degli uomini che trasportano queste forme parlasse, si formerebbe nella caverna un'eco che spingerebbe i prigionieri a pensare che questa voce provenga dalle ombre che vedono passare sul muro.

Mentre un personaggio esterno avrebbe un'idea completa della situazione, i prigionieri, non conoscendo cosa accada realmente alle proprie spalle e non avendo esperienza del mondo esterno (si ricordi che sono incatenati fin dall'infanzia), sarebbero portati ad interpretare le ombre "parlanti" come oggetti, animali, piante e persone reali.

Si supponga che un prigioniero venga liberato dalle catene e sia costretto a rimanere in piedi, con la faccia rivolta verso l'uscita della caverna: in primo luogo, i suoi occhi sarebbero abbagliati dalla luce del fuoco ed egli proverebbe dolore. Inoltre, le forme portate dagli uomini lungo il muretto gli sembrerebbero meno reali delle ombre alle quali è abituato; persino se gli fossero mostrati quegli oggetti e gli fosse indicata la fonte di luce, il prigioniero rimarrebbe comunque dubbioso e, soffrendo nel fissare il fuoco, preferirebbe volgersi verso le ombre.

Allo stesso modo, se il malcapitato fosse costretto ad uscire dalla caverna e venisse esposto alla diretta luce del sole, rimarrebbe accecato e non riuscirebbe a vedere alcunché. Il prigioniero si troverebbe sicuramente a disagio e s'irriterebbe per essere stato trascinato a viva forza in quel luogo.

Volendo abituarsi alla nuova situazione, il prigioniero riuscirebbe inizialmente a distinguere soltanto le ombre delle persone e le loro immagini riflesse nell'acqua; solo con il passare del tempo potrebbe sostenere la luce e guardare gli oggetti stessi. Successivamente, egli potrebbe, di notte, volgere lo sguardo al cielo, ammirando i corpi celesti con maggior facilità che di giorno. Infine, il prigioniero liberato sarebbe capace di vedere il sole stesso, invece che il suo riflesso nell'acqua, e capirebbe che:

"è esso a produrre le stagioni e gli anni e a governare tutte le cose del mondo visibile e ad essere causa, in certo modo, di tutto quello che egli e suoi compagni vedevano. "


Resosi conto della situazione, egli vorrebbe senza dubbio tornare nella caverna e liberare i suoi compagni, essendo felice del cambiamento e provando per loro un senso di pietà: il problema, però, sarebbe proprio quello di convincere gli altri prigionieri ad essere liberati. Infatti, dovendo riabituare gli occhi all'ombra, dovrebbe passare del tempo prima che il prigioniero liberato possa vedere distintamente anche nel fondo della caverna; durante questo periodo, molto probabilmente egli sarebbe oggetto di riso da parte dei prigionieri, in quanto sarebbe tornato dall'ascesa con "gli occhi rovinati". Inoltre, questa sua temporanea inabilità influirebbe negativamente sulla sua opera di convincimento ed, anzi, potrebbe spingere gli altri prigionieri ad ucciderlo, se tentasse di liberarli e portarli verso la luce, in quanto, a loro dire, non varrebbe la pena di subire il dolore dell'accecamento e la fatica della salita per andare ad ammirare le cose da lui descritte.

(fonte: Platone, La Repubblica, libro VII, 516 c - d, trad.: Franco Sartori)

giovedì 30 settembre 2010

...e quante ne vedremo, ancora !?

Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi.
Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione,
e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo...
come lacrime nella pioggia.
È tempo... di morire.

(Monologo non previsto nella sceneggiatura di Blade Runner e improvvisato dall'attore Rutger Hauer, impersonando il replicante Roy Batty, sul set).

Libertà...

« Chiunque ha il diritto alla libertà d'opinione e d'espressione; il che implica il diritto di non essere turbato a causa delle sue opinioni e quello di cercare, ricevere e diffondere, senza considerazione di frontiere, le informazioni e le idee attraverso qualunque mezzo di comunicazione. » (Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo - Art. 19)

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni (Costituzione della Repubblica Italiana - Art. 21)

Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo (Voltaire)

Non è la libertà che manca. Mancano gli uomini liberi. Leo Longanesi

Non vale la pena avere la libertà se questo non implica avere la libertà di sbagliare. Gandhi

Nessuno è più schiavo di colui che si ritiene libero senza esserlo. Johann Wolfgang von Goethe

Ho cercato la libertà, più che la potenza, e questa solo perché, in parte, assecondava la prima. Marguerite Yourcenar

Ogni cosa ha il suo prezzo, ma nessuno saprà quanto costa la mia libertà. Edoardo Bennato

La speranza è un seccatore indiscreto di cui non ci si può liberare. Sören Kierkegaard

L'oblio è una forma di libertà. Kahlil Gibran

Non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu la possa esprimere. Voltaire

La mia libertà finisce dove comincia la vostra. Martin Luther King

La libertà non è una cosa che si possa dare; la libertà uno se la prende, e ciascuno è libero quanto vuole esserlo. James Baldwin

La libertà economica è la condizione necessaria della libertà politica. Luigi Einaudi

Libero pensatore. Basterebbe dire pensatore. Jules Renard

L'unico modo per liberarsi da una tentazione è cedervi. Oscar Wilde

L'uomo è nato libero, ma dovunque è in catene. Jean Jacques Rousseau

Sono avaro di quella libertà che sparisce non appena comincia l'eccesso dei beni. Albert Camus

Il difficile non è raggiungere qualcosa, è liberarsi dalla condizione in cui si è. Marguerite Duras

Non sono stupido, solo mentalmente libero. Anonimo

L'uomo non fa quasi mai uso delle libertà che ha, come per esempio della libertà di pensiero; pretende invece come compenso la libertà di parola. Sören Kierkegaard

Non sono un Libertador. I Libertadores non esistono. Sono i popoli che si liberano da sé. Ernesto Che Guevara

Credo nella lotta armata come unica soluzione per i popoli che lottano per liberarsi. Ernesto Che Guevara

Una parola muore appena detta: dice qualcuno. Io dico che solo in quel momento comincia a vivere. Emily Dickinson

Amo la libertà della stampa più in considerazione dei mali che previene che per il bene che essa fa. Charles-Alexis de Tocqueville

Per non lottare ci saranno sempre moltissimi pretesti in ogni circostanza, ma mai in ogni circostanza e in ogni epoca si potrà avere la libertà senza la lotta! Ernesto Che Guevara

La vera libertà di stampa è dire alla gente ciò che la gente non vorrebbe sentirsi dire. George Orwell

E' molto facile, in nome della libertà esteriore, soffocare la libertà interiore dell'uomo. Tagore

Quello che davvero mi interessa è se Dio, quando creò il mondo, aveva scelta. Albert Einstein

Bisogna pagare qualunque prezzo per il diritto di mantenere alta la nostra bandiera. Ernesto Che Guevara

L'anima libera è rara, ma quando la vedi la riconosci, soprattutto perché provi un senso di benessere quando gli sei vicino. Charles Bukowski

Ciascuno di noi è, in verità, un'immagine del grande gabbiano, un'infinita idea di libertà, senza limiti. Richard Bach

Sperare vuol dire rischiare la delusione. Ma il rischio va affrontato perché il massimo rischio nella vita è di non rischiare mai. Soltanto chi rischia è libero. Anonimo

Mi sono sposato davanti a un giudice. Avrei dovuto chiedere una giuria. Groucho Marx

Possiamo essere liberi solo se tutti lo sono. Georg Hegel

Perdonare è liberare un prigioniero e scoprire che quel prigioniero eri tu. Sacre Scritture

Giustizia non esiste là dove non vi è libertà. Luigi Einaudi

Non c'è vocabolo di cui non si sia oggi fatto così largo abuso come di questa parola: libertà. Non mi fido di questo vocabolo, per la ragione che nessuno vuole la libertà per tutti; ciascuno la vuole per sé. Otto von Bismarck

Sarà sempre uno schiavo chi non sa vivere con poco. Orazio Flacco

Il primo respiro dell'adulterio è il più libero; dopo, si sviluppano delle costrizioni che scimmiottano il matrimonio. John Updike

Quando i molti governano, pensano solo a contentar sé stessi, e si ha allora la tirannia più balorda e più odiosa: la tirannia mascherata da libertà. Luigi Pirandello

La base del nostro sistema politico è il diritto della gente di fare e di cambiare la costituzione del loro governo. George Washington

Non fuggire in cerca di libertà quando la tua più grande prigione è dentro di te. Jim Morrison

Non si può separare la pace dalla libertà perché nessuno può essere in pace senza avere la libertà. Malcolm X

Il braccio di un angelo non potrà strapparmi alla tomba, ma legioni d'angeli non potranno confinarmici. Edward Young

La civiltà è avere tutto quello che vuoi quando non ti serve. Totò

La purezza nella vita è la libertà dal peccato. Orazio Flacco

La libertà quando comincia a mettere radici è una pianta di rapida crescita. George Washington

La vera libertà individuale non può esistere senza sicurezza economica ed indipendenza. La gente affamata e senza lavoro è la pasta di cui sono fatte le dittature. Franklin Delano Roosevelt

(grazie a S u n S h i n e e --- )

SE…

(lettera al figlio, 1910)

Se riesci a mantenere la calma quando tutti
intorno a te la stanno perdendo, e te ne fanno una colpa;

Se sai aver fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te
tenendo però nel giusto conto i loro dubbi;

Se sai aspettare senza stancarti di aspettare,
o essendo calunniato non rispondere con calunnie,
o essendo odiato, non dare spazio all’odio,
senza tuttavia sembrare troppo buono
nè parlare troppo saggio;

Se sai sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni;

Se riesci a pensare senza fare dei pensieri il tuo fine;

Se sai incontrarti con il Successo e la Sconfitta
e trattare questi due impostori allo stesso modo;

Se riesci a sopportare di sentire la verità che tu hai detto
distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per ingenui;

o vedere le cose, per le quali hai dedicato la vita, distrutte,
e umiliarti a ricostruirle con i tuoi strumenti ormai logori;

Se sai fare un unico mucchio delle tue vittorie,
e rischiarlo in un sol colpo a testa o croce,
e perdere, e ricominciare di nuovo dall’inizio
senza mai lasciarti sfuggire una parola su quello che hai perso;

Se riesci a costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi
a sorreggerti anche dopo molto tempo che non te li senti più,
e così resistere quando in te non c’è più nulla
tranne la Volontà che dice loro: “Resistete!”;

Se sai parlare con i disonesti senza perdere la tua onestà,
o passeggiare con i re senza perdere il comportamento normale;

Se non possono ferirti nè i nemici nè gli amici troppo premurosi;

Se per te contano tutti gli uomini, ma nessuno troppo;

Se riesci a riempire l’inesorabile minuto
dando valore a ogni istante che passa;

tua è la Terra e tutto ciò che vi è in essa,
e – quel che più conta - tu sarai un Uomo, figlio mio!

[Rudyard Kipling]

Big Kahuna. Il monologo

Goditi potere e bellezza della tua gioventù. Non ci pensare.
Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite.
Ma credimi tra vent'anni guarderai quelle tue vecchie foto.
E in un modo che non puoi immaginare adesso.

Quante possibilità avevi di fronte
e che aspetto magnifico avevi!
Non eri per niente grasso come ti sembrava.

Non preoccuparti del futuro.
Oppure preoccupati ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un'equazione algebrica.

I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non ti erano mai passate per la mente, di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio.

Fa' una cosa ogni giorno che sei spaventato: canta!

Non essere crudele col cuore degli altri.
Non tollerare la gente che è crudele col tuo.

Lavati i denti.

Non perdere tempo con l'invidia: a volte sei in testa, a volte resti indietro.
La corsa è lunga e, alla fine, è solo con te stesso.

Ricorda i complimenti che ricevi, scordati gli insulti.
Se ci riesci veramente, dimmi come si fa...

Conserva tutte le vecchie lettere d'amore,
butta i vecchi estratti-conto.

Rilassati!

Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita.
Le persone più interessanti che conosco a ventidue anni non sapevano che fare della loro vita.
I quarantenni più interessanti che conosco ancora non lo sanno.

Prendi molto calcio.

Sii gentile con le tue ginocchia,
quando saranno partite ti mancheranno.

Forse ti sposerai o forse no.
Forse avrai figli o forse no.
Forse divorzierai a quarant'anni.
Forse ballerai con lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio.
Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso,
ma non rimproverarti neanche: le tue scelte sono scommesse,
come quelle di chiunque altro.

Goditi il tuo corpo,
usalo in tutti i modi che puoi,
senza paura e senza temere quel che pensa la gente.
E' il più grande strumento che potrai mai avere.

Balla!
Anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno.

Leggi le istruzioni, anche se poi non le seguirai.
Non leggere le riviste di bellezza:
ti faranno solo sentire orrendo.

Cerca di conoscere i tuoi genitori,
non puoi sapere quando se ne andranno per sempre.
Tratta bene i tuoi fratelli,
sono il miglior legame con il passato
e quelli che più probabilmente avranno cura di te in futuro.

Renditi conto che gli amici vanno e vengono,
ma alcuni, i più preziosi, rimarranno.
Datti da fare per colmare le distanze geografiche e gli stili di vita,
perché più diventi vecchio, più hai bisogno delle persone che conoscevi da giovane.

Vivi a New York per un po', ma lasciala prima che ti indurisca.
Vivi anche in California per un po', ma lasciala prima che ti rammollisca.

Non fare pasticci con i capelli: se no, quando avrai quarant'anni, sembreranno di un ottantacinquenne.

Sii cauto nell'accettare consigli,
ma sii paziente con chi li dispensa.
I consigli sono una forma di nostalgia.
Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio,
ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte
e riciclarlo per più di quel che valga.

Ma accetta il consiglio... per questa volta.

mercoledì 29 settembre 2010

Il Giornalismo

"Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia, il resto è
propaganda".

Horacio Verbitsky, giornalista argentino, vincitore del Premio per la Libertà di Stampa.

domenica 26 settembre 2010

NON SOPPORTO. PAOLO SORRENTINO, HANNO TUTTI RAGIONE...

Tutto quello che non sopporto ha un nome.
Non sopporto i vecchi. La loro bava. Le loro lamentele. La loro inutilità. Peggio ancora quando cercano di rendersi utili. La loro dipendenza. I loro rumori. Numerosi e ripetitivi. La loro aneddotica esasperata. La centralità dei loro racconti. Il loro disprezzo verso le generazioni successive.
Ma non sopporto neanche le generazioni successive. Non sopporto i vecchi quando sbraitano e pretendono il posto a sedere in autobus. Non sopporto i giovani. La loro arroganza. La loro ostentazione di forza e gioventù. La prosopopea eroica dei giovani è patetica. Non sopporto i giovani impertinenti che non cedono il posto in autobus. Non sopporto i teppisti. Le loro risate improvvise, scosciate ed inutili.
Il loro disprezzo verso il prossimo diverso. Ancora più insopportabili i giovani buoni, responsabili e generosi. Tutto volontariato e preghiera. Tanta educazione tanta morte. Nei loro cuori e nelle loro teste.
Non sopporto i bambini capricciosi e autoreferenziali e il loro genitori ossessivi e referenziali solo verso i bambini. Non sopporto i bambini che urlano e che piangono. E quelli silenziosi mi inquietano, dunque non li sopporto. Non sopporto i lavoratori e disoccupati e l’ostentazione melliflua e spregiudicata della loro sfortuna divina. Che sfortuna non è. Solo mancanza di impegno.
Ma come sopportare quelli tutti dediti alla lotta, alla rivendicazione, al comizio facile e al sudore diffuso sotto l’ascella? Impossibile sopportarli.
Non sopporto i manager e non c’è nemmeno bisogno di spiegare il perché. Non sopporto i piccoli borghesi, chiusi a guscio nel loro mondo stronzo. Alla guida della loro vita, la paura. La paura di tutto ciò che non rientra in quel piccolo guscio. E quindi snob, senza sapere nemmeno il significato della parola.


Non sopporto i fidanzati, poiché ingombrano.
Non sopporto le fidanzate, poiché intervengono.
Non sopporto quelli di ampie vedute, tolleranti e spregiudicati. Sempre corretti. Sempre perfetti. Sempre ineccepibili. Tutto consentito tranne l’omicidio. Li critichi e loro ti ringraziano della critica. Li disprezzi e loro ti ringraziano bonariamente. Insomma, mettono in difficoltà. Perché boicottano la cattiveria. Quindi, sono insopportabili.
Ti chiedono: “come stai?” e vogliono saperlo veramente. Uno choc. Ma sotto l’interesse disinteressato, da qualche parte, covano coltellate.
Ma non sopporto neanche quelli che non ti mettono mai in difficoltà. Sempre ubbidienti e rassicuranti. Fedeli e ruffiani.
Non sopporto i giocatori di biliardo, i soprannomi, gli incisivi, i non fumatori, lo smog e l’aria buona, i rappresentanti di commercio, la pizza a l taglio, i convenevoli, i cornetti con la cioccolata, i falò, gli agenti di cambio, i parati a fiori, il commercio equo e solidale, il disordine, gli ambientalisti, il senso civico, i gatti, i topi, le bevande analcoliche, le citofonate inaspettate, le telefonate lunghe, coloro che dicono che un bicchiere di vino al giorno fa bene, coloro che fingono di dimenticare il tuo nome, color che per difendersi dicono di essere dei professionisti, i compagni di scuola che dopo trent’anni ti rincontrano e ti chiamano per cognome, gli anziani che non perdono mai l’occasione che loro hanno fatto la Resistenza, i figli sprovvisti che non hanno nulla da fare e decidono di aprire una galleria d’arte, gli ex comunisti che perdono la testa per la musica brasiliana, gli svampiti che dicono “intrigante”, i modaioli che dicono “figata” e derivati, gli sdolcinati che dicono carino, bellino, stupendo, gli ecumenici che chiamano tutti “amore”, certe bellezze che dicono “ti adoro”, i fortunati che suonano ad orecchio, i finti disattenti che quando parli non ti ascoltano, i superiori che giudicano, le femministe, i pendolari, i dolcificanti, gli stilisti, i registi, le autoradio, i ballerini, i politici, gli scarponi da sci […]
Non sopporto i timidi, i logorroici, i finti misteriosi, i goffi, gli svampiti, gli estrosi, i vezzosi, i pazzi, i geni, gli eroi, i sicuri di sé, i silenziosi, i valorosi, i meditabondi, i presuntuosi, i maleducati, i coscienziosi, gli imprevedibili, i comprensivi, gli attenti, gli umili, gli esperti, gli appassionati, gli ampollosi, gli eterni sorpresi, gli equi, gli inconcludenti, gli ermetici, i attutisti,i cinici, i paurosi, i tracagnotti, i litigiosi, i superbi, i flemmatici, i millantatori, i preziosi, i vigorosi, i tragici, gli insicuri, i dubbiosi, i disincantati, i meravigliati, i vincenti, gli avari, i dimessi, i trascurati, gli sdolcinati, i lamentosi, i lagnosi, i capricciosi, i viziati, i rumorosi, gli untuosi, i bruschi, e tutti quelli che socializzano con relativa facilità.
Non sopporto la nostalgia, la normalità, la cattiveria, l’iperattività, la bulimia, la gentilezza, la malinconia, la mestizia, l’intelligenza e la stupidità, la tracotanza, la rassegnazione, la vergogna, l’arroganza, la simpatia, il doppiogiochismo, il menefreghismo, l’abuso di potere, l’inettitudine, la sportività, la bontà d’animo, la religiosità, l’ostentazione, la curiosità e l’indifferenza, la messa in scena, la realtà, la colpa, il minimalismo, la sobrietà e l’eccesso, la genericità, la falsità, la responsabilità, la spensieratezza, l’eccitazione, la saggezza, la determinazione, l’autocompiacimento, l’irresponsabilità, la correttezza, l’aridità, la serietà e la frivolezza, la pomposità, la necessari età, la miseria umana, la compassione, la tetraggine, la prevedibilità, l’incoscienza, la capziosità, la rapidità, l’oscurità, la lentezza, la medietà, la velocità, l’ineluttabilità, l’esibizionismo, l’entusiasmo, la sciatteria, la virtuosità, il dilettantismo, il professionismo, l’autonomia, la dipendenza, l’eleganza e la felicità.
Non sopporto niente e nessuno.
Neanche me stesso. Soprattutto me stesso.
Solo una cosa sopporto.
La sfumatura.


PAOLO SORRENTINO