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sabato 2 ottobre 2010

L’attentato a Belpietro sarà “vero”?

Pubblicato da Barone Marco il 10/02/10 • pubblicato in Commenti

Maurizio Belpietro afferma che “evidentemente sostenere idee contro la vulgata corrente si paga, anche con la limitazione della libertà: la scorta è una limitazione della liberta’”. Così come, “non può essere un caso”, fa notare, se i direttori sotto scorta come lui sono Vittorio Feltri ed Emilio Fede: “Siamo tutti dell’area moderata”.
fonte: http://qn.quotidiano.net/politica/2010/10/01/392802-uomo_armato_palazzo_belpietro.shtml

Frasi quasi scontate,a grande effetto mediatico e di compassione politica.

Ecco l’indignazione ed il coraggio, ovviamente tutto scontato:
“Tutto questo mi mette inquietudine, non capisco quale reato ho commesso per meritare addirittura una condanna a morte”. Così il direttore Maurizio Belpietro ha commentato l’aggressione di ieri sera. “Provo un senso – dice Belpietro – di grande ingiustizia. Questo non è un Paese normale: perchè da noi non si possono sostenere opinioni senza pagare con paura e minacce? Evidentemente sostenere idee contro la vulgata corrente si paga, anche con la limitazione della libertà: la scorta è una limitazione della libertà”. Ha ricordato che, come lui, anche Vittorio Feltri ed Emilio Fede vivono sotto scorta.

“Continuerò a dire quello che penso non ho certo intenzione di stare zitto” ha dettoil direttore alla trasmissione di RaiTre Agorà. “Quel che mi è accaduto lo collego certamente ad un clima di odio che c’è in questo Paese”. Secondo Belpietro, “non credo si possa parlare di uno squilibrato. Non era un ladro, un ladro non gira con una pistola in mano, ma al limite con un piede di porco”. http://www.libero-news.it/news/500550/Attentato_a_Belpietro___Guarda_il_video.html

Ecco il primo identikit dell’attentatore:

Un uomo, forse un italiano, “un europeo non uno straniero”, ha poi precisato il questore.

Ma come fanno a sapere che era europeo? Cosa intende il Questore per straniero? Il francese non è straniero ad esempio, deduco, quindi. Il Nigeriano ad esempio potrebbe esserlo, deduco. E l’Americano, non deduco? Dilemma…

Accusa?

Tentato omicidio. La procura di Milano ha aperto un fascicolo, a carico di ignoti, per tentato omicidio ai danni dell’agente della scorta. L’uomo prima di fuggire ha puntato l’arma contro l’agente, che ha sparato alcuni colpi a scopo intimidatorio. Nell’inchiesta, coordinata dall’ex procuratore aggiunto Ferdinando Pomarici e dal pm Grazia Pradella, è ipotizzato anche il reato di detenzione e porto abusivo di armi.

Dinamica:
L’arma. Secondo la testimonianza dello stesso caposcorta, la pistola (una semiautomatica, tipo Beretta, simile a quella in dotazione alle forze dell’ordine), ha riferito il questore, “non ha sparato perché si è inceppata”. Indolfi ha riferito che il caposcorta ha sentito distintamente il rumore del grilletto che scattava. Il poliziotto, che era tra il quarto e il quinto piano e stava scendendo a piedi la prima rampa di scale, si è riparato dietro un muro e ha sparato i primi due colpi in rapida successione contro l’aggressore. Una pallottola si è conficcata nel corrimano, la seconda nel battiscopa. Il caposcorta ha inseguito l’uomo e giunto al terzo piano ha esploso il terzo colpo di pistola che ha infranto una vetrata. Poi, mentre dava l’allarme con il cellulare, è risalito al quinto piano per assicurarsi dell’ incolumità del direttore di Libero. http://www.repubblica.it/cronaca/2010/10/01/news/belpietro_paura-7607095/

“C’era una persona appoggiata alla ringhiera delle scale, mi ha puntato una pistola contro. Ho sentito il grilletto ma il colpo non è partito. Mi sono riparato dietro l’angolo del muro del corridoio e ho sparato”. È questo il racconto dell’agente di scorta che ieri sera ha messo in fuga l’aggressore pronto a colpire il direttore di Libero. Un “faccia a faccia” con nessun ferito, ma tre proiettili esplosi dal caposcorta. A raccontare la sua versione dei fatti è il Questore di Milano, Vincenzo Indolfi, durante una conferenza stampa in via Fatebenefratelli. Un incontro con la stampa per fornire tutti gli elementi dell’agguato, e per chiedere il “tempo di ricostruire tutti i dettagli, valutarli e analizzarli”. Sono le 22.15 quando Belpietro, sotto scorta da otto anni, viene prelevato dagli agenti. Alle 22.40 l’auto della scorta varca il cancello automatico dello stabile in via Monte di Pietà, in centro a Milano. Belpietro e il capo scorta entrato in ascensore e raggiungono l’appartamento al quinto piano dove il giornalista vive con la famiglia. Si assicura che tutto sia in ordine, poi l’agente dell’ufficio scorte della Questura decide di scendere usando le scale. L’intenzione è quella di accendersi una sigaretta, ma dopo aver percorso il breve corridoio, vicino alle scale si trova lo sconosciuto con pistola in pugno. “Una semiautomatica scura” simile a quelle in dotazione alla Polizia.
fonte:http://www.ilgiornale.it/interni/belpietro_caccia_allaggressore_ce_lidentikit_maroni_lancia_lallarme_e_atto_gravissimo/aggressione-terrorismo-agguato-attentato-polizia-belpietro-scorta-libero/01-10-2010/articolo-id=477136-page=2-comments=1

«Il caposcorta, con un cambio di abitudini insolito che si rivela probabilmente provvidenziale, per il percorso verso l’auto sceglie le scale anziché l’ascensore», si legge su Libero. «Mentre scende, appena girato l’angolo per imboccare la prima rampa, si imbatte in un uomo che poi viene descritto con un’uniforme da finanziere». Alla vista dell’agente della scorta, «l’uomo estrae all’improvviso un’arma», «tenta di aprire il fuoco», «mira alla testa, per uccidere». Ma l’arma, precisa il quotidiano «si inceppa mentre la scorta risponde al fuoco lanciando subito l’allarme».
fonte: http://www.unita.it/news/italia/104127/attacco_a_belpietro_nel_condominio_un_uomo_spara_la_pistola_si_blocca

Conclusioni di Belpietro:
Ha avuto paura di essere colpito?
“Tutto s’è svolto in pochissimi secondi, e non ho avuto neppure il tempo di spaventarmi. Ma il pericolo è stato altissimo: l’agente ha sparato due colpi per difendersi, e un terzo a scopo intimidatorio”.
fonte: http://www.repubblica.it/cronaca/2010/10/01/news/sparatoria_belpietro-7603664/

Quindi, ricapitoliamo: L’agente che proprio quella sera cambia abitudini. La sigaretta che salva Belpietro…

Scena da film giallo. Ma pessima regia comunque.

Belpietro che è sempre sottoscorta , come riconosciuto dallo stesso, e non si è mai accorto di essere seguito nel palazzo? Come faceva l’europeo ( probabilmente comunista…) a sapere che Belpietro e l’agente di scorta utilizzava ogni sera l’ascensore? Quindi, o la scorta non si è mai accorta di nulla ( alla faccia della scorta) oppure qualcosa non quadra direi…

L’agente che spara due colpi per difesa. Difesa da cosa ? Visto che la sua reazione è stata successiva al fantomatico inceppamento dell’arma del futuro comunista o pseudo tale, ricercato? Difesa. Si parla di difesa. Si parla di agente che risponde al fuoco. Ma a quale fuoco se non è stato sparato un solo colpo di pistola dal ricercato? Anzi si ipotizza che la pistola fosse finta, ma l’agente in ogni caso ha sparato… ma attenzione si dice che ha sparato a scopo intimidatorio ma…una pallottola si è conficcata nel corrimano, la seconda nel battiscopa. Per sparare a scopo intimidatorio che sappia io si spara in aria non in direzione della persona!

In ogni caso ha sparato senza colpire il ricercato che da quanto è dato comprendere fugge velocemente saltando agevolmente un muro di circa due metri…e poi scompare nel nulla.

Sarà una storia vista questa di Belpietro?

Dilemma. Grave dilemma ruota nella mia mente.

(fonte: gliitaliani.it)

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