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domenica 29 luglio 2012

La cupola dello spread tra teoria del complotto e attacco finale all' eurozona


NEW YORK 

Il tam tam ci avvisa da settimane: l' attacco (finale?) all' eurozona è fissato per agosto. Le voci s' infittiscono a Wall Street, le ha riprese ieri il New York Times in prima pagina: «L' estate sarà al cardiopalmo». La previsione di un' ondata speculativa contro gli anelli deboli dell' eurozona è razionale: agosto è un mese di attività ridotta sui mercati, i volumi degli scambi sono sottili, dunque è il periodo ideale per chi voglia ottenere il massimo effetto con le sue "puntate". 

Ma il tam tam rischia anche di alimentare le teorie del complotto: dietro previsioni così insistenti esiste una regìa, un' azione concertata che prende di mira Grecia, Spagna, Italia? I patiti della dietrologia hanno qualche elemento a cui appoggiarsi. Oltre ai complotti immaginari, che usiamo per dare un volto e un nome alle forze impersonali dei mercati, qualche volta esistono le congiure autentiche. 

Nella cronaca recente, alcuni casi specifici evocano manovre concertate contro l' eurozona. 

La prima data è l' 8 febbraio 2010: i più importanti hedge fund (Soros, Paulson, Greenlight, Sac Capital) concordano un attacco simultaneo all' euro in una cena segreta a Wall Street. Goldman Sachs e Barclays partecipano. L' accusa è contenuta in una dettagliata inchiesta del Dipartimento di Giustizia Usa. Un episodio successivo è datato 12 dicembre 2010. Quel giorno il New York Times rivela le «cene del terzo mercoledì di ogni mese»: riuniscono 9 membri di una élite di banchieri a Midtown Manhattan che rappresentano Goldman Sachs, JP Morgan Chase, Morgan Stanley, Citigroup, Bank of America, Deutsche Bank, Barclays, Ubs e Credit Suisse. In quella "cupola" si concordano operazioni sui derivati. Fonte dell' accusa è nientemeno che Gary Gensler, capo della Commodity Futures Trading Commission cioè proprio l' authority di vigilanza sui derivati. Il primo settembre 2011 è il Wall Street Journal a rivelare che lo stratega di Goldman Sachs Alan Brazil, in un rapporto confidenziale di 54 pagine, consiglia ad alcune centinaia di grossi clienti della banca delle operazioni di speculazione ribassista contro l' euro, con l' uso dei credit default swaps per lucrare dai fallimenti delle banche europee, spagnole in testa. In conflitto d' interessi, perché al tempo stesso Goldman Sachs è consulente del governo di Madrid. Infine è del 10 novembre 2011 il "giallo" mai chiarito della falsa notizia su un imminente downgrading della Francia: l' indiscrezione esce dalla Standard & Poor' s, suscitando violente oscillazioni sui mercati. Viene seguita da una smentita, ma intanto il danno è fatto: l' indagine della magistratura francese è tuttora in corso. 

mercoledì 25 luglio 2012

Caro Direttore dell'Agenzia per l’Italia Digitale...


Caro direttore, ti scrivo…

non so ancora chi tu sia, dovresti essere nominato entro domani (sono passati 30 giorni dal decreto del 26 giugno) a dirigere l’altisonante e ambiziosa “Agenzia per l’Italia Digitale”, ma forse dovrai aspettare qualcosa di più. Saresti dovuto essere scelto attraverso un avviso pubblico, di cui però si sono perse le tracce nella canicola di luglio, ma comunque in un qualche modo sarai scelto e incaricato. 

Sono certo (quasi certo) che sarai una personalità competente, uomo o donna che tu sia (ma la seconda opzione mi pare fantascienza), sopra le parti, in grado di immaginare un percorso per farci risalire una china internazionale che invece stiamo rapidamente scendendo. Sono certo che avrai chiara l’enorme responsabilità di essere nei fatti il CIO (chief information officer, ossia il capo dell’ICT) del Paese e, se l’accetterai, avrai chiara anche la strada da fare: proprio per questo ti scrivo. 

Con questa lettera vorrei ricordarti che non c’è spending review che tenga se non puntiamo sull’innovazione, che cercare di risparmiare 10 miliardi l’anno nella PA tagliando i consumi è come scegliere l’affettatrice invece di fare una dieta: ci si fa male! Vorrei ricordarti che alcuni progetti decisivi per il Paese sono fermi al palo non per mancanza di soldi, ma per mancanza di visione, di leadership, di coraggio: su tutti la strategia per il cloud computing e per il “data center consolidation”. Lì davvero i risparmi sono a portata di mano, ma in tre anni da quando se ne parla non siamo riusciti a proporre una strategia unitaria della PA, un progetto-Paese, al di là delle raccomandazioni di DigitPA, lodevoli, ma appunto raccomandazioni. 

Ti chiederei poi di non dimenticarti del Sistema Pubblico di Connettività, che ora è fermo al palo, e senza il quale qualsiasi obiettivo di interoperabilità e quindi di decertificazione, semplificazione, sburocratizzazione è aria fritta. Prima il CNIPA, poi DigitPA avevano lavorato in questo senso: poi una palude decisionale ha bloccato la governance e l’operatività di chi avrebbe avuto in carico le politiche ed eccoci ad aspettare la tua opera salvifica! Non dimenticare neanche i grandi impegni che il Paese ha preso in Europa con la Digital Agenda che, nella versione italiana, ha dato luogo a un po’ di riunioni di funzionari, a qualche consultazione pubblica di cui non sappiamo gli esiti, ma ancora a nessun provvedimento legislativo. Il decreto doveva arrivare entro giugno, poi entro luglio… ora vedremo. 

martedì 17 luglio 2012

Taglio degli stipendi ai politici. Il referendum di cui nessuno parla


Alzi la mano chi sapeva che presso i Comuni è possibile firmare per un Referendum abrogativo parziale sulla legge per le indennità parlamentari (Art.2 L.31/10/1965, n.1261). Ben pochi. 

Si tratta di un referendum finalizzato al il taglio degli stipendi della casta politica. La raccolta firme si concluderà il 30 luglio 2012 (termine per la presentazione al Comitato promotore 31/07/2012). Gli stipendi dei nostri parlamentari risultano essere i più alti d’Europa (16mila euro lordi mensili). Per tale motivo il movimento ‘Unione Popolare‘ si è fatto promotore di una raccolta firme per indire il referendum per l’abrogazione parziale della legge per le indennità parlamentari, ossia l’articolo 2 della legge 1261 del 1965 che disciplina le indennità spettanti ai membri del Parlamento; cioè i compensi relativi alla diaria ed alle spese di soggiorno a Roma. E’ stato riportato solo sul sito della Camera e si tratta di un vero e proprio rimborso spese che ammonta a 3.503,11 euro con varie detrazioni a seconda della presenze rilevate con il voto elettronico. E questa è soltanto una delle componenti dello stipendio dei parlamentari che ha già subito un taglio di circa 500 euro lordi a inizio gennaio. 

Qualora questo articolo venisse abrogato si risparmierebbero circa 48mila euro all’anno per ciascun parlamentare. Purtroppo però nessuno ha parlato di questa iniziativa referendaria, nessun giornale, nessuno spazio televisivo. Il problema è che la raccolta firme ha preso il via il 12 maggio e proseguirà solo fino al 27 luglio. Per firmare in sostegno del referendum è necessario recarsi presso gli uffici del proprio Comune e richiedere il modulo su cui apporre la propria firma. 

 Cosa occorre fare? Nulla di più semplice: recarsi presso il proprio Comune ed andare a firmare. Provate però a domandarvi come mai questa notizia non è passata sui giornali. Non è che per caso c’è un forte connubbio tra i finanziamenti elargiti alla carta stampata e la casta politica? 

Meditate gente. 

Ci vogliono 500.000 firme altrimenti avremo perso l’ennesima buona occasione per dare un duro colpo alla casta. Ma attenzione, la notizia è poco nota e quindi bisogna DIFFONDERLA!!!! 

 (fonte: informatissimo.net)

giovedì 12 luglio 2012

Lombardo: “Dopo le mie dimissioni dalla Regione Siciliana coltiverò marijuana”



“Devo confessare che non ho mai provato l’ebbrezza di una canna, è uno dei tanti piaceri che non mi sono mai concesso. Quando dal 31 luglio non sarò più governatore della Sicilia mi dedicherò all’agricoltura, quindi potrei piantare e coltivare marijuana“. Sono le parole ironiche pronunciate dal presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, durante la trasmissione radiofonica La Zanzara, su Radio 24. “Credo che coltivare la marijuana sia un reato e posso incorrere in sanzioni gravissime – ha aggiunto – però, volendo, uno lo può fare” 

martedì 10 luglio 2012

Previsioni elettorali


Premessa: nessun partito e nessuna istituzione vogliono tra i coglioni il MoVimento 5 Stelle. Il boom dei cittadini offende orecchie disabituate al cambiamento. L'attuale fregola per modificare la legge elettorale deriva dalla paura di mollare le poltrone, e forse anche il governo. Con il Porcellum, del quale per tutta una legislatura non è fregato nulla a nessuno, il M5S potrebbe ottenere il premio di maggioranza. Per i partiti sarebbe notte. Pece nera. Da qui al 2013 ci sono quindi vari scenari possibili all'esame dei partiti:

Primo scenario: due coalizioni, Pdl+Lega, Pdmenoelle+UDC+SEL+ "chiunque altro ci voglia stare" si presentano con il Porcellum. I leader dei due raggruppamenti si combattono aspramente in campagna elettorale, raccattano tutti i voti possibili e, subito dopo, danno vita a un governo di unità nazionale per "il bene della nazione". Unica opposizione in Parlamento il MoVimento 5 Stelle. Questa ipotesi presenta una controindicazione. Se il M5S facesse il botto e risultasse primo, il piano fallirebbe. 

Secondo scenario: pungolati da Napolitano, i partiti riscrivono finalmente la legge elettorale. La scrivono ovviamente pro domo loro, disegnandola sull'esclusione del M5S dal Parlamento o per una sua ridottissima rappresentanza. Questa ipotesi non ha controindicazioni, ma è di difficile attuazione per la mancanza di tempo e la ritrosia dei segretari di partito a mollare il Porcellum che consente di eleggere madri, amanti, figli e cognati. 

Terzo scenario: le elezioni vengono rinviate di un anno di fronte all'aggravamento della crisi economica (tra un anno sarà fortemente peggiorata). Uno scenario possibile sia per le attuali leggi che per la Costituzione. Rigor Montis viene quindi confermato nella sua carica di presidente del Consiglio dalla BCE, l'attuale rappresentanza parlamentare guadagna (in tutti i sensi) un altro anno ed elegge una donna, come auspicato da Napolitano, Emma Bonino, ultra liberista e frequentatrice del Bildeberg. Questa ipotesi ha come controindicazione l'esplosione di scontri sociali, ma in cambio consente l'assoluto controllo del Parlamento. 

Quarto scenario: una coalizione Pdl, Pdmenoelle, Udc con Rigor Montis come candidato premier, si presenta alle elezioni con il Porcellum. Ottiene il premio di maggioranza. Tutto cambia perché nulla cambi rispetto ad ora per altri 5 anni. Nessuna controindicazione se non la presenza del MoVimento 5 Stelle in Parlamento. 

Per ognuna di queste ipotesi va considerata comunque la possibilità di una crisi economica anticipata senza precedenti. In questo caso varrebbe una quinta ipotesi che contempla l'uso di centinaia di elicotteri per la fuga della classe politica che oggi, di fronte allo sfascio del Paese, di cui ha la totale responsabilità, discute soltanto di alchimie elettorali e di alleanze. Quale ipotesi pensate sia più probabile?

(fonte: beppegrillo)