DEBITO PUBBLICO

RAPPORTO DEBITO/PIL

lunedì 24 ottobre 2011

I tre giorni del coglion


CREDEVA di averla convinta e invece no. L’elenco di quanto fatto, delle misure anticrisi minuziosamente compilato da Silvio Berlusconi, non solo non ha rassicurato il cancelliere tedesco Angela Merkel, ma ha lasciato gelidi gli altri partner europei, che ci hanno dato tre giorni di tempo per dare «rassicurazioni ai mercati e agli stati membri». Altro che l’accerchiamento temuto alla vigilia del Consiglio europeo. Il presidente del Consiglio a Bruxelles si è trovato di fronte a un ultimatum esplicitato pubblicamente, che non ammette mediazioni politiche. Dice il presidente dei capi di stato e di governo Ue, Herman Van Rompuy, al termine di un incontro con il Cavaliere: «Abbiamo chiesto dettagli e scadenze precise sulle riforme. Lavoreremo a braccetto affinché l’Italia faccia quanto promesso entro mercoledì». Ma è Nicolas Sarkozy, in una conferenza stampa congiunta con la cancelliera tedesca, ad usare le parole più dure e ad avere l’atteggiamento più sprezzante: «Io e la Merkel abbiamo incontrato Berlusconi e Papandreou per ricordare loro le responsabilità che hanno e le decisioni che devono prendere».

(fonte: Quotidiano.net)

giovedì 20 ottobre 2011

Nonna, ti spiego la crisi economica. 1



[Paolo Barnard]
Nonna, ti spiego la crisi economica1
(Il Più Grande Crimine spiegato agli anziani, agli adolescenti e a persone del tutto digiune di economia)
  
Nonna: Paolo, chi ci dà i soldi? Insomma, perché non ne abbiamo mai abbastanza? E poi adesso c’è anche la crisi e come si fa?
P. Per capire cosa sta succedendo, dobbiamo capire un paio di cose prima. Abbi pazienza. Allora: prendi una nazione e pensa a come è fatta. C’è un territorio con delle frontiere, e dentro ci sono solo due cose: il governo e tutta la sua roba, cioè le sue proprietà, aziende, uffici, scuole ospedali ecc.; e il resto dei cittadini privati, con le loro proprietà, le loro aziende, uffici, negozi ecc. e la gente che lavora. Quindi in una nazione c’è il settore governativo pubblico, e il settore dei cittadini privati. Non ce ne sono altri.
Ora immagina questi due settori come dei contenitori, proprio immagina due cassetti. Entrambi contengono ricchezze, cioè palazzi, terre, case, fabbriche, attività. Entrambi contengono denaro. Bene. Prendi il contenitore dei cittadini privati che è quello dove io e te e tutti quelli che conosciamo vivono. Pensa a cosa succede in esso quando qualcuno fa soldi.
Nonna: Qualcuno chi?
P. Può essere semplicemente un negoziante che ha venduto un paio di scarpe, oppure un dentista che ha curato un paziente, oppure un industriale che ha fatto successo coi suoi jeans. In quei casi tutto quello che è accaduto è che a) un cliente ha sborsato i soldi delle scarpe, b) un paziente ha sborsato i soldi per l’otturazione, c) molte persone hanno sborsato i soldi per quei jeans. Cioè, i soldi che vengono guadagnati sono sempre soldi che qualcun altro ha perduto (speso). Per forza. Anche gli stipendi  degli operai della fabbrica di jeans sono alla fin fine soldi che qualcun altro ha sborsato (perduto), cioè i compratori dei jeans. Nel contenitore dei cittadini privati ogni soldo incassato corrisponde sempre a un soldo perduto (speso) da qualcuno, quindi la ricchezza in denaro che sta in quel contenitore gira sempre in tondo, passa dalle tasche di uno a quelle dell’altro, dall’altro a uno, sempre così. Anche quando un tizio come Barilla fa milioni, da dove vengono? Da tantissime tasche di cittadini che hanno speso i loro soldi per comprargli la pasta. Barilla ha + 10 milioni, noi consumatori abbiamo - 10 milioni.
Nonna: E bè, cosa c’è di nuovo?
P. Aspetta, scusa, ma non lo vedi? Se il denaro che sta nel nostro contenitore è sempre lo stesso che gira in tondo, passa dalle tasche di uno a quelle dell’altro, dall’altro a uno ecc.,  questo significa che noi cittadini privati con tutto quello che facciamo e produciamo non siamo in grado DA SOLI di aumentare la quantità dei soldi totali che girano nel nostro contenitore. Se, fa conto, abbiamo 1000 soldi, quelli sono e quelli rimangono. E allora come fa una nazione a diventare più ricca scusa? Se i 100 soldi che avevate voi nel 1950 rimanevano sempre quei 100, come facevate a fare gli aeroporti, gli ospedali, i milioni di case nuove, i vestiti per tutti i nuovi nati, e così via? Qualcuno che non eravate voi cittadini ve li ha dati...
Nonna: Sono aumentati gli stipendi, me lo ricordo, infatti mi ricordo che quando iniziai la sartoria si prendevano 5 mila lire, poi piano piano mi diedero 10 mila e poi mi ricordo le prime 100 mila. Quando ero ragazza le calze erano un lusso impossibile, poi arrivarono per tutte...
P. Esatto, i soldi aumentarono per tutti in Italia. Ma allora come fecero i cittadini privati a diventare TUTTI almeno un po’ più ricchi? Ricordati che “diventare più ricchi tutti” vuol dire che si incassano soldi senza che nessuno fra loro li debba prima perdere (spendere). Abbiamo detto che nel contenitore dei cittadini privati se aumentano i soldi di qualcuno è sempre perché qualcun altro li perduti (spesi). Allora? Allora la risposta, nonna, è semplice: ci vuole qualcuno che sta FUORI dal contenitore dei cittadini privati e che gli metta dentro dei soldi NUOVI. E chi c’è là fuori che può fare questo? Solo due tizi: il governo col suo contenitore e il suo denaro, e le altre nazioni col loro denaro. Se per esempio il governo decide di comprare qualcosa che si produce nel contenitore dei cittadini privati (scarpe, oppure anche le prestazioni di un medico), succede che i soldi del governo verranno versati nelle tasche del cittadino privato che produce quella cosa (o del medico) SENZA che nessun altro cittadino abbia contemporaneamente perso (speso) un solo centesimo. Se un Paese straniero compra un’altra cosa prodotta da un cittadino privato, o il lavoro di quel medico, accade la stessa cosa, cioè i soldi di quel Paese finiscono nelle tasche del cittadino privato o del medico SENZA che nessun altro cittadini abbia perso (speso) un solo centesimo. Ecco che la ricchezza in denaro nel contenitore dei cittadini privati AUMENTA AL NETTO.
Allora nonna, via a dire a quei fessi che vogliono eliminare il governo e che dicono che i privati ci faranno diventare tutti più ricchi: “Con gli stessi soldi che girano sempre in tondo si fa un fico secco!”. E anche un’altra cosa, nonna: dei due tizi che ci possono far avere soldi NUOVI, al NETTO, le nazioni straniere non sono affidabili. Perché magari quelli domani decidono che vanno a comprare i prodotti dei cittadini privati o il lavoro dei professionisti in altri Paesi, che magari gli costano di meno. E’ inutile: l’unico tizio che sta sempre lì e che può sempre comprare i nostri prodotti o i nostri servizi dandoci denaro nuovo al netto è il governo. Punto.
Nonna: Il governo? Ma se ci ruba solo? Altro che soldi nuovi…
P. Sta buona un attimo, non parlo di morale, ti dico cosa può succedere tecnicamente, se poi quelli non lo fanno è un’altra storia. Anzi, è importantissimo che tu capisca cosa può veramente fare un governo onesto, così poi possiamo pretendere che lo faccia. E il bello della storia è che un governo può versare soldi nuovi al netto nel nostro contenitore di cittadini quasi senza limiti, cioè ci può versare un bel mucchio di soldi quando vuole e come vuole. Può comprarci le auto che facciamo, le scarpe che produciamo, le pere, le mele, il pesce, può pagare i nostri medici, insegnanti, e spazzini, può pagare le imprese edili private così che ci facciano scuole, ponti, strade e ospedali, le case per chi non le ha, e può, nonna, sborsare tutti gli stipendi necessari a dar lavoro a tutti i disoccupati che abbiamo. Zero disoccupazione!
Nonna: Sì, e poi chi paga? Tu? Così sono capaci tutti. Compra, compra, spendi e spandi, poi alla fine ci dicono che abbiamo un debito che non si sa più come fare. Il governo non ha più un soldo…
P. Nonna cara, è proprio questo il punto, e tu non immagini neppure la sorpresa. Il fatto è che la storia del debito è una bugia grande come Giove. Non c’è nessun debito per noi, e il governo può veramente mettere tutti quei soldi nel nostro contenitore, senza grandi problemi. Non lo fa perché qualcuno non vuole, ma questo te lo racconto un altro pomeriggio. Per ora ricorda: senza il governo, o le nazioni straniere, nessuno di noi cittadini privati nel contenitore in cui viviamo può creare soldi nuovi al netto che finiscano nelle nostre tasche, quindi non possiamo divenire TUTTI un po' più ricchi (che significa che tutti incassiamo qualcosa SENZA che altri debbano spendere). Ripeto nonna: i soldi che chiunque di noi incassa, dall’operario al milionario, sono sempre gli stessi 1000 soldi che girano in tondo e che si spostano dalle tasche di qualcuno a quelle di qualcun altro, e infatti se aumentano i milionari aumentano allo stesso tempo i poveri. A meno che il governo o le altre nazioni non spendano comprando la nostra roba o il nostro lavoro. E qui sta la sorpresa. Ma la storia ha anche un lato scuro, terribile, purtroppo. Alla prossima. Baci.

(fonte: Paolo Barnard)

mercoledì 12 ottobre 2011


Continuare a scavare. Il Tunnel.


23 settembre 2011.

Esperimento del Cern: i fasci di neutrini sparati da Ginevra al Gran Sasso, in una frazione infinitesimale di secondo, via crosta terrestre, potrebbero aver superato la velocità della luce. Sul sito del Ministero dell'Istruzione compare un comunicato stampa devastante, pieno zeppo di errori macroscopici, che fa impazzire la rete. Il più clamoroso è quello del "tunnel":
Rivolgo il mio plauso e le mie più sentite congratulazioni agli autori di un esperimento storico [...] Il superamento della velocità della luce è una vittoria epocale per la ricerca scientifica di tutto il mondo. Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l'esperimento, l'Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro [...]
Ovviamente non esiste alcun tunnel tra il Cern ed il Gran Sasso: anche perché un'infrastruttura del genere - dalla Svizzera all'Abruzzo - con i suoi 730 km di lunghezza rappresenterebbe la più grande "grande opera" dell'umanità.

23 settembre 2011
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Dopo poche ore il Ministero dell'Istruzione prova metterci una pezza, ma riesce a peggiorare ulteriormente la situazione. E non era facile. Ecco il secondo comunicato, un gustoso mix di ignoranza ed arroganza:
L'ufficio stampa del Ministero precisa che, ovviamente, il tunnel di cui si parla nel comunicato di ieri, non è per nessuna ragione intendibile come un tunnel che collega materialmente Ginevra con il Gran Sasso. Questo è di facile intuizione per tutti e la polemica è assolutamente strumentale. Il tunnel a cui si fa riferimento è quello nel quale circolano i protoni dalle cui collisioni ha origine il fascio di neutrini che attraversando la terra raggiunge il Gran Sasso. Alla costruzione di questo tunnel e delle infrastrutture collegate l’Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro. Questa polemica è dunque destituita di fondamento ed è assolutamente ridicola.
29 settembre 2011.

Salta la prima testa. Per modo di dire. Massimo Zennaro si dimette da portavoce del Ministro Gelmini, ma rimane a capo della "Direzione Generale per lo Studente" del Ministero dell'Istruzione. Non solo: accetta l'incarico di "superconsulente" di Barbara Berlusconi, figlia del Premier, con l'obiettivo di "rilanciare la sua immagine". E avanti con i conflitti di interessi.

4 ottobre 2011.

Dal sito del Ministero scompare misteriosamente il comunicato stampa incriminato, il primo, quello del "tunnel". Così, di botto, senza spiegazione alcuna. Ma come, non era una "polemica assolutamente strumentale"? Non era una "polemica destituita di fondamento ed assolutamente ridicola"? Non eravamo noi quelli che avevano capito male? Inoltre: ammettere l'errore, no eh? Chiedere scusa ai cittadini? Macché. Prima, l'ignoranza. Poi, l'arroganza. Infine, far sparire tutto sotto al tappeto, sperando che nessuno se ne accorga. Ecco la linea seguita dal Ministero dell'Istruzione.


9 ottobre 2011.

Beh, direte voi, qui non c'è più nulla da scavare. Ministro e Ministero dell'Istruzione, sull'argomento, in pochi giorni sono riusciti ad esplorare nuovi fondi, a colpi di pala, piccone e comunicati ufficiali. Oramai sono usciti dall'altra parte, la terra è finita, che può succedere di peggio? La Gelmini, speleologa della gaffe, professionista della superficialità no-limits, a distanza di un paio di settimane dal fattaccio, è ritornata sull'accaduto. Rilasciando a Repubblica la seguente dichiarazione ...
Sono serena e determinata. E abituata a portare a termine i compiti che mi vengono assegnati. Certo, per l'incidente del tunnel dei neutrini sono stata colpita in ogni modo, e ferita. Ma non mi fermo, so che fare politica non è un giro di valzer.

[Intervistatore: Quel giorno eravate al Quirinale, avevate affidato il comunicato a un giovane, non l'avete controllato]
Al primo incidente di percorso ho pagato un prezzo alto, sono stata travolta dalla velocità di internet e dalla replica sbagliata: il secondo comunicato parlava di polemiche strumentali e non erano parole mie. Bastava chiedere scusa, e farci su un po' d'ironia. So che non esiste un tunnel da Ginevra al Gran Sasso, ho visitato il Cern e non ho visto tunnel. Bastava mettere quella parola tra virgolette e aggiungere tecnologico, il "tunnel tecnologico" dentro il quale sono viaggiati i neutrini.

Ecco, bastava "mettere la parola tunnel tra virgolette e aggiungere tecnologico: il "tunnel tecnologico" dentro il quale sono viaggiati i neutrini".Tunnel tecnologico. Sono viaggiati.

(fonte: Non Leggerlo)