DEBITO PUBBLICO

RAPPORTO DEBITO/PIL

lunedì 27 dicembre 2010

Io vorrei, non vorrei....BONDI ? Non è che ci devi pensare.

(27 dicembre 2010)
Sfiducia e "sgarbi" di Tremonti. Ora Bondi pensa alle dimissioni
Negati fondi per lo spettacolo. "In me amarezza e disincanto". La scelta eviterebbe un quasi certo ko parlamentare. "Così rafforzerei il governo"

ROMA - E adesso Sandro Bondi. Dopo Carfagna e Prestigiacomo, tocca al ministro dei Beni culturali. Il coordinatore Pdl - ad alto rischio sfiducia, alla ripresa, dopo la mozioni da Fli, Pd e Idv - le dimissioni non le minaccia, ma l'intenzione di lasciare la lascia trapelare in queste ore. Il pretesto: l'ultimo smacco subito col mancato reintegro del Fondo per lo spettacolo. Confessa "grande amarezza", perfino "disincanto" a chi gli ha parlato durante il week end festivo.

Concreta la volontà di farsi "da parte: anche per rafforzare il governo", sottrarre se stesso e l'esecutivo alla "campagna stampa denigratoria e immeritata" di questi mesi. La controparte non è il presidente del Consiglio, figurarsi, ma gli stessi avversari esterni e interni che non gli hanno perdonato la serie di insuccessi o che non lo hanno difeso a sufficienza. I crolli a Pompei e la falcidia ai fondi per la cultura, le assunzioni sospette dei "casi umani" familiari e il discusso premio all'attrice Michelle Bonev, amica del premier, alla Mostra del cinema di Venezia. Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti risulta nella lista nera, frequenti gli scontri con lui in Consiglio dei ministri. A indurre Bondi a ventilare il gesto più plateale, in ultimo, lo stralcio del Fondo unico per lo spettacolo dal decreto "Milleproroghe" approvato nei giorni scorsi. Tante promesse di reintegro per riportare il Fus a 398 milioni di euro e infine l'ennesimo stop dall'Economia: il budget resta a quota 258 milioni. Registi e attori ancora una volta sulle barricate a chiedere le dimissioni del responsabile della Cultura e lui costretto sulla difensiva: "Eppure mi sono battuto". In privato la decisione, già comunicata, sembra, al presidente del Consiglio: "Ora basta". (fonte: Repubblica)


(22 dicembre 2010)
La Prestigiacomo lascia il Pdl. Palazzo Chigi: "Solo un equivoco"
La responsabile dell'Ambiente sconfessata dal suo stesso gruppo a Montecitorio annuncia in lacrime il passaggio al gruppo Misto: "Ne parlerò con Berlusconi ma resto al governo". Mara Carfagna: "Il disagio è diffuso". In serata comunicato di Palazzo Chigi: "Incidente superato". Le opposizioni: "Maggioranza allo sbando"

ROMA - Nella maggioranza, appena uscita per il rotto della cuffia dalla prova di forza con Fli sulla sfiducia, scoppia la grana Prestigiacomo. Al culmine di una lunga serie di dissapori e veri e propri incidenti di percorso con vari colleghi del centrodestra e del governo, il ministro dell'Ambiente ha annunciato la sua uscita dal Pdl. Visibilmente scossa, quasi in lacrime, Stefania Prestigiacomo parlando con i cronisti in Transatlantico ha spiegato: "Non mi riconosco più nel Pdl, pertanto resterò al governo, ma mi dimetto dal gruppo e mi iscriverò al Misto". E aggiunge: "Parlerò direttamente a Berlusconi". In realtà l'incontro non c'è stato ma il ministro dell'Ambiente ha visto a Palazzo Chigi il capogruppo Fabrizio Cicchitto e il sottosegretario Gianni Letta. Dopodiché dalla presidenza del Consiglio è stato rilasciato un comunicato: "Una sfortunata coincidenza e un
difetto di comunicazione hanno generato oggi uno spiacevole incidente parlamentare. In serata, il ministro Prestigiacomo e l'onorevole Cicchitto hanno chiarito ogni equivoco, superando l'incidente, scambiandosi un reciproco attestato di stima e di fiducia". (Fonte: Repubblica)



(19 novembre 2010)
Governo, Carfagna minaccia le dimissioni. Berlusconi fa tardi alla Nato per chiamarla
Il ministro non sopporta più le offese dei compagni e la conduzione del partito in Campania. Il premier, a Lisbona per il vertice dell'Alleanza atlantica, corre ai ripari e arriva la solidarietà di Frattini, Bondi e Prestigiacomo. Mussolini: "Drammatizzazione inutile e patetica"


ROMA - Il ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna è sul punto di dimettersi dal governo e dal Pdl. Lo riporta l'agenzia Ansa. La Carfagna starebbe valutando l'ipotesi di lasciare l'esecutivo e il partito, all'indomani della votazione di fiducia al governo prevista per il 14 dicembre, a causa di insanabili contrasti con il Pdl campano 1 rappresentato dal coordinatore Nicola Cosentino, e per "l'incapacità" dei coordinatori nazionali di affrontare i problemi interni al partito in Campania. A quanto si apprende, alla base della scelta anche "gli attacchi volgari e maligni" di esponenti del partito come Giancarlo Lehner, Alessandra Mussolini e Mario Pepe. (fonte: Repubblica)

Nessun commento:

Posta un commento