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domenica 5 dicembre 2010

MIGNOTTOCRAZIA (La sera andavamo a ministre) - Paolo Guzzanti


...da una pubblicità su "il Fatto Quotidiano"

"Dissi a Sabina appena nata: "Io cercherò di farti avere una vita da essere umano libero e rispettato.
Cercheremo di creare un mondo di gente libera che si rispetta e che rispetta la donne. Ci vorrà deltempo, ma ce la faremo"

...caro Paolo, direi che tua figlia (e anche Corrado, ringraziamo il fato per avercelo regalato) ha capito l'insegnamento, anche se tu non ci credevi poi così tanto. Evidentemente una ragazza intelligente, bisogna renderti almeno questo merito.

"Poco meno di mezzo secolo dopo i carri armati della moignottocrazia avrebbero polverizzato quelle speranze e quel mondo, regalandoci l'era del massimo disprezzo per le donne".

"Questa ideologia ha un fine ben chiaro: depotenziare e posssibilmente uccidere la politica in quanto tale e sostituirla con cloni obotici addestrati attraverso cordsi intensivi di manuali amministrativi, buone maniere, parrucchieri, estetisti, manualistica e probabilmente cruciverba, regolamenti, rompicapo, pagine gialle".

"Un popolo di giovani cloni che non ha mai saputo cosa fosse la politica e che si trova di fatto in un allevamento di polli, cui non viene chista una qualità di pensiero, ma di carne".

Bellissime parole, Paolo, non avrei saputo sintetizzare in maniera più efficace almeno venti anni di cultura, informazione e politica del nostro glorioso e amato paese, un buco nero che ha inghiottito tanto di ciò che ci rende unici e ammirati in tutto il mondo. Peccato che ti siano venute in mente con alcuni anni di ritardo, dopo un infruttuoso percorso di colpevole e battagliero conformismo. Ma ormai sei famoso oltre che per la tua lucidità a scoppio ritardato, anche per le tue tremende vendette verso chi disattende le tue ambiziose aspettative, strumentale trampolino per il salto sul carro in fase di soprasso.

Ti rinnovo il ringraziamento per averci regalato i tuoi tre splendidi ragazzi, sarà un po' anche merito tuo, non essere modesto, e dò il benvenuto al tuo risveglio.

NB: Alberti Editore (...mi aspettavo mondadori)

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