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mercoledì 26 gennaio 2011

Orsi polari in pericolo: 700 km alla ricerca del ghiaccio


Le estati lunghe degli ultimi tempi costringono gli abitanti dell’Alaska a spostarsi per ritrovare le condizioni ideali per vivere.

Ha nuotato ininterrottamente per nove giorni, pari a 232 ore, coprendo una distanza di 687 km: a compiere questa impresa epica da record è stato un orso polare, nel mare di Beaufort in Alaska. E la colpa è dei cambiamenti climatici, che facendo sciogliere i ghiacci lo costringono a dover nuotare più a lungo per trovare il cibo, come spiegano alcuni ricercatori in uno studio pubblicato su Polar biology, che hanno seguito l’animale grazie a un collare.

LO SCIOGLIMENTO DEI GHIACCI – Gli orsi polari infatti nuotano tra la terra e i banchi di ghiaccio per cacciare le foche. Ma lo scioglimento dei giacchi li costringe a nuotare per distanze molte più lunghe, con rischi per la loro salute. “Questo animale – spiega lo zoologo George Durner – ha nuotato costantemente a una temperatura di 2-6 e ha perso circa il 22% del suo grasso corporeo in due mesi, oltre al suo cucciolo”.

ALLA RICERCA DEL GHIACCIO – Le condizioni nell’oceano a nord dell’Alaska sono diventate molto più difficili. “Prima del 1995 – continua – una bassa concentrazione di ghiacchio persisteva anche durante l’estate lungo la piattaforma continentale. Il che significava che le distanze da coprire nuotando erano relativamente brevi. Ora le estati sono più lunghe e i ghiacci si sciolgono maggiormente, mettendo in pericolo gli orsi. Questa loro dipendenza dal ghiaccio marino li rende uno dei mammiferi più a rischio per il cambiamento climatico”. (Ansa-DARIO FERRI)

(fonte: Giornalettismo)

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