DEBITO PUBBLICO

RAPPORTO DEBITO/PIL

martedì 8 febbraio 2011

Treni radioattivi


Un altro trasporto di pericolosi rifiuti radioattivi italiani è partito l’altra notte dalla stazione di Saluggia vicino Vercelli con carri ferroviari blindati per raggiungere La Hague in Francia, dove esistono impianti di trattamento. Non è il primo e non sarà l’ultimo. Ciò che pare incredibile e che nel nostro Paese quasi nessun organo informativo si sia interessato di questa vicenda che, invece, oltralpe sta scatenando numerose polemiche.

Anche perché – almeno a quanto denunciato dalla rete ambientalista francese «Sortir du nucléaire» e RNA (Rete Nazionale Antinucleare) e dalla rivista Ambiente & Ambienti, a cui si rinvia per approfondimenti – il trasporto è avvenuto nel completo silenzio, senza cioè che fossero stati preparati adeguati piani di sicurezza per i centri toccati dal treno radioattivo. In Italia le città di Grugliasco, Collegno, Alpignano, Avigliana, Condove, Bruzzolo di Susa, Chiomonte e Bardonecchia.

Siamo così piegati nei fatterelli della nostra Italietta da tralasciare temi importanti come il trasporto, il trattamento e lo smaltimento di rifiuti altamente pericolosi.

C’è chi è favorevole e chi contrario al ritorno al nucleare, ma è certo che se da noi questi problemi vengono trattati con tale superficialità non c’è neppure da discutere.

Ambiente & Ambienti aveva già denunciato un altro episodio nel quale era stato trasportato un container di combustibile esaurito altamente radioattivo, italiano, generato dal reattore del Garigliano. E veniva sottolineato come dopo il trattamento negli impianti di La Hague i rifiuti sarebbero tornati in Italia senza che vi fosse alcuna soluzione per accoglierli.

Come denunciato dagli ambientalisti francesi: «Non solo il trattamento presso l’impianto Areva di La Hague non diminuisce la radioattività dei rifiuti ma aumenta il loro volume. Dunque, questo trasporto di rifiuti molto radioattivi è insensato - denunciano gli attivisti francesi – espone a gravi rischi le popolazioni, solo per fare funzionare l’impianto Areva a La Hague»

Chi vuole approfondisca e si faccia una opinione, noi abbiamo solo lanciato il sasso nello stagno.

Nessun commento:

Posta un commento