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lunedì 26 marzo 2012

La terza mano della Biancofiore

Un manifesto come la dea Kalì: per promuovere il primo congresso Pdl in Alto Adige, la deputata si trasforma in piovra e abbraccia Berlusconi e ben altri due candidati della sua corrente 

 

Sarà forse uno dei tanti miracoli promessi da Silvio Berlusconi agli italiani, sta di fatto che la deputata "pasionaria" Michaela Biancofiore si è trasformata in una specie di piovra per promuovere il primo congresso del Pdl in Alto Adige, previsto il prossimo 14 aprile. Eccola infatti con la bellezza di tre mani, nei manifesti che ha fatto affiggere in queste ore a Bolzano per sostenere la propria corrente. Nel poster in questione, l'ex premier sembra quasi un manichino: la foto non deve essere proprio recente. Biancofiore posa la mano sinistra sulla sua spalla, mentre la mano destra è su uno dei due candidati della sua corrente, Bruno Borin. Il fatto è che le mani sono tre; ne spunta una anche sulla spalla sinistra del secondo candidato, Maurizio Vezzali. "La nostra coordinatrice pare proprio come la dea Kalì che tutto avvolge con le sue molteplici braccia", ha subito ironizzato l'altro coordinatore altoatesino del Pdl – e suo acerrimo rivale – Alberto Sigismondi, sostenuto dai deputati azzurri Giorgio Holzmann e Maurizio Gasparri, con cui Biancofiore ha avuto in passato scontri accesissimi. Il poster "trimane" non è che l'ultimo coupe de thèâtre fotografico della serie. In occasione delle elezioni comunali di due anni fa a Bolzano, la deputata portò ad Arcore il suo candidato a sindaco, l'ex hockeysta Bob Oberrauch: un "armadio" di quasi due metri. Bene, nella foto (a mezzobusto, qui sta il trucco) scattata con l'allora premier, la differenza in altezza tra i due era... alquanto sospetta. Sgabelli o Photoshop a parte, non era stata certo ritoccata la foto che, nel maggio del 2005, fece il giro d'Italia: quel dito medio mostrato da Berlusconi durante un comizio pre-elettorale a Bolzano, a corollario di una storiella delle sue. Questa: «A mia madre ho detto che c'è metà Italia che mi odia, che quando passo per strada mi fa così». E mostra il dito medio. «Mia madre mi ha risposto: e allora? Vuol dire che sei il numero uno, l'unico».

(fonte: Espresso)

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