(fonte: Mauro Biani)
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venerdì 31 dicembre 2010
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Nichi Vendola, frocio e comunista!
Nichi Vendola stanotte ha subito un raid da parte di alcuni giovani Pdl. Nichi Vendola è frocio, e pure comunista. E i lettori del Giornale non aspettavano altro.
(fonte: NonLeggerlo)
giovedì 30 dicembre 2010
Nuove raccomandazioni sulla vitamina D favoriscono carenze nutrizionali e proteggono l'industria del cancro
Traduzione dell'articolo New vitamin D recommendations promote nutritional deficiency, protect cancer industry pubblicato il 2 dicembre 2010 da Mike Adams sul sitonaturalnews.com,traduzione a cura di Sabrina.
Nuove raccomandazioni sulla vitamina D favoriscono carenze nutrizionali e proteggono l'industria del cancro
Pochi giorni fa, l'Institute of Medicine (IOM) è finalmente riuscito ad ammettere che le persone hanno bisogno di più vitamina D. Ma l'aumento dell'assunzione giornaliera raccomandata da 200 UI a 600 UI, lascia la maggior parte delle persone ancora gravemente carenti di vitamina D, e una marea di ricerche scientifiche emerse nel corso degli ultimi quattro anni rivela che la carenza di vitamina D provoca cancro, osteoporosi, depressione, diabete, malattie cardiache e disturbi renali.
In altre parole, la carenza di vitamina D è la base della macchina del profitto dell'industria farmaceutica. La maggior parte dei soldi, moltissimi soldi, che l'industria del cancro e le case farmaceutiche accumulano, provengono da pazienti che hanno serie carenze di vitamina D.
Il Council for Responsible Nutrition (CRN), associazione leader nell'industria degli integratori alimentari, ha definito le nuove raccomandazioni riguardo la vitamina D "un piccolo passo nella giusta direzione, che però viene meno dall'approfondire davvero le innumerevoli ricerche che costantemente sostengono la necessità di aumentare significativamente i livelli di vitamina D".
Secondo studi scientifici, il 70 per cento dei bianchi e il 97 per cento degli afro-americani attualmente ha carenza di vitamina D, con conseguenti tassi scandalosamente più elevati di cancro tra i neri rispetto ai bianchi. Lo IOM stranamente sostiene che tali carenze non esistono.
I professionisti della salute bene informati nel campo della nutrizione, speravano che lo IOM suggerisse un aumento del fabbisogno giornaliero di vitamina D che effettivamente aiuterebbe a prevenire il cancro: da 2000 UI al giorno, fino a raggiungere 4000 UI al giorno. La maggior parte dei nutrizionisti informati consigliano da 2000 UI a 4000 UI al giorno per gli adulti. Le ricerche sulla connessione tra cancro e vitamina D parlano chiaro: la vitamina D previene il 77 per cento dei tumori.
Ma proprio per questo l'Institute of Medicine non può assolutamente permettere che il popolo americano assuma più vitamina D - fare del bene alla gente equivale a distruggere il modello di business principale dell'industria farmaceutica!
Il Governo mette in guardia la gente dall'assumere troppa vitamina D.
E così, anche se malvolentieri, la dose giornaliera consigliata è stata regolata al livello di 600 UI (800 per gli anziani), l'Institute of Medicine ha emesso un avviso ridicolo sul sovradosaggio di vitamina D. (Si considera una "mega-dose" 4000 UI).
I media, prendendo la palla al balzo, hanno segnalato che 10.000 UI causano danni ai reni. Tuttavia, i medici che si occupano di carenza di vitamina D, prescrivono di routine 50.000 UI al giorno per aiutare i pazienti a recuperare e ripristinare i corretti livelli di vitamina D. (Tale quantità è sicura solo per le persone che ne hanno una grave carenza. NaturalNews ne conviene che non è una dose sicura per chi ha già un livello sufficiente di vitamina D nel proprio corpo.)
Il dottor Michael Holick, esperto di vitamina D sistematicamente attaccato dalla medicina convenzionale per il suo voler educare la gente sulla vitamina D, ne prende 3.000 UI al giorno. È protagonista di un servizio speciale per NaturalNews ''Il potere curativo della luce solare e della vitamina D'' che può essere scaricato gratuitamente all'indirizzo:http://www.naturalnews.com/rr-sunlight.html.
600 UI è una quantità penosa che garantisce la continuità dell'epidemia di carenza da vitamina D in America. "E' una delusione incredibile", ha detto il dottor Cedric Garland, un ricercatore di alto livello che studia la capacità della vitamina D di prevenire il cancro.
600 UI è una quantità penosa che garantisce la continuità dell'epidemia di carenza da vitamina D in America. "E' una delusione incredibile", ha detto il dottor Cedric Garland, un ricercatore di alto livello che studia la capacità della vitamina D di prevenire il cancro.
Una cospirazione di massa sulla carenza di vitamina D tra Big Pharma, Big Government e i media principali?
La verità in tutta questa storia è che c'è una enorme cospirazione per mantenere il popolo americano carente di vitamina D il più a lungo possibile [non solo quello americano - N.d.T.]. Questo complotto è realizzato attraverso l'uso di menzogne come questa balla pubblicata da CBS News pochi giorni fa: "Anche se alcune persone hanno veramente una carenza di vitamina D, la persona media ne ha già abbastanza in circolo nel sangue. Perché la vitamina D la otteniamo dall'esposizione al sole, e molte persone assumono già multivitaminici o altri integratori alimentari contenenti vitamina D. "
Questa è, ovviamente, una menzogna sfacciata. La maggior parte delle persone non prende integratori di vitamina D, e pochi su tutti prendono abbastanza luce solare. Le carenze più gravi, naturalmente, le hanno quelli con la pelle scura come gli afro-americani e, in una certa misura, latinoamericani e asiatici, che soffrono di cancro, diabete e altre malattie in percentuali altissime.
Che i media mainstream (e l'intera comunità medica), mentano alle persone di colore circa la carenza di vitamina D non è una sorpresa: furono i neri ad essere abitualmente scelti per gli 'esperhttp://www.naturalnews.com/019189.htmlimenti medici' di Big Pharma durante tutta la sua storia scellerata. (vedihttp://www.naturalnews.com/019189.html).
E adesso l'esperimento lo si fa su tutti gli americani! L'Institute of Medicine, Big Pharma e la FDA stanno eseguendo un imponente esperimento intitolato "Cosa succede se manteniamo tutti gli americani, ma soprattutto i neri, carenti di vitamina D?"
Se si hanno dubbi sulla veridicità di tale affermazione, si consideri il fatto storico che il governo degli Stati Uniti ha complottato con il National Institute of Health, per utilizzare i guatemaltechi come cavie umane in esperimenti medici segreti, per i quali il presidente Obama è stato recentemente costretto a chiedere scusa!
Quelli con la pelle scura hanno di gran lunga più probabilità di avere carenza di vitamina D perché la pigmentazione della pelle scura blocca la luce ultravioletta che genera vitamina D nella pelle. Guarda il video per una spiegazione completa.
L'Insitute of Medicine ha spudoratamente mentito riguardo gli effetti della vitamina D nella prevenzione del cancro, dichiarando sul suo sito, "Lo IOM ritiene che le prove riscontrano un ruolo della vitamina D e del calcio nella salute delle ossa, ma non per altre condizioni di salute. Inoltre, emergono prove ad indicare che assumere troppo di questi nutrienti può essere dannoso, sfidando il concetto che 'di più è meglio' ".
In altre parole, lo IOM vuole farci credere che "di più NON è meglio" quando si tratta di vitamina D, anche se la maggior parte delle persone ne è terribilmente carente. Questo è un modo subdolo per dire alla gente di evitare di assumere più vitamina D e, quindi, di restare carente di vitamina D, che significa tenere la gente intrappolata nella malattia che genera enormi profitti per l'industria farmaceutica.
Il complotto della vitamina D è reale. Il governo, Big Pharma e alcuni elementi dei media, stanno tramando tutti insieme per intrappolare la popolazione americana in uno stato permanente di deficienza da vitamina D. Ma questa cospirazione fallirà perché la scienza nutrizionale sulla vitamina D non potrà essere repressa ancora per molto. Soprattutto se la gente si informa da sola sulle questioni nutrizionali leggendo siti come questo.
La vitamina D è la sostanza che potrebbe far crollare l'industria del cancro e distruggere Big Pharma. Ecco perché è necessario apprendere informazioni al riguardo e assicurarsi che i livelli di vitamina D siano abbastanza alti da prevenire le malattie degenerative.
Per la cronaca, non vendo integratori di vitamina D di alcun genere, né guadagno su tangenti o commissioni di alcun genere da aziende di integratori di vitamina D.
(fonte: ilSole24h)
Fidatevi di me. Parte seconda.
Fidatevi di me, parte prima...
Berlusconi, 29 dicembre 2010: ''In pochi mesi a Napoli emergenza risolta''
Il presidente del Consiglio interviene telefonicamente a un'assemblea di militanti Pdl a Napoli: ''Scenderò di nuovo personalmente in campo per risolvere il problema dei rifiuti. La maggioranza? Molti pronti a sostenerci, sia da Fli che da altre formazioni''.
(fonte: Repubblica)
Il presidente del Consiglio interviene telefonicamente a un'assemblea di militanti Pdl a Napoli: ''Scenderò di nuovo personalmente in campo per risolvere il problema dei rifiuti. La maggioranza? Molti pronti a sostenerci, sia da Fli che da altre formazioni''.
(fonte: Repubblica)
mercoledì 29 dicembre 2010
lunedì 27 dicembre 2010
Io vorrei, non vorrei....BONDI ? Non è che ci devi pensare.
(27 dicembre 2010)
Sfiducia e "sgarbi" di Tremonti. Ora Bondi pensa alle dimissioni
Negati fondi per lo spettacolo. "In me amarezza e disincanto". La scelta eviterebbe un quasi certo ko parlamentare. "Così rafforzerei il governo"
ROMA - E adesso Sandro Bondi. Dopo Carfagna e Prestigiacomo, tocca al ministro dei Beni culturali. Il coordinatore Pdl - ad alto rischio sfiducia, alla ripresa, dopo la mozioni da Fli, Pd e Idv - le dimissioni non le minaccia, ma l'intenzione di lasciare la lascia trapelare in queste ore. Il pretesto: l'ultimo smacco subito col mancato reintegro del Fondo per lo spettacolo. Confessa "grande amarezza", perfino "disincanto" a chi gli ha parlato durante il week end festivo.
Concreta la volontà di farsi "da parte: anche per rafforzare il governo", sottrarre se stesso e l'esecutivo alla "campagna stampa denigratoria e immeritata" di questi mesi. La controparte non è il presidente del Consiglio, figurarsi, ma gli stessi avversari esterni e interni che non gli hanno perdonato la serie di insuccessi o che non lo hanno difeso a sufficienza. I crolli a Pompei e la falcidia ai fondi per la cultura, le assunzioni sospette dei "casi umani" familiari e il discusso premio all'attrice Michelle Bonev, amica del premier, alla Mostra del cinema di Venezia. Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti risulta nella lista nera, frequenti gli scontri con lui in Consiglio dei ministri. A indurre Bondi a ventilare il gesto più plateale, in ultimo, lo stralcio del Fondo unico per lo spettacolo dal decreto "Milleproroghe" approvato nei giorni scorsi. Tante promesse di reintegro per riportare il Fus a 398 milioni di euro e infine l'ennesimo stop dall'Economia: il budget resta a quota 258 milioni. Registi e attori ancora una volta sulle barricate a chiedere le dimissioni del responsabile della Cultura e lui costretto sulla difensiva: "Eppure mi sono battuto". In privato la decisione, già comunicata, sembra, al presidente del Consiglio: "Ora basta". (fonte: Repubblica)
(22 dicembre 2010)
La Prestigiacomo lascia il Pdl. Palazzo Chigi: "Solo un equivoco"
La responsabile dell'Ambiente sconfessata dal suo stesso gruppo a Montecitorio annuncia in lacrime il passaggio al gruppo Misto: "Ne parlerò con Berlusconi ma resto al governo". Mara Carfagna: "Il disagio è diffuso". In serata comunicato di Palazzo Chigi: "Incidente superato". Le opposizioni: "Maggioranza allo sbando"
ROMA - Nella maggioranza, appena uscita per il rotto della cuffia dalla prova di forza con Fli sulla sfiducia, scoppia la grana Prestigiacomo. Al culmine di una lunga serie di dissapori e veri e propri incidenti di percorso con vari colleghi del centrodestra e del governo, il ministro dell'Ambiente ha annunciato la sua uscita dal Pdl. Visibilmente scossa, quasi in lacrime, Stefania Prestigiacomo parlando con i cronisti in Transatlantico ha spiegato: "Non mi riconosco più nel Pdl, pertanto resterò al governo, ma mi dimetto dal gruppo e mi iscriverò al Misto". E aggiunge: "Parlerò direttamente a Berlusconi". In realtà l'incontro non c'è stato ma il ministro dell'Ambiente ha visto a Palazzo Chigi il capogruppo Fabrizio Cicchitto e il sottosegretario Gianni Letta. Dopodiché dalla presidenza del Consiglio è stato rilasciato un comunicato: "Una sfortunata coincidenza e un
difetto di comunicazione hanno generato oggi uno spiacevole incidente parlamentare. In serata, il ministro Prestigiacomo e l'onorevole Cicchitto hanno chiarito ogni equivoco, superando l'incidente, scambiandosi un reciproco attestato di stima e di fiducia". (Fonte: Repubblica)
(19 novembre 2010)
Governo, Carfagna minaccia le dimissioni. Berlusconi fa tardi alla Nato per chiamarla
Il ministro non sopporta più le offese dei compagni e la conduzione del partito in Campania. Il premier, a Lisbona per il vertice dell'Alleanza atlantica, corre ai ripari e arriva la solidarietà di Frattini, Bondi e Prestigiacomo. Mussolini: "Drammatizzazione inutile e patetica"
ROMA - Il ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna è sul punto di dimettersi dal governo e dal Pdl. Lo riporta l'agenzia Ansa. La Carfagna starebbe valutando l'ipotesi di lasciare l'esecutivo e il partito, all'indomani della votazione di fiducia al governo prevista per il 14 dicembre, a causa di insanabili contrasti con il Pdl campano 1 rappresentato dal coordinatore Nicola Cosentino, e per "l'incapacità" dei coordinatori nazionali di affrontare i problemi interni al partito in Campania. A quanto si apprende, alla base della scelta anche "gli attacchi volgari e maligni" di esponenti del partito come Giancarlo Lehner, Alessandra Mussolini e Mario Pepe. (fonte: Repubblica)
Sfiducia e "sgarbi" di Tremonti. Ora Bondi pensa alle dimissioni
Negati fondi per lo spettacolo. "In me amarezza e disincanto". La scelta eviterebbe un quasi certo ko parlamentare. "Così rafforzerei il governo"
ROMA - E adesso Sandro Bondi. Dopo Carfagna e Prestigiacomo, tocca al ministro dei Beni culturali. Il coordinatore Pdl - ad alto rischio sfiducia, alla ripresa, dopo la mozioni da Fli, Pd e Idv - le dimissioni non le minaccia, ma l'intenzione di lasciare la lascia trapelare in queste ore. Il pretesto: l'ultimo smacco subito col mancato reintegro del Fondo per lo spettacolo. Confessa "grande amarezza", perfino "disincanto" a chi gli ha parlato durante il week end festivo.
Concreta la volontà di farsi "da parte: anche per rafforzare il governo", sottrarre se stesso e l'esecutivo alla "campagna stampa denigratoria e immeritata" di questi mesi. La controparte non è il presidente del Consiglio, figurarsi, ma gli stessi avversari esterni e interni che non gli hanno perdonato la serie di insuccessi o che non lo hanno difeso a sufficienza. I crolli a Pompei e la falcidia ai fondi per la cultura, le assunzioni sospette dei "casi umani" familiari e il discusso premio all'attrice Michelle Bonev, amica del premier, alla Mostra del cinema di Venezia. Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti risulta nella lista nera, frequenti gli scontri con lui in Consiglio dei ministri. A indurre Bondi a ventilare il gesto più plateale, in ultimo, lo stralcio del Fondo unico per lo spettacolo dal decreto "Milleproroghe" approvato nei giorni scorsi. Tante promesse di reintegro per riportare il Fus a 398 milioni di euro e infine l'ennesimo stop dall'Economia: il budget resta a quota 258 milioni. Registi e attori ancora una volta sulle barricate a chiedere le dimissioni del responsabile della Cultura e lui costretto sulla difensiva: "Eppure mi sono battuto". In privato la decisione, già comunicata, sembra, al presidente del Consiglio: "Ora basta". (fonte: Repubblica)
(22 dicembre 2010)
La Prestigiacomo lascia il Pdl. Palazzo Chigi: "Solo un equivoco"
La responsabile dell'Ambiente sconfessata dal suo stesso gruppo a Montecitorio annuncia in lacrime il passaggio al gruppo Misto: "Ne parlerò con Berlusconi ma resto al governo". Mara Carfagna: "Il disagio è diffuso". In serata comunicato di Palazzo Chigi: "Incidente superato". Le opposizioni: "Maggioranza allo sbando"
ROMA - Nella maggioranza, appena uscita per il rotto della cuffia dalla prova di forza con Fli sulla sfiducia, scoppia la grana Prestigiacomo. Al culmine di una lunga serie di dissapori e veri e propri incidenti di percorso con vari colleghi del centrodestra e del governo, il ministro dell'Ambiente ha annunciato la sua uscita dal Pdl. Visibilmente scossa, quasi in lacrime, Stefania Prestigiacomo parlando con i cronisti in Transatlantico ha spiegato: "Non mi riconosco più nel Pdl, pertanto resterò al governo, ma mi dimetto dal gruppo e mi iscriverò al Misto". E aggiunge: "Parlerò direttamente a Berlusconi". In realtà l'incontro non c'è stato ma il ministro dell'Ambiente ha visto a Palazzo Chigi il capogruppo Fabrizio Cicchitto e il sottosegretario Gianni Letta. Dopodiché dalla presidenza del Consiglio è stato rilasciato un comunicato: "Una sfortunata coincidenza e un
difetto di comunicazione hanno generato oggi uno spiacevole incidente parlamentare. In serata, il ministro Prestigiacomo e l'onorevole Cicchitto hanno chiarito ogni equivoco, superando l'incidente, scambiandosi un reciproco attestato di stima e di fiducia". (Fonte: Repubblica)
(19 novembre 2010)
Governo, Carfagna minaccia le dimissioni. Berlusconi fa tardi alla Nato per chiamarla
Il ministro non sopporta più le offese dei compagni e la conduzione del partito in Campania. Il premier, a Lisbona per il vertice dell'Alleanza atlantica, corre ai ripari e arriva la solidarietà di Frattini, Bondi e Prestigiacomo. Mussolini: "Drammatizzazione inutile e patetica"
ROMA - Il ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna è sul punto di dimettersi dal governo e dal Pdl. Lo riporta l'agenzia Ansa. La Carfagna starebbe valutando l'ipotesi di lasciare l'esecutivo e il partito, all'indomani della votazione di fiducia al governo prevista per il 14 dicembre, a causa di insanabili contrasti con il Pdl campano 1 rappresentato dal coordinatore Nicola Cosentino, e per "l'incapacità" dei coordinatori nazionali di affrontare i problemi interni al partito in Campania. A quanto si apprende, alla base della scelta anche "gli attacchi volgari e maligni" di esponenti del partito come Giancarlo Lehner, Alessandra Mussolini e Mario Pepe. (fonte: Repubblica)
Corrado Guzzanti (Vieni via con me)
- Il Giornale replica a Saviano: la macchina del fango non è quella che dici tu. È una macchina vera, l’abbiamo vista ad Arcore: è chiusa con una vasca e due lottatrici nude
- Anche Bossi telefona alla questura ma capiscono solo Mubarak
- L’ira di Berlusconi contro Fini: futuro e libertà è un ossimoro: scelga, o futuro per noi o libertà per loro
- Su alcuni manifesti del PD compare Bersani con una foto in bianco e nero, ma il fotografo giura che la pellicola era a colori
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- Il Pdl apre a una modifica della legge elettorale: se i cittadini vorranno aggiungere a margine una preferenza la scheda non sarà invalidata
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- Dubbi sulle elezioni regionali: tra le tante firme raccolte a sostegno della lista Formigoni compare quella di Michael Jackson
- Nelle scuole italiane non c’è carta igienica: il ministro Gelmini prega le mamme di mandare i bambini a scuola già defecati
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- Berlusconi: scopo tutto il giorno, vi dà così fastidio se la sera lavoro un’oretta?
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- Un preservativo condonato si chiama “condon”
- L’anomalia storica della Fiat: gli italiani da sempre gli pagano le macchine, ma poi non le comprano
- La strategia di Tremonti per la crisi: prima risaniamo i conti e poi vediamo chi è rimasto vivo
- Il governo dei fatti: catturato il pusher
- Polemica con la Comunità Europea: il ministro Gelmini propone di lasciare i crocifissi e togliere le scuole
- Università italiana: la Gelmini vuole aiutare la ricerca. Provate a rifare tutto il percorso all’indietro
- La fuga dei cervelli all’estero: Gasparri si scorda il corpo qui
- Il governo di Berlusconi dà nuovi fondi alle scuole private e cattoliche. In cambio un bonus per altri tre scandali e bestemmia libera fino al 2012
- Il papa attacca i laici, poi si scusa: avevo capito l’Ici
- Il Partito democratico propone la sua legge elettorale: alla francese, con sbarramento tedesco a due turni e supercazzola all’australiana come fosse antani
- La camorra contro Saviano: la scorta ci impedisce un contraddittorio
- La Lega telefona alla ‘ndrangheta: ma ci cercavate per qualcosa?
- Calderoli è stufo delle polemiche e invade la Polonia
- Non abbiamo fatto la fine della Grecia, non abbiamo fatto la fine del Portogallo e dell’Irlanda: speriamo di non fare la fine dell’Italia
(fonte: yahoo.tv)
giovedì 23 dicembre 2010
martedì 21 dicembre 2010
Fidatevi di me
Berlusconi, 18 luglio 2008: “Napoli è pulita L’emergenza rifiuti è finita”
Berlusconi, 28 ottobre 2010: “Fra tre giorni a Napoli non ci saranno più rifiuti”.
Berlusconi 26 novembre 2010: “Napoli pulita in 15 giorni”.
Berlusconi 4 dicembre 2010: “Tra pochi giorni Napoli tornerà a splendere”.
Berlusconi, 15 dicembre 2010: “In due giorni Napoli sarà pulita”.
18 dicembre 2010: Rifiuti: Napoli, ancora 1300 tonnellate.
20 dicembre 2010: tonnellate di rifiuti a Napoli, 2.200 (ANSA, 20 dicembre 2010, ore 16.30).
Berlusconi, 2 marzo 1994: “La gente deve fidarsi solo di chi dice la verità”.
(fonte: Vittorio Zucconi)
Berlusconi, 28 ottobre 2010: “Fra tre giorni a Napoli non ci saranno più rifiuti”.
Berlusconi 26 novembre 2010: “Napoli pulita in 15 giorni”.
Berlusconi 4 dicembre 2010: “Tra pochi giorni Napoli tornerà a splendere”.
Berlusconi, 15 dicembre 2010: “In due giorni Napoli sarà pulita”.
1 novembre 2010: 2.200 tonnellate di immondizia in strada.
14 dicembre 2010: A terra 1030 tonnellate, impianti stir a rilento.18 dicembre 2010: Rifiuti: Napoli, ancora 1300 tonnellate.
20 dicembre 2010: tonnellate di rifiuti a Napoli, 2.200 (ANSA, 20 dicembre 2010, ore 16.30).
Berlusconi, 2 marzo 1994: “La gente deve fidarsi solo di chi dice la verità”.
(fonte: Vittorio Zucconi)
Cos'è il signoraggio (di Sandro Pascucci - www.signoraggio.com)
Il signoraggio è una truffa monetaria e psicologica a cui tutti noi siamo soggetti. Questa truffa si nasconde e si potenzia dietro una cortina di silenzio e di morte e ha attraversato gli ultimi 300 anni senza lasciar trapelare nulla della propria esistenza.
Si usa dire che “il più grande inganno del diavolo sia stato far credere all’umanità che lui non esiste” ed è proprio grazie a questa diabolica tecnica che il signoraggio è padrone del mondo ma in maniera trasparente per tutti noi.
Non sentirai mai parlare di signoraggio in TV o suoi libri, nessun cantante ci farà mai una canzone né un comico uno spettacolo. I politici non litigheranno mai per il signoraggio e non vedrai mai la Guardia di Finanza arrestare qualcuno per quest’argomento.
Il signoraggio è il massimo potere del pianeta e tutti noi ne siamo schiavi.
Tecnicamente il signoraggio è il lucro che si genera dal creare moneta.
La legislatura internazionale prevede attualmente che siano le Banche Centrali a creare moneta, sia contante che scritturale.
Un esempio chiarirà il meccanismo:
creare una moneta (sia essa di carta, in metallo o virtuale come un c/c) ha dei costi, dovuti alla materia prima, alla manodopera e ai servizi necessari di contorno, come la distribuzione, le tecniche anticontraffazione, etc..
Il costo maggiore è il materiale di cui è composta la moneta, e l’insieme di tutti i vari costi su indicati vanno a determinare il suo VALORE INTRINSECO.
La moneta però riporta sulla facciata un numero che indica un altro valore: il VALORE NOMINALE (o, per l’appunto, DI FACCIATA o anche LEGALE). I due valori (intrinseco e nominale) differiscono tra loro e la loro differenza determina quello che si chiama SIGNORAGGIO, ossia il guadagno che ha chi ha creato quella moneta.
Ovviamente chi crea moneta tende a segnare un valore nominale più alto possibile rispetto al valore intrinseco, altrimenti ci rimette (signoraggio negativo), come avviene ad esempio nel conio delle monetine da 1, 2, 5 o 10 centesimi di euro, poiché per farle occorre spendere 15 centesimi. Guarda caso il conio di monetine metalliche è riservato allo Stato e non alla BCE..
Ora vediamo ciò che avviene nella creazione della moneta-oro e della moneta-carta. Anticamente le monete metalliche erano in oro e quindi con un valore intrinseco piuttosto alto. Il “signore” che coniava queste monete imprimeva loro un valore nominale più alto per poterci guadagnare e permettersi così un “aggio” economico notevole.
Infatti questo Potente riceveva l’oro (da ricchi commercianti o direttamente da miniere) con la richiesta di convertirlo in moneta sonante e semplicemente metteva la sua effige per GARANTIRE la bontà del pezzo da lui creato (coniato). Era una sorta di garanzia e per questo aveva il suo guadagno.
In soldoni.. una moneta veniva dichiarata come contenete 10 grammi d'oro mentre in realtà ne venivano impiegati in fase di conio solo 9 grammi (con l'aggiunta di 1 grammo di metallo non nobile). La differenza tra il valore nominale dichiarato (10 grammi) e valore intrinseco effettivo (9 grammi) era il signoraggio (un grammo d’oro per moneta).
Quando all’oro si è sostituita la carta il discorso è peggiorato (per noi) e il signoraggio è arrivato a quasi il 100%.
Infatti per stampare una banconota da 5 euro o una da 500 euro bastano 30 centesimi di euro e consideriamo anche che tale banconota non è più legata all’oro (non ha più ‘copertura’ e non è più ‘convertibile’). Questo vuol dire che il Signore moderno, ossia chi oggi CREA moneta (ad esempio la BCE in Europa o la Federal Reserve negli USA) ha un potere enorme. Infatti questi organi privati (tutte le Banche Centrali sono private) possono ricattare o comunque influenzare intere Nazioni.
Basti pensare che la Banca Mondiale (di proprietà della Federal Reserve e della Banca d’Inghilterra, a loro volta tutt’e due private e padrone anche del Fondo Monetario Internazionale) nega prestiti a quei Paesi che NON ACCETTANO di privatizzare il settore dell’acqua potabile! E questo è solo un esempio.
Chi ha ben capito il meccanismo del signoraggio ora avrà anche compreso che ELIMINARE la banconota è un’azione PEGGIORATIVA in quanto sparisce, per le Signore Banche, il ‘costo’ e aumenta al 100% il signoraggio sulla moneta elettronica. Inoltre la moneta è sottoposta ad un interesse (ad. es. 3%) che fa lievitare il debito dei Cittadini di un Paese sovrano oltre il valore nominale della moneta stessa! In pratica una moneta (banconota) da 100 euro costa al cittadino 103 euro e al Banchiere solo 30 centesimi. Questo è il signoraggio.
Si potrebbe ovviare a tutto ciò in un modo molto semplice: basterebbe infatti che lo Stato, finalmente Sovrano, emettesse moneta senza debito, come fa, ad esempio, con le monete metalliche (naturalmente quelle con valore nominale maggiore del valore intrinseco, ad esempio i pezzi da 50 centesimi, 1 e 2 euro). I più smaliziati avranno capito ora la presa in giro del defunto governatore DUISENBERG nei confronti di TREMONTI quando quest'ultimo chiedeva di sostituire le monete metalliche da 1 e 2 euro con banconote di pari valore e l'ex governatore (morto in circostanze misteriose) rispose dicendo: "Ma il sig. Tremonti sa che così facendo il suo Paese perderebbe il diritto di signoraggio sulla massa di denaro sostituita?".
Dal momento che la banconota non ha un corrispettivo in oro (le banconote sono convertibili in dollari USA ma dal 1971 il Dollaro USA non è più convertibile in oro) non c’è ragione che ad emetterla sia una entità privata né tanto meno che questa entità abbia un monopolio su tale emissione. Inoltre le spese per servire questo prestito (interesse) sarebbero evitate e lo Stato, ovvero tutti noi, avrebbe la REALE autonomia di gestione del Paese.
Chi teme che lo Stato possa in qualche modo iniziare a stampare moneta fuori misura e fuori controllo è una persona che non ha fiducia nello Stato.
Sappiamo bene che i politici nostrani sono collusi con ogni interesse immaginabile (banche, petrolio, armi, droga, prostituzione ecc..) ma la domanda che dobbiamo porci è molto semplice:
Perché un politico dovrebbe RIFIUTARE la responsabilità di creare denaro per il popolo?
Se egli è onesto non ci dovrebbero essere problemi poiché opererà secondo ETICA e REGOLE corrette e democratiche. Solo un politico disonesto, con un ultimo barlume di sincerità dirà: “No, guarda.. non darmi questa stampante in mano perché mi conosco e mi stamperei montagne di soldi per me e i miei amichetti!”.
Fortunatamente in questo caso la soluzione è semplice: si ringrazia e si manda a casa l’individuo prima che possa fare, per sua stessa ammissione, dei danni terribili.
L’ultimo caso è che il politico sia effettivamente disonesto..
Ma se è disonesto perché dovrebbe rifiutare una così ghiotta occasione?
Non per remore morali in quanto abbiamo detto che è già disonesto.
Se non lo fosse (disonesto) accetterebbe subito la stampante e si comporterebbe come i tanto decantati Governatori di una qualsiasi e privatissima Banca Centrale, ai quali è riconosciuta stima e saggezza fuori dall’ordinario e notoriamente operano secondo il bene della Comunità.
Einaudi ebbe a dire:”Alla scarsità dell’oro si è sostituita la saggezza del governatore [della Banca Centrale, n.d.A.]” (sic!).
Ma allora un ladro perché non ruba? Forse perché c’è un pezzo grosso molto più potente di lui? Forse c’è un’entità che NON VUOLE dargli la stampante e far si che si crei denaro per il popolo (pur con il rischio di ruberie politiche)? E questa entità superiore è onesta? Se così fosse DOVREMMO IMMEDIATAMENTE cedergli ogni potere, poiché saprebbe ben governarci, di sicuro meglio del politico di cui sopra, o no? E se fosse invece disonesta perché ha in mano la stampante e affama il popolo facendolo vivere in un regime di anemia finanziaria? E questa entità superiore disonesta tanto, anzi più, del politico chi è se non Il Grasso Bankiere©?
E’ evidente che il politico NON VUOLE E NON PUO’ prendere la stampante in nome del popolo perché i banchieri privati internazionali NON LO PERMETTERANNO MAI.
Eleggiamo persone che sono sponsorizzate dai banchieri e che quindi non opereranno mai in un’ottica popolare ma sempre a vantaggio dei loro VERI DATORI di lavoro.
E’ pur vero che solo POLITICAMENTE si potranno invertire le cose ma per far ciò occorre la CONSAPEVOLEZZA di una grande fetta della popolazione, che sia informata, cosciente e motivata ad operare un RADICALE CAMBIAMENTO NELLA SCENA POLITICA.
A tal fine questo articolo deve essere divulgato presso il Popolo tutto, assieme ad altri scritti, libri, manifestazioni e dibattiti pubblici che spieghino quale sia LO VERO MALE DELLO MONNO e le soluzioni terribili e dolorose che si dovranno presto adottare per non cadere nel baratro.
In un prossimo articolo approfondiremo aspetti importanti della questione e chiuderemo in un terzo articolo parlando di Riserva Frazionaria, altra truffa questa, vera responsabile dell’Inflazione e del potere delle Banche Commerciali che creano denaro dal nulla tramite i Conti Correnti che ci obbligano oggi ad avere.
(fonte: signoraggio.com)
Si usa dire che “il più grande inganno del diavolo sia stato far credere all’umanità che lui non esiste” ed è proprio grazie a questa diabolica tecnica che il signoraggio è padrone del mondo ma in maniera trasparente per tutti noi.
Non sentirai mai parlare di signoraggio in TV o suoi libri, nessun cantante ci farà mai una canzone né un comico uno spettacolo. I politici non litigheranno mai per il signoraggio e non vedrai mai la Guardia di Finanza arrestare qualcuno per quest’argomento.
Il signoraggio è il massimo potere del pianeta e tutti noi ne siamo schiavi.
Tecnicamente il signoraggio è il lucro che si genera dal creare moneta.
La legislatura internazionale prevede attualmente che siano le Banche Centrali a creare moneta, sia contante che scritturale.
Un esempio chiarirà il meccanismo:
creare una moneta (sia essa di carta, in metallo o virtuale come un c/c) ha dei costi, dovuti alla materia prima, alla manodopera e ai servizi necessari di contorno, come la distribuzione, le tecniche anticontraffazione, etc..
Il costo maggiore è il materiale di cui è composta la moneta, e l’insieme di tutti i vari costi su indicati vanno a determinare il suo VALORE INTRINSECO.
La moneta però riporta sulla facciata un numero che indica un altro valore: il VALORE NOMINALE (o, per l’appunto, DI FACCIATA o anche LEGALE). I due valori (intrinseco e nominale) differiscono tra loro e la loro differenza determina quello che si chiama SIGNORAGGIO, ossia il guadagno che ha chi ha creato quella moneta.
Ovviamente chi crea moneta tende a segnare un valore nominale più alto possibile rispetto al valore intrinseco, altrimenti ci rimette (signoraggio negativo), come avviene ad esempio nel conio delle monetine da 1, 2, 5 o 10 centesimi di euro, poiché per farle occorre spendere 15 centesimi. Guarda caso il conio di monetine metalliche è riservato allo Stato e non alla BCE..
Ora vediamo ciò che avviene nella creazione della moneta-oro e della moneta-carta. Anticamente le monete metalliche erano in oro e quindi con un valore intrinseco piuttosto alto. Il “signore” che coniava queste monete imprimeva loro un valore nominale più alto per poterci guadagnare e permettersi così un “aggio” economico notevole.
Infatti questo Potente riceveva l’oro (da ricchi commercianti o direttamente da miniere) con la richiesta di convertirlo in moneta sonante e semplicemente metteva la sua effige per GARANTIRE la bontà del pezzo da lui creato (coniato). Era una sorta di garanzia e per questo aveva il suo guadagno.
In soldoni.. una moneta veniva dichiarata come contenete 10 grammi d'oro mentre in realtà ne venivano impiegati in fase di conio solo 9 grammi (con l'aggiunta di 1 grammo di metallo non nobile). La differenza tra il valore nominale dichiarato (10 grammi) e valore intrinseco effettivo (9 grammi) era il signoraggio (un grammo d’oro per moneta).
Quando all’oro si è sostituita la carta il discorso è peggiorato (per noi) e il signoraggio è arrivato a quasi il 100%.
Infatti per stampare una banconota da 5 euro o una da 500 euro bastano 30 centesimi di euro e consideriamo anche che tale banconota non è più legata all’oro (non ha più ‘copertura’ e non è più ‘convertibile’). Questo vuol dire che il Signore moderno, ossia chi oggi CREA moneta (ad esempio la BCE in Europa o la Federal Reserve negli USA) ha un potere enorme. Infatti questi organi privati (tutte le Banche Centrali sono private) possono ricattare o comunque influenzare intere Nazioni.
Basti pensare che la Banca Mondiale (di proprietà della Federal Reserve e della Banca d’Inghilterra, a loro volta tutt’e due private e padrone anche del Fondo Monetario Internazionale) nega prestiti a quei Paesi che NON ACCETTANO di privatizzare il settore dell’acqua potabile! E questo è solo un esempio.
Chi ha ben capito il meccanismo del signoraggio ora avrà anche compreso che ELIMINARE la banconota è un’azione PEGGIORATIVA in quanto sparisce, per le Signore Banche, il ‘costo’ e aumenta al 100% il signoraggio sulla moneta elettronica. Inoltre la moneta è sottoposta ad un interesse (ad. es. 3%) che fa lievitare il debito dei Cittadini di un Paese sovrano oltre il valore nominale della moneta stessa! In pratica una moneta (banconota) da 100 euro costa al cittadino 103 euro e al Banchiere solo 30 centesimi. Questo è il signoraggio.
Si potrebbe ovviare a tutto ciò in un modo molto semplice: basterebbe infatti che lo Stato, finalmente Sovrano, emettesse moneta senza debito, come fa, ad esempio, con le monete metalliche (naturalmente quelle con valore nominale maggiore del valore intrinseco, ad esempio i pezzi da 50 centesimi, 1 e 2 euro). I più smaliziati avranno capito ora la presa in giro del defunto governatore DUISENBERG nei confronti di TREMONTI quando quest'ultimo chiedeva di sostituire le monete metalliche da 1 e 2 euro con banconote di pari valore e l'ex governatore (morto in circostanze misteriose) rispose dicendo: "Ma il sig. Tremonti sa che così facendo il suo Paese perderebbe il diritto di signoraggio sulla massa di denaro sostituita?".
Dal momento che la banconota non ha un corrispettivo in oro (le banconote sono convertibili in dollari USA ma dal 1971 il Dollaro USA non è più convertibile in oro) non c’è ragione che ad emetterla sia una entità privata né tanto meno che questa entità abbia un monopolio su tale emissione. Inoltre le spese per servire questo prestito (interesse) sarebbero evitate e lo Stato, ovvero tutti noi, avrebbe la REALE autonomia di gestione del Paese.
Chi teme che lo Stato possa in qualche modo iniziare a stampare moneta fuori misura e fuori controllo è una persona che non ha fiducia nello Stato.
Sappiamo bene che i politici nostrani sono collusi con ogni interesse immaginabile (banche, petrolio, armi, droga, prostituzione ecc..) ma la domanda che dobbiamo porci è molto semplice:
Perché un politico dovrebbe RIFIUTARE la responsabilità di creare denaro per il popolo?
Se egli è onesto non ci dovrebbero essere problemi poiché opererà secondo ETICA e REGOLE corrette e democratiche. Solo un politico disonesto, con un ultimo barlume di sincerità dirà: “No, guarda.. non darmi questa stampante in mano perché mi conosco e mi stamperei montagne di soldi per me e i miei amichetti!”.
Fortunatamente in questo caso la soluzione è semplice: si ringrazia e si manda a casa l’individuo prima che possa fare, per sua stessa ammissione, dei danni terribili.
Ma se è disonesto perché dovrebbe rifiutare una così ghiotta occasione?
Non per remore morali in quanto abbiamo detto che è già disonesto.
Se non lo fosse (disonesto) accetterebbe subito la stampante e si comporterebbe come i tanto decantati Governatori di una qualsiasi e privatissima Banca Centrale, ai quali è riconosciuta stima e saggezza fuori dall’ordinario e notoriamente operano secondo il bene della Comunità.
Einaudi ebbe a dire:”Alla scarsità dell’oro si è sostituita la saggezza del governatore [della Banca Centrale, n.d.A.]” (sic!).
Ma allora un ladro perché non ruba? Forse perché c’è un pezzo grosso molto più potente di lui? Forse c’è un’entità che NON VUOLE dargli la stampante e far si che si crei denaro per il popolo (pur con il rischio di ruberie politiche)? E questa entità superiore è onesta? Se così fosse DOVREMMO IMMEDIATAMENTE cedergli ogni potere, poiché saprebbe ben governarci, di sicuro meglio del politico di cui sopra, o no? E se fosse invece disonesta perché ha in mano la stampante e affama il popolo facendolo vivere in un regime di anemia finanziaria? E questa entità superiore disonesta tanto, anzi più, del politico chi è se non Il Grasso Bankiere©?
E’ evidente che il politico NON VUOLE E NON PUO’ prendere la stampante in nome del popolo perché i banchieri privati internazionali NON LO PERMETTERANNO MAI.
Eleggiamo persone che sono sponsorizzate dai banchieri e che quindi non opereranno mai in un’ottica popolare ma sempre a vantaggio dei loro VERI DATORI di lavoro.
E’ pur vero che solo POLITICAMENTE si potranno invertire le cose ma per far ciò occorre la CONSAPEVOLEZZA di una grande fetta della popolazione, che sia informata, cosciente e motivata ad operare un RADICALE CAMBIAMENTO NELLA SCENA POLITICA.
A tal fine questo articolo deve essere divulgato presso il Popolo tutto, assieme ad altri scritti, libri, manifestazioni e dibattiti pubblici che spieghino quale sia LO VERO MALE DELLO MONNO e le soluzioni terribili e dolorose che si dovranno presto adottare per non cadere nel baratro.
In un prossimo articolo approfondiremo aspetti importanti della questione e chiuderemo in un terzo articolo parlando di Riserva Frazionaria, altra truffa questa, vera responsabile dell’Inflazione e del potere delle Banche Commerciali che creano denaro dal nulla tramite i Conti Correnti che ci obbligano oggi ad avere.
(fonte: signoraggio.com)
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lunedì 20 dicembre 2010
La protesta dei poliziotti ad Arcore
Un centinaio di agenti di polizia di stato e penitenziaria, guardie forestali e vigili del fuoco hanno manifestato davanti a Villa San Martino, la residenza scontata di Silvio Berlusconi, ad Arcore, per protestare contro i tagli alla sicurezza. Alcuni di loro indossavano la maschera dello stesso Berlusconi.
I Carabinieri hanno sequestrato ai poliziotti questi manifesti
"Le escort sono state collaudate. Ora aspettiamo le alfa"
"Silvio aiuta i poliziotti anche se maggiorenni"
I Carabinieri hanno sequestrato ai poliziotti questi manifesti
"Le escort sono state collaudate. Ora aspettiamo le alfa"
"Silvio aiuta i poliziotti anche se maggiorenni"
Più Daspo per tutti.
Gasparri: "Qui serve una vasta e decisa azione preventiva ... Per non far vivere all'Italia nuove stagioni di terrore occorre agire con immediatezza: solo un deciso intervento può difendere l'Italia". Schifani: "Ogni forza politica e ogni istituzione deve deprecare senza se e senza ma ogni gesto che vada al di là della normalità democratica".
Berlusconi: "Ci sono molte infiltrazioni"
La Russa: "Ci vuole tolleranza zero, come avviene per gli ultras negli stadi".
Mantovano: "Estendiamo il Daspo, servirà sia a prevenire che a reprimere, permetterà di conoscere preventivamente i soggetti da tenere distanti, nell'interesse stesso dei cittadini". Maroni: "Mi sembra una proposta interessante. Riteniamo che questo modello sia esportabile".
Chiude Gasparri: "Voglio fare un appello: genitori, dite ai vostri figli di stare a casa. Quei luoghi sono frequentati da potenziali assassini. Vanno evitati".
Perfetto. Siamo tutti d'accordo. Far avvicinare i ragazzi a quei luoghi - soprattutto le scolaresche - non è affatto prudente. Ci sono persone pericolose. Violente. Malfamate. Che vanno tenute fuori. Isolate. Ce ne sono tante. Ma potremmo cominciare dai più temibili:
Pdl
Abrignani Ignazio (Fi, deputato): ingadato a Milano per dissipazione post fallimentare nelle indagini sulla bancarotta Cit
Berlusconi Silvio (Fi, premier): 2 amnistie (falsa testimonianza P2, falso in bilancio Macherio); 2 assoluzioni per depenalizzazione del reato (falso in bilancio All Iberian, Sme-Ariosto); 8 archiviazioni (6 per mafia e riciclaggio, 2 per concorso in strage); 6 prescrizioni; 3 processi in corso (Telecinco per falso in bilancio, frode fiscale, violazione antitrust; caso Mills per corruzione giudiziaria; diritti Mediaset per appropriazione indebita, frode fiscale; caso Saccà per corruzione).
Berruti Massimo (Fi, deputato): 8 mesi per favoreggiamento per aver depistato nel 1994 le indagini sulle tangenti Fininvest.
Bocchino Italo (An, deputato): indagato a Napoli per associazione a delinquere nell’inchiesta Romeo.
Brancher Aldo (Fi, deputato): condannato in secondo grado per falso in bilancio e fianziamento illecito, reato prescritto (il primo) e depenalizzato (il secondo). Indagato anche per la scalata Bnl.
Camber Giulio (Fi, senatore): condannato a 8 mesi per millantato credito nell’ambito della Kreditna Banka.
Cantoni Giampiero (Fi, senatore): ha patteggiato 2 anni per corruzione e poi per concorso in bancarotta fraudolenta.
Catone Giampiero (Dc autonomie, senatore): 2 rinvii a giudizio a per truffa aggravata e bancarotta fraudolenta.
Ciarrapico Giuseppe (Fi, senatore): 5 condanne definitive fin dagli anni 70 per falsi e truffe varie.
Comincioli Romano (Fi, senatore): imputato per false fatture e bilanci truccati di Publitalia, poi prescritto.
De Angelis Marcello (An, senatore): condannato a 5 anni per banda armata e associazione sovversiva come dirigente del gruppo neofascista Terza Posizione.
De Gregorio Sergio (senatore Fi-Inm): indagato a Napoli per riciclaggio e favoreggiamento della camorra, a Roma per corruzione, a Reggio C. per associazione mafiosa e riciclaggio.
Dell’Utri Marcello (Fi, senatore): 1 condanna definitiva a 2 anni e 3 mesi per false fatture e frodi fiscali in Publitalia; condanna a due anni in appello per tentata estorsione all’imprenditore Garaffa con la complicità del boss Virga (il 10 aprile 2008 la Cassazione ha annullato e rinviato ad altra sezione).
De Luca Francesco (Dc autonomie, deputato): indagato per tentata corruzione in atti giudiziari: il clan camorristico dei Guida si sarebbe rivolto a lui per aggiustare un processo in Cassazione.
Farina Renato (Fi, deputato): ha patteggiato 6 mesi (commutata in una multa) per favoreggiamento nel processo per il sequestro di Abu Omar.
Fasano Vincenzo (An, senatore): condannato a 2 anni per concussione nel 2007, pena indultata.
Firrarello Giuseppe (Fi, senatore): arrestato e condannato a Catania a 2 anni e 6 mesi per turbativa d’asta per le tangenti sulla costruzione dell’ospedale Garibaldi.
Fitto Raffaele (Fi, deputato): imputato a Bari per corruzione, falso e illecito finanziamento ai partiti per presunte tangenti versate da Fitto a Giampaolo Angelucci, re delle cliniche private (anch’esso imputato a Bari).
Formigoni Roberto (Fi, senatore): imputato per abuso d’ufficio nel processo sui maneggi intorno alla Fondazione Bussolera Branca. La Cassazione ha ordinato di rifare il processo d’appello.
Galati Giuseppe (Fi, deputato): a giudizio a Catanzaro nell’inchiesta Poseidone per associaizone a delinquere, truffa, violazione della legge sulle associazioni segrete.
Gaspare Giudice (Fi, deputato): accusato di associazione mafiosa, bancarotta fraudolenta, riciclaggio, assolto perché il fatto non sussiste per i reati di partecipazione a Cosa nostra, bancarotta e riciclaggio. Prescritta l'accusa di avere favorito Cosa nostra.
Grillo Luigi (Fi, senatore): a giudizio a Milano per aggiotaggio per il caso Fazio-Fiorani. Prescritto a Genova per truffa per la Tav.
La Malfa Giorgio (Fi-Pri, deputato): 6 mesi per la tangente Enimont.
Landolfi Mario (An, deputato): indagato per corruzione e truffa «con l’aggravante di aver agevolato il clan La Torre». Nella stessa inchiesta 5 pentiti chiamano in causa il viceministro Cosentino.
Martinat Ugo (An, deputato): sottosegretario allo Sviluppo economico, indagato a Torino per turbativa d’asta e abuso in atti di ufficio per gli appalti Tav.
Matteoli Altero (An, senatore), ministro dei Trasporti: imputato per favoreggiamento a Livorno perchè sospettato di aver favorito, in quanto sindaco di Orbetello, l’ex prefetto della città informandolo di indagini sul suo conto per abusi edilizi all’d’Elba.
Messina Alfredo (Fi, senatore): sotto inchiesta per favoreggiamento nella bancarotta di HDC.
Nania Domenico (An, senatore): condannato nel 1980 a 7 mesi per lesioni quando militava nei gruppi di estrema destra. Condannato in I° per abusi edilizi (poi prescritto) nella sua villa a Messina.
Nessa Pasquale (Fi, senatore): imputato a Bari per concussione, tangenti in cambio di autorizzazioni edilizie.
Paravia Antonio (Fi, senatore): 1995, arrestato per corruzione, prescritto nel 2004.
Papa Alfonso (Fi, deputato): magistrato in aspettativa, vicecapo del gabinetto dei Guardasigilli Castelli e Mastella, indagato dal tribunale dei Ministri per abuso d’ufficio per alcune consulenze facili con Castelli e altri suoi collaboratori.
Pecorella Gaetano (Fi, senatore): imputato per favoreggiamento nelle stragi di piazza Fontana e piazza della Loggia.
Pittelli Giancarlo (Fi, deputato): indagato nell’inchiesta Poseidone sui depuratori per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio e appartenenza alla massoneria. È indagato per rivelazione di segreto e diffamazione di De Magistris.
Proietti Cosimi Francesco (An, deputato): indagato a Potenza con Vittorio Emanuele per la truffa ai Monopoli. Roma ha archiviato. Resta aperto, invece, nella Capitale, il filone legato agli ambulatori e alla ex signora Fini Daniela Di Sotto.
Russo Paolo (Fi, deputato): archiviato per l’ipotesi di reato di concorso esterno in associazione mafiosa quando era Presidente della Commissione parlamentare rifiuti. Resta indagato per violazione della legge elettorale.
Scapagnini Umberto (Fi, deputato): a giudizio per abuso di ufficio aggravato per i parcheggi sotterranei a Catania. Richiesta la condanna per abuso di ufficio e violazione delle legge elettorale per la detassazione dei dipendenti comunali, vittime di un’eruzione dell’Etna mai esistita. I 4000 dipendenti dovranno restituire dai 300 ai mille euro.
Scelli Maurizio (Fi, deputato): accusato dalla Corte dei Conti e dalla procura militare di aver dirottato verso altre destinazioni 17 milioni di euro destinati alla Missione Antica Babilonia.
Sciascia Salvatore (Fi, senatore): condannato a 2 anni e 6 mesi per aver corrotto, quando era capo dei servizi fiscali gruppo Berlusconi, alcuni ufficiali della Gdf.
Simeoni Giorgio (Fi, deputato): indagato per associazione a delinquere e corruzione per le tangenti sanità nel Lazio.
Speciale Roberto (Fi, deputato): richiesta di rinvio a giudizio per peculato da parte della Procura militare perché da comandante della Gdf ha utilizzato per scopi personali aerei della Fiamme Gialle.
Tomassini Antonio (Fi, senatore): medico, condannato a 3 anni per falso: durante un parto una bambina nacque cerebrolesa ma lui contraffece il partogramma.
Valentino Giuseppe (An, senatore): indagato per favoreggiamento, si sospetta che abbia rivelato a Ricucci che era intercettato.
PD
Bubbico Filippo (senatore, ex ds): indagato a Catanzaro nell’inchiesta Toghe Lucane, il presunto comitato di affari che da anni decide affari e destini nella Basilicata.
Carra Enzo (ex Dl, deputato ): condannato a 1 anno e 4 mesi per false dichiarazioni al pool di Mani Pulite.
Castagnetti Pierluigi (ex Dl, deputato): una prescrizione per il reato di corruzione per una tangente di 15 milioni di lire nel 1991-1992.
D’Alema Massimo (deputato, ex Ds): prescritto il reato di finanziamento illecito nel processo a proposito di 20 milioni di lire in nero che gli furono versate negli anni Ottanta dal boss delle cliniche Francesco Cavallari. Il 18 novembre 2008 il Parlamento di Bruxelles ha respinto la richiesta della magistratura italiana di utilizzare le intercettazioni telefoniche sul caso Bnl-Unipol e che vedevano coinvolto anche l’ex eurodeputato.
Gozi Sandro (deputato): indagato per associazione a delinquere, truffa e violazione della legge Anselmi nell’ambito dell’inchiesta di Catanzaro “Why not”.
Laganà Fortugno Maria Grazia (deputato): la vedova di Fortugno è indagata per truffa ai danni dello stato dalla procura di Reggio C. nell’inchiesta sulla malasanità nell’ospedale di Locri.
Latorre Nicola (deputato, ex ds): la sua posizione nell’inchiesta Bnl-Unipol (almeno sette telefonate che dimostrerebbero “ruoli attivi ricoperti”) è al vaglio della procura di Milano dopo che il Senato ha negato l’utilizzo delle intercettazioni.
Lolli Giovanni (deputato, ex ds): imputato a Bari per favoreggiamento nell’inchiesta sui presunti abusi della Missione arcobaleno. I reati rischiano la prescrizione.
Lusetti Renzo (deputato, ex Dl): indagato a Napoli per Global Service (il 12 gennaio la Camera deciderà se autorizzare le intercettazioni sue e di Bocchino). Nel 2001 era stato condannato dalla Corte dei Conti a risarcire circa 400 milioni di lire al comune di Roma per consulenze ingiustificate.
Margiotta Salvatore (deputato, ex Dl): indagato a Potenza per le tangenti sull’estrazione del petrolio in Basilicata. La Camera ha negato il suo arresto.
Papania Antonio (ex Dl, deputato): nel 2002 ha patteggiato a Palermo una pena di 2 anni e 20 giorni per abuso di ufficio.
Rigoni Andrea (deputato, ex Dl): condannato in I° a 8 mesi per abuso edilizio all’Isola d’Elba, il reato è stato prescritto.
LEGA
Bossi Umberto (ministro): condannato in via definitiva a 8 mesi di reclusione per 200 milioni di finanziamento illecito dalla maxitangente Enimont. Condannato a un anno per istigazione a delinquere e per oltraggio alla bandiera; indagato e imputato in altri procedimenti penali.
Bragantini Matteo (deputato): condannato in secondo grado a due mesi (con il sindaco di Verona Flavio Tosi) per propaganda razzista per aver organizzato una campagna contro la comunità sinta (zingara) di Verona. La pena prevede anche il risarcimento di sette cittadini sinti.
Calderoli Roberto (ministro): indagato a Milano per ricettazione nell’inchiesta sulla Bpl di Fiorani; si sarebbe spartito 200mila euro con Brancher. Reato prescritto (resistenza a pubblico ufficiale) nei tafferugli con la polizia nella sede leghista di via Bellerio a Milano.
Caparini Davide (deputato): reato prescritto (resistenza a pubblico ufficiale).
Castelli Roberto (sottosegretario): indagato per abuso d’ufficio per alcune consulenze facili affidate mentre era Guardasigilli, il Senato nel dicembre 2007 ha negato l’autorizzazione a procedere. La Corte dei Conti gli ha contestato un danno erariale di circa 400 mila euro.
Maroni Roberto (ministro): condannato a 4 mesi e 200 giorni di reclusione per resistenza a pubblico ufficiale durante gli scontri in via Bellerio a Milano. Imputato a Verona per creazione di struttura paramilitare fuorilegge.
Stefani Stefano (deputato): indagato a Roma per concorso e riciclaggio in truffa ai danni dello Stato per i finanziamenti al quotidiano «Il giornale d’Italia». La richiesta di archiviazione nasce dall’impossibilità di utilizzare le intercettazioni.
UDC
Cesa Lorenzo (deputato): arrestato nel 1993 e condannato in primo grado per lo scandalo Anas (mazzette per 30 miliardi di lire). Il reato è stato prescritto.
Cuffaro Salvatore (senatore): condannato a 5 anni dal Tribunale di Palermo per favoreggiamento aggravato di alcuni mafiosi. Indagato, sempre a Palermo, per concorso esterno in associazione mafiosa.
Mannino Calogero (deputato): imputato in appello per concorso etserno in associazione mafiosa. Secondo la procura di Palermo avrebbe stretto un patto con Cosa Nostra per avere voti in cambio di favori (Mannino è stato assolto lo scorso 22 ottobre 2008 ndr). A giudizio nel 2007, su richiesta della procura di Marsala, per associazione a delinquere, appropriazione indebita, frode in commercio, falso e truffa aggravata. Una presunta frode di vini.
Naro Giuseppe (deputato): condannato a 6 mesi in Cassazione per abuso di ufficio per l’acquisto con denaro pubblico di 462 ingrandimenti fotografici. Due prescrizioni nell’ambito della Tangentopoli messinese.
Romano Francesco (deputato): indagato dalla Dda palermitana per concorso esterno dopo le rivelazione del pentito Francesco Campanella.
Credo che il Daspo Istituzionale sia l'idea dell'anno: revoca della tessera del Deputato, obbligo di firma durante le sedute parlamentari e galera preventiva fino a fine gare elettorali.
(fonti: nonleggerlo+Unità, societacivile)
Berlusconi: "Ci sono molte infiltrazioni"
La Russa: "Ci vuole tolleranza zero, come avviene per gli ultras negli stadi".
Mantovano: "Estendiamo il Daspo, servirà sia a prevenire che a reprimere, permetterà di conoscere preventivamente i soggetti da tenere distanti, nell'interesse stesso dei cittadini". Maroni: "Mi sembra una proposta interessante. Riteniamo che questo modello sia esportabile".
Chiude Gasparri: "Voglio fare un appello: genitori, dite ai vostri figli di stare a casa. Quei luoghi sono frequentati da potenziali assassini. Vanno evitati".
Perfetto. Siamo tutti d'accordo. Far avvicinare i ragazzi a quei luoghi - soprattutto le scolaresche - non è affatto prudente. Ci sono persone pericolose. Violente. Malfamate. Che vanno tenute fuori. Isolate. Ce ne sono tante. Ma potremmo cominciare dai più temibili:
Pdl
Abrignani Ignazio (Fi, deputato): ingadato a Milano per dissipazione post fallimentare nelle indagini sulla bancarotta Cit
Berlusconi Silvio (Fi, premier): 2 amnistie (falsa testimonianza P2, falso in bilancio Macherio); 2 assoluzioni per depenalizzazione del reato (falso in bilancio All Iberian, Sme-Ariosto); 8 archiviazioni (6 per mafia e riciclaggio, 2 per concorso in strage); 6 prescrizioni; 3 processi in corso (Telecinco per falso in bilancio, frode fiscale, violazione antitrust; caso Mills per corruzione giudiziaria; diritti Mediaset per appropriazione indebita, frode fiscale; caso Saccà per corruzione).
Berruti Massimo (Fi, deputato): 8 mesi per favoreggiamento per aver depistato nel 1994 le indagini sulle tangenti Fininvest.
Bocchino Italo (An, deputato): indagato a Napoli per associazione a delinquere nell’inchiesta Romeo.
Brancher Aldo (Fi, deputato): condannato in secondo grado per falso in bilancio e fianziamento illecito, reato prescritto (il primo) e depenalizzato (il secondo). Indagato anche per la scalata Bnl.
Camber Giulio (Fi, senatore): condannato a 8 mesi per millantato credito nell’ambito della Kreditna Banka.
Cantoni Giampiero (Fi, senatore): ha patteggiato 2 anni per corruzione e poi per concorso in bancarotta fraudolenta.
Catone Giampiero (Dc autonomie, senatore): 2 rinvii a giudizio a per truffa aggravata e bancarotta fraudolenta.
Ciarrapico Giuseppe (Fi, senatore): 5 condanne definitive fin dagli anni 70 per falsi e truffe varie.
Comincioli Romano (Fi, senatore): imputato per false fatture e bilanci truccati di Publitalia, poi prescritto.
De Angelis Marcello (An, senatore): condannato a 5 anni per banda armata e associazione sovversiva come dirigente del gruppo neofascista Terza Posizione.
De Gregorio Sergio (senatore Fi-Inm): indagato a Napoli per riciclaggio e favoreggiamento della camorra, a Roma per corruzione, a Reggio C. per associazione mafiosa e riciclaggio.
Dell’Utri Marcello (Fi, senatore): 1 condanna definitiva a 2 anni e 3 mesi per false fatture e frodi fiscali in Publitalia; condanna a due anni in appello per tentata estorsione all’imprenditore Garaffa con la complicità del boss Virga (il 10 aprile 2008 la Cassazione ha annullato e rinviato ad altra sezione).
De Luca Francesco (Dc autonomie, deputato): indagato per tentata corruzione in atti giudiziari: il clan camorristico dei Guida si sarebbe rivolto a lui per aggiustare un processo in Cassazione.
Farina Renato (Fi, deputato): ha patteggiato 6 mesi (commutata in una multa) per favoreggiamento nel processo per il sequestro di Abu Omar.
Fasano Vincenzo (An, senatore): condannato a 2 anni per concussione nel 2007, pena indultata.
Firrarello Giuseppe (Fi, senatore): arrestato e condannato a Catania a 2 anni e 6 mesi per turbativa d’asta per le tangenti sulla costruzione dell’ospedale Garibaldi.
Fitto Raffaele (Fi, deputato): imputato a Bari per corruzione, falso e illecito finanziamento ai partiti per presunte tangenti versate da Fitto a Giampaolo Angelucci, re delle cliniche private (anch’esso imputato a Bari).
Formigoni Roberto (Fi, senatore): imputato per abuso d’ufficio nel processo sui maneggi intorno alla Fondazione Bussolera Branca. La Cassazione ha ordinato di rifare il processo d’appello.
Galati Giuseppe (Fi, deputato): a giudizio a Catanzaro nell’inchiesta Poseidone per associaizone a delinquere, truffa, violazione della legge sulle associazioni segrete.
Gaspare Giudice (Fi, deputato): accusato di associazione mafiosa, bancarotta fraudolenta, riciclaggio, assolto perché il fatto non sussiste per i reati di partecipazione a Cosa nostra, bancarotta e riciclaggio. Prescritta l'accusa di avere favorito Cosa nostra.
Grillo Luigi (Fi, senatore): a giudizio a Milano per aggiotaggio per il caso Fazio-Fiorani. Prescritto a Genova per truffa per la Tav.
La Malfa Giorgio (Fi-Pri, deputato): 6 mesi per la tangente Enimont.
Landolfi Mario (An, deputato): indagato per corruzione e truffa «con l’aggravante di aver agevolato il clan La Torre». Nella stessa inchiesta 5 pentiti chiamano in causa il viceministro Cosentino.
Martinat Ugo (An, deputato): sottosegretario allo Sviluppo economico, indagato a Torino per turbativa d’asta e abuso in atti di ufficio per gli appalti Tav.
Matteoli Altero (An, senatore), ministro dei Trasporti: imputato per favoreggiamento a Livorno perchè sospettato di aver favorito, in quanto sindaco di Orbetello, l’ex prefetto della città informandolo di indagini sul suo conto per abusi edilizi all’d’Elba.
Messina Alfredo (Fi, senatore): sotto inchiesta per favoreggiamento nella bancarotta di HDC.
Nania Domenico (An, senatore): condannato nel 1980 a 7 mesi per lesioni quando militava nei gruppi di estrema destra. Condannato in I° per abusi edilizi (poi prescritto) nella sua villa a Messina.
Nessa Pasquale (Fi, senatore): imputato a Bari per concussione, tangenti in cambio di autorizzazioni edilizie.
Paravia Antonio (Fi, senatore): 1995, arrestato per corruzione, prescritto nel 2004.
Papa Alfonso (Fi, deputato): magistrato in aspettativa, vicecapo del gabinetto dei Guardasigilli Castelli e Mastella, indagato dal tribunale dei Ministri per abuso d’ufficio per alcune consulenze facili con Castelli e altri suoi collaboratori.
Pecorella Gaetano (Fi, senatore): imputato per favoreggiamento nelle stragi di piazza Fontana e piazza della Loggia.
Pittelli Giancarlo (Fi, deputato): indagato nell’inchiesta Poseidone sui depuratori per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio e appartenenza alla massoneria. È indagato per rivelazione di segreto e diffamazione di De Magistris.
Proietti Cosimi Francesco (An, deputato): indagato a Potenza con Vittorio Emanuele per la truffa ai Monopoli. Roma ha archiviato. Resta aperto, invece, nella Capitale, il filone legato agli ambulatori e alla ex signora Fini Daniela Di Sotto.
Russo Paolo (Fi, deputato): archiviato per l’ipotesi di reato di concorso esterno in associazione mafiosa quando era Presidente della Commissione parlamentare rifiuti. Resta indagato per violazione della legge elettorale.
Scapagnini Umberto (Fi, deputato): a giudizio per abuso di ufficio aggravato per i parcheggi sotterranei a Catania. Richiesta la condanna per abuso di ufficio e violazione delle legge elettorale per la detassazione dei dipendenti comunali, vittime di un’eruzione dell’Etna mai esistita. I 4000 dipendenti dovranno restituire dai 300 ai mille euro.
Scelli Maurizio (Fi, deputato): accusato dalla Corte dei Conti e dalla procura militare di aver dirottato verso altre destinazioni 17 milioni di euro destinati alla Missione Antica Babilonia.
Sciascia Salvatore (Fi, senatore): condannato a 2 anni e 6 mesi per aver corrotto, quando era capo dei servizi fiscali gruppo Berlusconi, alcuni ufficiali della Gdf.
Simeoni Giorgio (Fi, deputato): indagato per associazione a delinquere e corruzione per le tangenti sanità nel Lazio.
Speciale Roberto (Fi, deputato): richiesta di rinvio a giudizio per peculato da parte della Procura militare perché da comandante della Gdf ha utilizzato per scopi personali aerei della Fiamme Gialle.
Tomassini Antonio (Fi, senatore): medico, condannato a 3 anni per falso: durante un parto una bambina nacque cerebrolesa ma lui contraffece il partogramma.
Valentino Giuseppe (An, senatore): indagato per favoreggiamento, si sospetta che abbia rivelato a Ricucci che era intercettato.
PD
Bubbico Filippo (senatore, ex ds): indagato a Catanzaro nell’inchiesta Toghe Lucane, il presunto comitato di affari che da anni decide affari e destini nella Basilicata.
Carra Enzo (ex Dl, deputato ): condannato a 1 anno e 4 mesi per false dichiarazioni al pool di Mani Pulite.
Castagnetti Pierluigi (ex Dl, deputato): una prescrizione per il reato di corruzione per una tangente di 15 milioni di lire nel 1991-1992.
D’Alema Massimo (deputato, ex Ds): prescritto il reato di finanziamento illecito nel processo a proposito di 20 milioni di lire in nero che gli furono versate negli anni Ottanta dal boss delle cliniche Francesco Cavallari. Il 18 novembre 2008 il Parlamento di Bruxelles ha respinto la richiesta della magistratura italiana di utilizzare le intercettazioni telefoniche sul caso Bnl-Unipol e che vedevano coinvolto anche l’ex eurodeputato.
Gozi Sandro (deputato): indagato per associazione a delinquere, truffa e violazione della legge Anselmi nell’ambito dell’inchiesta di Catanzaro “Why not”.
Laganà Fortugno Maria Grazia (deputato): la vedova di Fortugno è indagata per truffa ai danni dello stato dalla procura di Reggio C. nell’inchiesta sulla malasanità nell’ospedale di Locri.
Latorre Nicola (deputato, ex ds): la sua posizione nell’inchiesta Bnl-Unipol (almeno sette telefonate che dimostrerebbero “ruoli attivi ricoperti”) è al vaglio della procura di Milano dopo che il Senato ha negato l’utilizzo delle intercettazioni.
Lolli Giovanni (deputato, ex ds): imputato a Bari per favoreggiamento nell’inchiesta sui presunti abusi della Missione arcobaleno. I reati rischiano la prescrizione.
Lusetti Renzo (deputato, ex Dl): indagato a Napoli per Global Service (il 12 gennaio la Camera deciderà se autorizzare le intercettazioni sue e di Bocchino). Nel 2001 era stato condannato dalla Corte dei Conti a risarcire circa 400 milioni di lire al comune di Roma per consulenze ingiustificate.
Margiotta Salvatore (deputato, ex Dl): indagato a Potenza per le tangenti sull’estrazione del petrolio in Basilicata. La Camera ha negato il suo arresto.
Papania Antonio (ex Dl, deputato): nel 2002 ha patteggiato a Palermo una pena di 2 anni e 20 giorni per abuso di ufficio.
Rigoni Andrea (deputato, ex Dl): condannato in I° a 8 mesi per abuso edilizio all’Isola d’Elba, il reato è stato prescritto.
LEGA
Bossi Umberto (ministro): condannato in via definitiva a 8 mesi di reclusione per 200 milioni di finanziamento illecito dalla maxitangente Enimont. Condannato a un anno per istigazione a delinquere e per oltraggio alla bandiera; indagato e imputato in altri procedimenti penali.
Bragantini Matteo (deputato): condannato in secondo grado a due mesi (con il sindaco di Verona Flavio Tosi) per propaganda razzista per aver organizzato una campagna contro la comunità sinta (zingara) di Verona. La pena prevede anche il risarcimento di sette cittadini sinti.
Calderoli Roberto (ministro): indagato a Milano per ricettazione nell’inchiesta sulla Bpl di Fiorani; si sarebbe spartito 200mila euro con Brancher. Reato prescritto (resistenza a pubblico ufficiale) nei tafferugli con la polizia nella sede leghista di via Bellerio a Milano.
Caparini Davide (deputato): reato prescritto (resistenza a pubblico ufficiale).
Castelli Roberto (sottosegretario): indagato per abuso d’ufficio per alcune consulenze facili affidate mentre era Guardasigilli, il Senato nel dicembre 2007 ha negato l’autorizzazione a procedere. La Corte dei Conti gli ha contestato un danno erariale di circa 400 mila euro.
Maroni Roberto (ministro): condannato a 4 mesi e 200 giorni di reclusione per resistenza a pubblico ufficiale durante gli scontri in via Bellerio a Milano. Imputato a Verona per creazione di struttura paramilitare fuorilegge.
Stefani Stefano (deputato): indagato a Roma per concorso e riciclaggio in truffa ai danni dello Stato per i finanziamenti al quotidiano «Il giornale d’Italia». La richiesta di archiviazione nasce dall’impossibilità di utilizzare le intercettazioni.
UDC
Cesa Lorenzo (deputato): arrestato nel 1993 e condannato in primo grado per lo scandalo Anas (mazzette per 30 miliardi di lire). Il reato è stato prescritto.
Cuffaro Salvatore (senatore): condannato a 5 anni dal Tribunale di Palermo per favoreggiamento aggravato di alcuni mafiosi. Indagato, sempre a Palermo, per concorso esterno in associazione mafiosa.
Mannino Calogero (deputato): imputato in appello per concorso etserno in associazione mafiosa. Secondo la procura di Palermo avrebbe stretto un patto con Cosa Nostra per avere voti in cambio di favori (Mannino è stato assolto lo scorso 22 ottobre 2008 ndr). A giudizio nel 2007, su richiesta della procura di Marsala, per associazione a delinquere, appropriazione indebita, frode in commercio, falso e truffa aggravata. Una presunta frode di vini.
Naro Giuseppe (deputato): condannato a 6 mesi in Cassazione per abuso di ufficio per l’acquisto con denaro pubblico di 462 ingrandimenti fotografici. Due prescrizioni nell’ambito della Tangentopoli messinese.
Romano Francesco (deputato): indagato dalla Dda palermitana per concorso esterno dopo le rivelazione del pentito Francesco Campanella.
Credo che il Daspo Istituzionale sia l'idea dell'anno: revoca della tessera del Deputato, obbligo di firma durante le sedute parlamentari e galera preventiva fino a fine gare elettorali.
(fonti: nonleggerlo+Unità, societacivile)
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Conflitto d’interessi, Berlusconi incassa la fiducia e i titoli Mediaset volano in borsa
l Cavaliere doppiamente felice, salva il suo governo e vola in Piazza Affari. Dopo il voto il titolo è diventato il migliore tra quelli a elevata capitalizzazioneIl governo incassa la fiducia e le azioni Mediaset volano in borsa. In una giornata piatta per i mercati europei, il titolo del Biscione si era allineato all’andamento del listino principale per tutta la mattinata. Gli acquisti sono scattati poco prima dell’una per decollare subito dopo l’annuncio della fiducia ottenuta dal Governo, qualche minuto prima delle due. Un cambio radicale rispetto alle giornate delle crisi, quando il titolo aveva registrato un calo. Un chiaro esempio di quanto sia ancora attuale il conflitto d’interessi.
Insomma il Cavaliere si prende una doppia fiducia: dal Parlamento e dal mercato. Dopo avere strappato fino a 4,7 guadagnando oltre il 4 per cento, Mediaset ha chiuso la seduta a 4,6 euro facendo registrare un balzo del 3,29 per cento. Ieri sono passati di mano oltre 22 milioni di pezzi contro una media di circa 6 milioni dell’ultimo periodo.
Eppure fino a un mese fa la situazione era ben diversa. Il Cavaliere sembrava politicamente morto e anche il titolo non stava tanto bene. Dal 9 novembre, giorno di pubblicazione dei conti, a ieri il prezzo delle azioni del gruppo controllato dalla famiglia Berlusconi ha ceduto il 17% circa. Il mercato ha iniziato a vendere le azioni dopo la pubblicazione dei risultati del terzo trimestre al di sotto delle aspettative. Se non erano piaciuti i numeri dei primi nove mesi, ancora meno era piaciuta l’ipotesi che al governo fosse ritirata la fiducia. Ma la paura, quella del mercato, è svanita poco prima delle due.
Oggi, subito dopo l’incontro con il presidente Napolitano, Berlusconi è andato da Vespa per promuovere il suo libro: “Negli ultimi anni, con Mediaset io non c’entro niente – ha detto – . Non telefono nemmeno al centralino, altrimenti qualcuno potrebbe dire che ha telefonato il presidente del Consiglio”. Ma che la storia di Mediaset e quella di Berlusconi siano strettamente legate lo dimostra per l’ennesima volta l’andamento del titolo a Piazza Affari. Dopo il voto di fiducia è diventato il migliore tra quelli a elevata capitalizzazione della Borsa di Milano.
(fonte: IlFattoQuotidiano)
Insomma il Cavaliere si prende una doppia fiducia: dal Parlamento e dal mercato. Dopo avere strappato fino a 4,7 guadagnando oltre il 4 per cento, Mediaset ha chiuso la seduta a 4,6 euro facendo registrare un balzo del 3,29 per cento. Ieri sono passati di mano oltre 22 milioni di pezzi contro una media di circa 6 milioni dell’ultimo periodo.
Eppure fino a un mese fa la situazione era ben diversa. Il Cavaliere sembrava politicamente morto e anche il titolo non stava tanto bene. Dal 9 novembre, giorno di pubblicazione dei conti, a ieri il prezzo delle azioni del gruppo controllato dalla famiglia Berlusconi ha ceduto il 17% circa. Il mercato ha iniziato a vendere le azioni dopo la pubblicazione dei risultati del terzo trimestre al di sotto delle aspettative. Se non erano piaciuti i numeri dei primi nove mesi, ancora meno era piaciuta l’ipotesi che al governo fosse ritirata la fiducia. Ma la paura, quella del mercato, è svanita poco prima delle due.
Oggi, subito dopo l’incontro con il presidente Napolitano, Berlusconi è andato da Vespa per promuovere il suo libro: “Negli ultimi anni, con Mediaset io non c’entro niente – ha detto – . Non telefono nemmeno al centralino, altrimenti qualcuno potrebbe dire che ha telefonato il presidente del Consiglio”. Ma che la storia di Mediaset e quella di Berlusconi siano strettamente legate lo dimostra per l’ennesima volta l’andamento del titolo a Piazza Affari. Dopo il voto di fiducia è diventato il migliore tra quelli a elevata capitalizzazione della Borsa di Milano.
(fonte: IlFattoQuotidiano)
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Banca d’Italia: Il 45% della ricchezza in mano al 10% delle famiglie
Il 45% della ricchezza complessiva delle famiglie italiane alla fine del 2008 è in mano al 10% delle famiglie. La ricchezza lorda delle famiglie italiane alla fine del 2009 è stimabile in quasi 9.500 miliardi di euro, quella netta in 8.600 miliardi, corrispondenti a circa 350 mila euro in media per famiglia. Lo scrive la Banca d’Italia nel supplemento al Bollettino Statistico “La ricchezza delle famiglie italiane – 2009” in cui si evidenzia come alla fine del 2009 la ricchezza netta è stata pari a 8,2 volte il reddito disponibile lordo delle famiglie. Alla fine del 2008, ultima data per cui è possibile effettuare un confronto internazionale completo e omogeneo, in Italia la ricchezza netta era risultata pari a 7,8 volte il reddito disponibile lordo delle famiglie, valore in linea con quello della Francia (7,5) e del Regno Unito (7,7), lievemente superiore a quello del Giappone (7) e significativamente superiore a quello degli Stati Uniti (4,8).
Il ‘patrimonio immobiliare’ delle famiglie italiane – continuna l’analisi di Bankitalia – alla fine del 2009 era era stimabile in circa 4.800 miliardi di euro, con un aumento in termini reali dello 0,4 per cento rispetto a un anno prima. tuttavia, sempre alla fine del 2009 le passività finanziarie delle famiglie italiane erano costituite per circa il 41 per cento da mutui per l’acquisto dell’abitazione. Tra la fine del 2008 e la fine del 2009 il valore di questi mutui è aumentato del 2 per cento, meno che nell’anno precedente (5 per cento). Un dato di rilievo è rappresentato dal basso indebitamento delle nostre famiglie. Da un confronto internazionale emerge come alla fine del 2008 l’ammontare dei debiti fosse pari al 78 per cento del reddito disponibile lordo: in Germania e in Francia tale valore era pari a circa del 100 per cento, negli Stati Uniti e in Giappone al 130 per cento. Se nel 2009 è proseguita la ricomposizione dei portafogli delle famiglie verso forme di investimento più liquide, quali i depositi in conto corrente, le attività reali – osserva Bankitalia – le attività reali rappresentavano il 62,3 per cento della ricchezza lorda, le attività finanziarie il 37,7 per cento. Le passività finanziarie costituivano il 9,1 per cento delle attività complessive.
(fonte: IlFattoQuotidiano)
Il ‘patrimonio immobiliare’ delle famiglie italiane – continuna l’analisi di Bankitalia – alla fine del 2009 era era stimabile in circa 4.800 miliardi di euro, con un aumento in termini reali dello 0,4 per cento rispetto a un anno prima. tuttavia, sempre alla fine del 2009 le passività finanziarie delle famiglie italiane erano costituite per circa il 41 per cento da mutui per l’acquisto dell’abitazione. Tra la fine del 2008 e la fine del 2009 il valore di questi mutui è aumentato del 2 per cento, meno che nell’anno precedente (5 per cento). Un dato di rilievo è rappresentato dal basso indebitamento delle nostre famiglie. Da un confronto internazionale emerge come alla fine del 2008 l’ammontare dei debiti fosse pari al 78 per cento del reddito disponibile lordo: in Germania e in Francia tale valore era pari a circa del 100 per cento, negli Stati Uniti e in Giappone al 130 per cento. Se nel 2009 è proseguita la ricomposizione dei portafogli delle famiglie verso forme di investimento più liquide, quali i depositi in conto corrente, le attività reali – osserva Bankitalia – le attività reali rappresentavano il 62,3 per cento della ricchezza lorda, le attività finanziarie il 37,7 per cento. Le passività finanziarie costituivano il 9,1 per cento delle attività complessive.
(fonte: IlFattoQuotidiano)
venerdì 17 dicembre 2010
Lite tra Sonia Alfano e Licia Ronzulli “Vajassa”. “Ti querelo”
Lite tra Sonia Alfano e Licia Ronzulli “Vajassa”. “Ti querelo” Da Strasburgo l’eurodeputata dell’Idv Sonia Alfano accusa il governo italiano di avere legalizzato la corruzione. La collega del Pdl Licia Ronzulli cerca di interromperla, urlando dall’altra parte dell’aula. Chiede Alfano: “Le vajasse sono anche al Parlamento europeo?”. E così l’epiteto sdoganato in Italia dal ministro Mara Carfagna per apostrofare Alessandra Mussolini arriva in Europa.
Alfano sta tenendo un discorso in aula. Accusa il governo italiano di avere ottenuto la fiducia con i voti di parlamentari di opposizione avvicinati dalla maggioranza “con promesse di ricandidature e soldi”. Ronzulli sbotta una prima volta, cerca di interrompere la rivale. Ma Alfano prosegue: “Stai zitta, perché non sei al Parlamento italiano. Shut up, si sta parlando di violazioni di diritti fondamentali. Nulla di nuovo in casa del corruttore Berlusconi”. Ronzulli continua a urlare dall’altro lato dell’emiciclo. E’ a questo punto che viene paragonata a una “vajassa”, cioè a una donna di bassa condizione sociale o peggio. E viene anche zittita dal presidente di turno dell’Europarlamento: “La smetta di parlare. Il suo atteggiamento non è appropriato, non può continuare a interrompere. Rispetto”. E poi ancora: “Questa è l’ultima volta che glielo dico. Se si alza di nuovo e interrompe la sessione, le chiederò di lasciare l’aula. E’ abbastanza chiaro?”. Ma Ronzulli non ci sta: si sente offesa e minaccia querela contro Sonia Alfano.
(fonte: IlFattoQuotidiano)
Alfano sta tenendo un discorso in aula. Accusa il governo italiano di avere ottenuto la fiducia con i voti di parlamentari di opposizione avvicinati dalla maggioranza “con promesse di ricandidature e soldi”. Ronzulli sbotta una prima volta, cerca di interrompere la rivale. Ma Alfano prosegue: “Stai zitta, perché non sei al Parlamento italiano. Shut up, si sta parlando di violazioni di diritti fondamentali. Nulla di nuovo in casa del corruttore Berlusconi”. Ronzulli continua a urlare dall’altro lato dell’emiciclo. E’ a questo punto che viene paragonata a una “vajassa”, cioè a una donna di bassa condizione sociale o peggio. E viene anche zittita dal presidente di turno dell’Europarlamento: “La smetta di parlare. Il suo atteggiamento non è appropriato, non può continuare a interrompere. Rispetto”. E poi ancora: “Questa è l’ultima volta che glielo dico. Se si alza di nuovo e interrompe la sessione, le chiederò di lasciare l’aula. E’ abbastanza chiaro?”. Ma Ronzulli non ci sta: si sente offesa e minaccia querela contro Sonia Alfano.
(fonte: IlFattoQuotidiano)
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mercoledì 15 dicembre 2010
martedì 14 dicembre 2010
Vado via perchè....
DEPUTATI PDL A FINI, DIMETTITI 'COGLIONAZZO' - Il presidente della Camera Gianfranco Fini esce dall'Aula accompagnato da un cordone di commessi dopo l'esito del voto sulle mozioni di sfiducia al governo. Ai cronisti che tentano di avvicinarlo replica solamente, mentre in Aula sono in corso i festeggiamenti con tanto di bandiere tricolore sui banchi del Pdl, "state buoni almeno voi". Alcuni deputati del Pdl, mentre passa attraverso il Transatlantico gli urlano: "Dimettiti coglionazzo".
(fonte: ANSA)
(fonte: ANSA)
Popolo Viola sparisce da Facebook
SOCIAL NETWORK.
Popolo Viola sparisce da Facebook. Torna online dopo le proteste.
Oscurata questa mattina, la pagina del movimento è ora di nuovo attiva. I promotori: "Censurati mentre stavamo organizzando la manifestazione"
Dopo aver detto che Facebook aveva chiuso in mattinata la sua pagina, che conta oltre 350mila fan, il Popolo Viola, il movimento di opposizione famoso per aver organizzato il NoBerlusconiDay, ne ha annunciato la riapertura nel pomeriggio.
"Facebook ha riaperto la pagina e riattivato gli account degli amministratori", dice un'email del movimento. "Non ci è ancora stata data la motivazione che ha portato alla chiusura della pagina e alla disattivazione degli account degli amministratori. Per adesso il nostro grazie a tutti coloro che immediatamente si sono attivati mobilitandosi in sostegno del nostro movimento, che fin dalla sua nascita lotta per la libertà d'espressione e d'informazione nel nostro paese".
Nel primo pomeriggio, il gruppo aveva detto che il social network aveva chiuso "arbitrariamente" la pagina Facebook "ritirando gli account ai suoi amministratori e impedendo di postare qualsiasi cosa nella pagina", aveva scritto in una nota Gianfranco Mascia, uno degli animatori del gruppo. "Questo capita proprio quando il Popolo Viola stava organizzando le mobilitazioni di domani, 14 dicembre, in occasione del voto di fiducia al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi", aveva detto Mascia.
"È un atto irresponsabile e di una gravità assoluta", hanno aggiunto gli organizzatori secondo i quali "non è un caso che questo sia capitato proprio quando il Popolo Viola stava lavorando per la grande mobilitazione di domani: le preghiere di Berlusconi, intercettate e pubblicate da Wikileaks nei giorni scorsi, sul controllo della Rete hanno sortito il loro effetto". "Ma non finisce qui. Il popolo della rete - si leggeva sul sito del movimento - non permetterà questo atto censorio e si ribellerà con tutte le sue forze proponendo iniziative anche contro Facebook". Il movimento aveva lanciato anche una petizione per la riapertura della pagina all'indirizzo web www.ilpopoloviola.it/. Nel giro di poche ore il ritorno alla normalità. Sull'accaduto no comment di Facebook.
(fonte:CorriereComunicazioni)
Popolo Viola sparisce da Facebook. Torna online dopo le proteste.
Oscurata questa mattina, la pagina del movimento è ora di nuovo attiva. I promotori: "Censurati mentre stavamo organizzando la manifestazione"
Dopo aver detto che Facebook aveva chiuso in mattinata la sua pagina, che conta oltre 350mila fan, il Popolo Viola, il movimento di opposizione famoso per aver organizzato il NoBerlusconiDay, ne ha annunciato la riapertura nel pomeriggio.
"Facebook ha riaperto la pagina e riattivato gli account degli amministratori", dice un'email del movimento. "Non ci è ancora stata data la motivazione che ha portato alla chiusura della pagina e alla disattivazione degli account degli amministratori. Per adesso il nostro grazie a tutti coloro che immediatamente si sono attivati mobilitandosi in sostegno del nostro movimento, che fin dalla sua nascita lotta per la libertà d'espressione e d'informazione nel nostro paese".
Nel primo pomeriggio, il gruppo aveva detto che il social network aveva chiuso "arbitrariamente" la pagina Facebook "ritirando gli account ai suoi amministratori e impedendo di postare qualsiasi cosa nella pagina", aveva scritto in una nota Gianfranco Mascia, uno degli animatori del gruppo. "Questo capita proprio quando il Popolo Viola stava organizzando le mobilitazioni di domani, 14 dicembre, in occasione del voto di fiducia al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi", aveva detto Mascia.
"È un atto irresponsabile e di una gravità assoluta", hanno aggiunto gli organizzatori secondo i quali "non è un caso che questo sia capitato proprio quando il Popolo Viola stava lavorando per la grande mobilitazione di domani: le preghiere di Berlusconi, intercettate e pubblicate da Wikileaks nei giorni scorsi, sul controllo della Rete hanno sortito il loro effetto". "Ma non finisce qui. Il popolo della rete - si leggeva sul sito del movimento - non permetterà questo atto censorio e si ribellerà con tutte le sue forze proponendo iniziative anche contro Facebook". Il movimento aveva lanciato anche una petizione per la riapertura della pagina all'indirizzo web www.ilpopoloviola.it/. Nel giro di poche ore il ritorno alla normalità. Sull'accaduto no comment di Facebook.
(fonte:CorriereComunicazioni)
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lunedì 13 dicembre 2010
Cancún: il clima che si spezza
Alla conferenza di Cancún si è deciso di non decidere. Forse non si poteva fare altro di fronte agli egoismi nazionali. Un accordo mondiale sul clima è oggi impossibile. Si è preferito un "fai da te" dove ogni nazione dovrà decidere se e come avviare delle azioni per salvare la Terra. E così, mentre gli Stati si occupano di incentivare la produzione e creano debito a livello insostenibile, la temperatura del pianeta aumenta. Nell'ultimo numero del "Royal Scientist's journal" si prevede un incremento probabile di 4 gradi entro il 2060 in mancanza di una politica globale e la certezza che è quasi impossibile impedire un innalzamento di 2 gradi secondo lo studio pubblicato dallo "UN Environment Programme".
Un promemoria sulle conseguenze (*):
+ 1° (in atto, ndr) : Fusione dell'Artico - Scomparsa dei ghiacci dal Kilimanjaro - Ritiro dei principali ghiacciai dalle Alpi al Tibet - Inizio della distruzione Grande Barriera Corallina - Estinzione di centinaia di specie - Aumento di numero e di intensità degli uragani - Innalzamento livello del mare con numerosi atolli sommersi, tra cui l'arcipelago di Kiribati con 78.000 persone
+ 2° : Riduzione dell'alcalinità dei mari con la progressiva distruzione del placton e degli organisni con i gusci di carbonato di calcio (il placton è alla base della catena alimentare oceanica) - Calo della crescita delle piante in Europa fino al 30% - Incendi su larga scala in Europa - Fusione dei ghiacciai della Groenlandia - Scomparsa dell'orso polare - Carestie in India e in Pakistan
+ 3° : Scomparsa dell'Amazzonia e delle foreste pluvilali - Desertificazione dell'Australia - Superuragani nell'America del Nord - Siccità permanente nel continente indiano a causa del cambiamento dei monsoni - Indo e Colorado in secca - New York e altre città costiere sommerse dall'acqua - Sviluppo delle epidemie in Africa
+ 4° : Scioglimento dell'Antartide - Delta del Nilo sommerso dal mare - Carestia in Cina - Migrazioni di massa verso i Paesi temperati come Russia e Europa
Il blog ha raggiunto Thomas Kleine-Brockhoff, uno dei responsabili della Conferenza sul Clima, a Cancún.
(*) dal libro: "Sei gradi" di Mark Lynas, premiato nel 2008 in Gran Bretagna con il "Royal Society Science Books Prize"
Intervista telefonica a Cancún a Thomas Kleine-Brockhoff, Direttore Generale del dipartimento di programmi politici del GMFUS. Senior Director, Policy Programs.
Da Copenhagen a Cancún
"Sono Thomas Kleine-Brockhoff e lavoro per il German Marshall Fund di Washington DC che si occupa della supervisione di programmi transatlantici riguardo alla globalizzazione, tra cui quelli climatici. Il primo punto è come il cosiddetto accordo di Copenhaghen concordato dai Paesi, o meglio da un gruppo di Paesi, alla Conferenza dello scorso anno, ora è divenuto parte degli obiettivi ufficiali e dei pacchetti ufficiali della Conferenza delle Nazioni Unite.
Questo è importante perché i medi e lunghi termini degli obiettivi sono stati schematizzati e, grazie a questo accordo, potremmo riuscire a fare passi avanti sul tema del surriscaldamento globale. La prima problematica è relativa all'approfondimento dell'accordo di Copenhagen. La seconda questione riguarda il grado di intensità di verifica e supervisione della mitigazione climatica che le Nazioni Unite sarebbero in grado di combattere in diversi Paesi. Su questo punto la Cina è molto scettica. Ci sono altre grandi questioni, ma queste due sono le più importanti. Capire cosa accadrà alla prossima Conferenza Climatica è complicato. L'idea delle Nazioni è di guardare oltre, verso un accordo mondiale giuridicamente vincolante. Quest'idea, all'estero, fallirà per molti anni a venire. La negoziazione ha avuto difficoltà, come ne ha avute a Copenhagen, ma lo stile, il tono e il procedimento sono stati differenti. Le persone non vogliono essere tenute all'oscuro del fallimento, che è ciò che vorrebbero i Cinesi. Vorrebbero salvare il sistema delle belle parole che è il motivo per cui si tengono in contatto con differenti toni e modi. Comunque quando si tratta di di negoziare i dettagli minori è dura ed è molto probabile che, per molti anni a venire, non ci sarà nessun accordo globale. Da quando a Copenhagen quella visione è fallita e dall'approccio dall'alto verso il basso di regolamentazione, il mondo ha cambiato il suo metodo ad una valutazione di fondo dell'impegno volontario che è ancora la cosa più difficile per le Nazioni, specialmente per l'Europa, che è stata in prima linea per il concetto di ostilità europea, e loro amano gli approcci legalistici, dall'alto verso il basso. Il mondo ha dimostrato che Copenhagen non è pronta per ciò e sta dimostrando che anche Cancún non è ancora pronta.
Lo scioglimento delle calotte polari
E' necessaria una transizione globale verso un'industria basata sull'energia pulita anche come stile di vita. La domanda è: “Qual è il modo migliore per raggiungere questo risultato?”. Per 20 anni dalla negoziazione di Kyoto, ci si è concentrati su un approccio dall'alto verso il basso per un accordo legalmente vincolante. Ora ci siamo resi conto che non possiamo avere questo tipo di regolamentazione, dobbiamo capire che l'impegno volontario,
che i Paesi stanno avendo per i propri interessi, non sarà sufficiente per limitare il calore terrestre ad un livello che è definito scientificamente accettabile di 1,582°C di riscaldamento. Il mondo potrebbe, probabilmente, sopportare 2°C di danno. Perciò ora la questione diventa come colmare il vuoto tra quello che le persone e i Paesi sono in grado di fare in modo volontario e quello che risulta scientificamente necessario. E' questa la questione che verrà discussa nei prossimi anni. Come possono le istituzioni internazionali finanziarie favorire progetti finalizzati a migliorare in questo senso. Le banche americane si stanno muovendo in questa direzione, anche molte banche internazionali. Per esempio la Inter-American Development Bank sta pianificando di modicare il suo tasso di interesse per favorire gli investimenti su fonti di energia rinnovabili. Quindi, Conferenze come queste sono occasioni per la Comunità Mondiale di trovare nuove idee e strumenti, ma non sono certo utili per trovare un accordo globale sull'ambiente. O quantomeno non nel breve termine.
Se avessimo trovato un accordo non necessariamente le cose sarebbero cambiate, basti ricordare che l'accordo di Kyoto si rivolgeva a circa 2-3 dozzine di Paesi di cui solo 5 hanno fatto ciò che era stabilito nell'accordo. Quindi dobbiamo fare un passo indietro dall'idea che un accordo salverà il mondo. Abbiamo visto che gli accordi sono irraggiungibili e, se sono irraggiungibili, sono troppo deboli per fare qualsiasi cosa. Le conseguenze attuali sono le più ovvie. Una è lo scioglimento delle calotte polari che sta avendo luogo soprattutto nell'Artico. Le calotte polari stanno scomparendo, non sono ancora invisibili, ma se continuano ci saranno conseguenze drammatiche. Io credo che anche se non ci fosse un accordo globale vincolante, dovremmo considerare il fatto che ci sono altre strade. Io credo che questo vertice climatico ogni anno abbia un'enorme importanza e che questi siano gli unici eventi globali dove la scienza, il business e tutta la comunità si incontrino in un processo osmotico. Questa è l'Esposizione Universale dell'Energia Climatica. Qualsiasi potenza mondiale che ha qualcosa da dire e pensa a questi problemi si ritrova in questa circostanza. Queste conferenze hanno un'enorme rilevanza per definire la capacità globale e per come cambiare il nostro modo di vivere. Quando si guarda a cosa è successo nelle ultime 5 conferenze globali di cui sono stato testimone, la questione principale è stata l'economia basata sull'energia pulita. Ogni anno l'approccio e le tematiche si sono sviluppate e si sono fatti grandi passi avanti. Qui ci sono grandi questioni al vaglio. E’ un grande generatore di idee e di progetti, a partire dalla tematica della trasformazione di energia pulita. Il secondo elemento sarà che, quando avrai un sistema volontario nel futuro (di controllo delle emissioni, ndr), avrai bisogno di sistemi di misurazione e di standard. Non posso pensare a qualcuno capace di definire questi standard se non le Nazioni Unite. C'è una netta differenza fra l'approccio di oggi e quello che del futuro. Dovremmo scendere su un livello di dettaglio maggiore e affrontare le tematiche da un punto di vista più tecnico e scientifico.
Io non sono uno scienziato nazionale. Mi limito a ripetere ciò che leggo, ciò che la gente dice, ma sembra essere un'opinione condivisa che, una volta che le calotte polari si saranno sciolte, ci vorrà molto tempo perchè si riformino. Non è come il tuo congelatore che, un giorno, lo puoi spegnere ed il giorno seguente accendere e hai di nuovo i cubetti di ghiaccio. Non è certo questo il caso. Da ciò che ho appreso dagli scienziati, è un processo che potrebbe essere sia reversibile che irreversibile.
(fonte: Beppegrillo)
Un promemoria sulle conseguenze (*):
+ 1° (in atto, ndr) : Fusione dell'Artico - Scomparsa dei ghiacci dal Kilimanjaro - Ritiro dei principali ghiacciai dalle Alpi al Tibet - Inizio della distruzione Grande Barriera Corallina - Estinzione di centinaia di specie - Aumento di numero e di intensità degli uragani - Innalzamento livello del mare con numerosi atolli sommersi, tra cui l'arcipelago di Kiribati con 78.000 persone
+ 2° : Riduzione dell'alcalinità dei mari con la progressiva distruzione del placton e degli organisni con i gusci di carbonato di calcio (il placton è alla base della catena alimentare oceanica) - Calo della crescita delle piante in Europa fino al 30% - Incendi su larga scala in Europa - Fusione dei ghiacciai della Groenlandia - Scomparsa dell'orso polare - Carestie in India e in Pakistan
+ 3° : Scomparsa dell'Amazzonia e delle foreste pluvilali - Desertificazione dell'Australia - Superuragani nell'America del Nord - Siccità permanente nel continente indiano a causa del cambiamento dei monsoni - Indo e Colorado in secca - New York e altre città costiere sommerse dall'acqua - Sviluppo delle epidemie in Africa
+ 4° : Scioglimento dell'Antartide - Delta del Nilo sommerso dal mare - Carestia in Cina - Migrazioni di massa verso i Paesi temperati come Russia e Europa
Il blog ha raggiunto Thomas Kleine-Brockhoff, uno dei responsabili della Conferenza sul Clima, a Cancún.
(*) dal libro: "Sei gradi" di Mark Lynas, premiato nel 2008 in Gran Bretagna con il "Royal Society Science Books Prize"
Intervista telefonica a Cancún a Thomas Kleine-Brockhoff, Direttore Generale del dipartimento di programmi politici del GMFUS. Senior Director, Policy Programs.
Da Copenhagen a Cancún
"Sono Thomas Kleine-Brockhoff e lavoro per il German Marshall Fund di Washington DC che si occupa della supervisione di programmi transatlantici riguardo alla globalizzazione, tra cui quelli climatici. Il primo punto è come il cosiddetto accordo di Copenhaghen concordato dai Paesi, o meglio da un gruppo di Paesi, alla Conferenza dello scorso anno, ora è divenuto parte degli obiettivi ufficiali e dei pacchetti ufficiali della Conferenza delle Nazioni Unite.
Questo è importante perché i medi e lunghi termini degli obiettivi sono stati schematizzati e, grazie a questo accordo, potremmo riuscire a fare passi avanti sul tema del surriscaldamento globale. La prima problematica è relativa all'approfondimento dell'accordo di Copenhagen. La seconda questione riguarda il grado di intensità di verifica e supervisione della mitigazione climatica che le Nazioni Unite sarebbero in grado di combattere in diversi Paesi. Su questo punto la Cina è molto scettica. Ci sono altre grandi questioni, ma queste due sono le più importanti. Capire cosa accadrà alla prossima Conferenza Climatica è complicato. L'idea delle Nazioni è di guardare oltre, verso un accordo mondiale giuridicamente vincolante. Quest'idea, all'estero, fallirà per molti anni a venire. La negoziazione ha avuto difficoltà, come ne ha avute a Copenhagen, ma lo stile, il tono e il procedimento sono stati differenti. Le persone non vogliono essere tenute all'oscuro del fallimento, che è ciò che vorrebbero i Cinesi. Vorrebbero salvare il sistema delle belle parole che è il motivo per cui si tengono in contatto con differenti toni e modi. Comunque quando si tratta di di negoziare i dettagli minori è dura ed è molto probabile che, per molti anni a venire, non ci sarà nessun accordo globale. Da quando a Copenhagen quella visione è fallita e dall'approccio dall'alto verso il basso di regolamentazione, il mondo ha cambiato il suo metodo ad una valutazione di fondo dell'impegno volontario che è ancora la cosa più difficile per le Nazioni, specialmente per l'Europa, che è stata in prima linea per il concetto di ostilità europea, e loro amano gli approcci legalistici, dall'alto verso il basso. Il mondo ha dimostrato che Copenhagen non è pronta per ciò e sta dimostrando che anche Cancún non è ancora pronta.
Lo scioglimento delle calotte polari
E' necessaria una transizione globale verso un'industria basata sull'energia pulita anche come stile di vita. La domanda è: “Qual è il modo migliore per raggiungere questo risultato?”. Per 20 anni dalla negoziazione di Kyoto, ci si è concentrati su un approccio dall'alto verso il basso per un accordo legalmente vincolante. Ora ci siamo resi conto che non possiamo avere questo tipo di regolamentazione, dobbiamo capire che l'impegno volontario,
che i Paesi stanno avendo per i propri interessi, non sarà sufficiente per limitare il calore terrestre ad un livello che è definito scientificamente accettabile di 1,582°C di riscaldamento. Il mondo potrebbe, probabilmente, sopportare 2°C di danno. Perciò ora la questione diventa come colmare il vuoto tra quello che le persone e i Paesi sono in grado di fare in modo volontario e quello che risulta scientificamente necessario. E' questa la questione che verrà discussa nei prossimi anni. Come possono le istituzioni internazionali finanziarie favorire progetti finalizzati a migliorare in questo senso. Le banche americane si stanno muovendo in questa direzione, anche molte banche internazionali. Per esempio la Inter-American Development Bank sta pianificando di modicare il suo tasso di interesse per favorire gli investimenti su fonti di energia rinnovabili. Quindi, Conferenze come queste sono occasioni per la Comunità Mondiale di trovare nuove idee e strumenti, ma non sono certo utili per trovare un accordo globale sull'ambiente. O quantomeno non nel breve termine.
Se avessimo trovato un accordo non necessariamente le cose sarebbero cambiate, basti ricordare che l'accordo di Kyoto si rivolgeva a circa 2-3 dozzine di Paesi di cui solo 5 hanno fatto ciò che era stabilito nell'accordo. Quindi dobbiamo fare un passo indietro dall'idea che un accordo salverà il mondo. Abbiamo visto che gli accordi sono irraggiungibili e, se sono irraggiungibili, sono troppo deboli per fare qualsiasi cosa. Le conseguenze attuali sono le più ovvie. Una è lo scioglimento delle calotte polari che sta avendo luogo soprattutto nell'Artico. Le calotte polari stanno scomparendo, non sono ancora invisibili, ma se continuano ci saranno conseguenze drammatiche. Io credo che anche se non ci fosse un accordo globale vincolante, dovremmo considerare il fatto che ci sono altre strade. Io credo che questo vertice climatico ogni anno abbia un'enorme importanza e che questi siano gli unici eventi globali dove la scienza, il business e tutta la comunità si incontrino in un processo osmotico. Questa è l'Esposizione Universale dell'Energia Climatica. Qualsiasi potenza mondiale che ha qualcosa da dire e pensa a questi problemi si ritrova in questa circostanza. Queste conferenze hanno un'enorme rilevanza per definire la capacità globale e per come cambiare il nostro modo di vivere. Quando si guarda a cosa è successo nelle ultime 5 conferenze globali di cui sono stato testimone, la questione principale è stata l'economia basata sull'energia pulita. Ogni anno l'approccio e le tematiche si sono sviluppate e si sono fatti grandi passi avanti. Qui ci sono grandi questioni al vaglio. E’ un grande generatore di idee e di progetti, a partire dalla tematica della trasformazione di energia pulita. Il secondo elemento sarà che, quando avrai un sistema volontario nel futuro (di controllo delle emissioni, ndr), avrai bisogno di sistemi di misurazione e di standard. Non posso pensare a qualcuno capace di definire questi standard se non le Nazioni Unite. C'è una netta differenza fra l'approccio di oggi e quello che del futuro. Dovremmo scendere su un livello di dettaglio maggiore e affrontare le tematiche da un punto di vista più tecnico e scientifico.
Io non sono uno scienziato nazionale. Mi limito a ripetere ciò che leggo, ciò che la gente dice, ma sembra essere un'opinione condivisa che, una volta che le calotte polari si saranno sciolte, ci vorrà molto tempo perchè si riformino. Non è come il tuo congelatore che, un giorno, lo puoi spegnere ed il giorno seguente accendere e hai di nuovo i cubetti di ghiaccio. Non è certo questo il caso. Da ciò che ho appreso dagli scienziati, è un processo che potrebbe essere sia reversibile che irreversibile.
(fonte: Beppegrillo)
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Economia, questione di opinioni
La propaganda economica non conosce soste, un giorno cresce il Pil, il giorno successivo aumentano i consumi, un altro la fiducia dei mercati e un altro ancora si pubblica la percentuale di mutui non pagati del 2007, di prima della crisi, come se fossero attuali. Le balle economiche sono assolutamente bipartisan, sia sui giornali debenedettiani che in quelli di osservanza berlusconiana e confindustriale, con la copertura quotidiana dell'artiglieria pesante delle televisioni di Raiset. Il cittadino si sente in colpa, è lui che è disoccupato, non l'economia che va a picco.
La politica del Governo si può tradurre in una sola parola: "tagli". Li chiamano riforme, come nel caso della scuola, ma sono solo riduzioni di spesa. In guerra le sconfitte si trasformano in ritirate strategiche, in economia l'impossibilità di pagare i titoli di Stato emessi per tenere in piedi il debito pubblico è definita "ristrutturazione". Ristrutturare significa che il valore di un titolo da 100 euro diventa 40/30/20 euro. Il meccanismo è lo stesso della perdita di valore delle azioni di una società che può perdere anche il 90 % senza che nessuno possa lamentarsi. Fa parte delle regole del "mercato". Se la Nazione è a rischio, lo sono anche i suoi titoli e chi li compra può ringraziare solo sé stesso se perde tutto. Certo, può ringraziare anche la propaganda governativa e dell'informazione asservita al governo grazie al finanziamento di 329 milioni di euro per il 2011.
Ieri, tra le fanfare italiane dell'aumento del PIl dello 0,1% rispetto alle previsioni, la JP Morgan ha pubblicato l'ennesima tabella sui PIGS, l'Italia primeggia in negativo. I dati sono relativi al 2011 ai titoli in scadenza. Classifica: Italia: 154,7 mld/€, Spagna 45,1 mld/€. Portogallo 9,5 mld/€, Irlanda 4,4 mld/€. La somma dei rimborsi tutti i PIGS non arriva alla metà di quelli del nostro Paese.
Nel 2011 l'emissione complessiva di titoli italiani sarà, salvo sorprese, di 240 miliardi (titolo del Sole 24 Ore: "Nel 2011 emissioni più leggere (sic)" Quando fai debiti per pagarli devi produrre di più, ma l'Italia è penultima nel mondo per crescita nell'ultimo decennio, 179sima, un posto prima di Haiti. E il debito aumenta, nel 2011 arriverà ai 2.000 miliardi. L'interesse sul debito è già aumentato. Tremorti è costretto a riconoscere interessi più alti. La stima da pagare per il 2011 è di circa 80 miliardi pari a quattro finanziarie. La parola d'ordine è sempre la stessa: "Va tutto bene!", la stessa usata da Tremorti, spalleggiato dalla stampa, prima della manovrina di 25 miliardi della primavera 2010. Nessuno vuole le elezioni perché equivarrebbe ad aprire il vaso di Pandora del default. Pur di non andare alle urne le proveranno tutte.
Siamo arrivati alla bancarotta nazionale per un motivo semplice, banale: la possibilità dei politici di spendere soldi che non hanno e di vendere i debiti sotto forma di titoli di Stato per continuare il loro bengodi. Nessuna spesa a livello comunale, regionale e statale deve essere più possibile senza una copertura certa. Il sindaco, il presidente di Regione, il ministro che utilizza soldi di cui non dispone deve pagare di tasca sua o finire in galera. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?), Noi neppure.
(fonte: Beppegrillo)
La politica del Governo si può tradurre in una sola parola: "tagli". Li chiamano riforme, come nel caso della scuola, ma sono solo riduzioni di spesa. In guerra le sconfitte si trasformano in ritirate strategiche, in economia l'impossibilità di pagare i titoli di Stato emessi per tenere in piedi il debito pubblico è definita "ristrutturazione". Ristrutturare significa che il valore di un titolo da 100 euro diventa 40/30/20 euro. Il meccanismo è lo stesso della perdita di valore delle azioni di una società che può perdere anche il 90 % senza che nessuno possa lamentarsi. Fa parte delle regole del "mercato". Se la Nazione è a rischio, lo sono anche i suoi titoli e chi li compra può ringraziare solo sé stesso se perde tutto. Certo, può ringraziare anche la propaganda governativa e dell'informazione asservita al governo grazie al finanziamento di 329 milioni di euro per il 2011.
Ieri, tra le fanfare italiane dell'aumento del PIl dello 0,1% rispetto alle previsioni, la JP Morgan ha pubblicato l'ennesima tabella sui PIGS, l'Italia primeggia in negativo. I dati sono relativi al 2011 ai titoli in scadenza. Classifica: Italia: 154,7 mld/€, Spagna 45,1 mld/€. Portogallo 9,5 mld/€, Irlanda 4,4 mld/€. La somma dei rimborsi tutti i PIGS non arriva alla metà di quelli del nostro Paese.
Nel 2011 l'emissione complessiva di titoli italiani sarà, salvo sorprese, di 240 miliardi (titolo del Sole 24 Ore: "Nel 2011 emissioni più leggere (sic)" Quando fai debiti per pagarli devi produrre di più, ma l'Italia è penultima nel mondo per crescita nell'ultimo decennio, 179sima, un posto prima di Haiti. E il debito aumenta, nel 2011 arriverà ai 2.000 miliardi. L'interesse sul debito è già aumentato. Tremorti è costretto a riconoscere interessi più alti. La stima da pagare per il 2011 è di circa 80 miliardi pari a quattro finanziarie. La parola d'ordine è sempre la stessa: "Va tutto bene!", la stessa usata da Tremorti, spalleggiato dalla stampa, prima della manovrina di 25 miliardi della primavera 2010. Nessuno vuole le elezioni perché equivarrebbe ad aprire il vaso di Pandora del default. Pur di non andare alle urne le proveranno tutte.
Siamo arrivati alla bancarotta nazionale per un motivo semplice, banale: la possibilità dei politici di spendere soldi che non hanno e di vendere i debiti sotto forma di titoli di Stato per continuare il loro bengodi. Nessuna spesa a livello comunale, regionale e statale deve essere più possibile senza una copertura certa. Il sindaco, il presidente di Regione, il ministro che utilizza soldi di cui non dispone deve pagare di tasca sua o finire in galera. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?), Noi neppure.
(fonte: Beppegrillo)
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