E' uscito a fine anno il libro di Ferruccio Pinotti.
Riportiamo da “Il venerdì” di Repubblica un articolo, di Paolo Casicci, sull'uscita del libro “La lobby di Dio” (di Ferruccio Pinotti, per Chiarelettere), nel quale si parla anche della nuova casa dello studente “San Carlo Borromeo”, costruita dopo il sisma del 2009 a L'Aquila (Coppito) e inaugurata un anno fa, grazie ad un finanziamento della Regione Lombardia.
La lobby di Dio, alla conquista delle università
Soldi pubblici finiti a imprese vicine al movimento. Sigle elettorali finanziate dalle facoltà, in un libro, la scalata di CL negli atenei italiani
di Paolo Casicci
Come entrare in una mensa universitaria e finire in bocca alla più potente organizzazione cattolica italiana. E' il copione in cui si ritrovano ogni anno migliaia di studenti da Nord a Sud, con l'avallo - e i soldi – dello Stato. Una trama che non si spiegherebbe senza la forza di Comunione e liberazione, del suo braccio economico, la Compagnia delle opere, e della galassia di fondazioni vicine al movimento sorto dagli insegnamenti di don Luigi Giussani. Realtà come il Centro europeo università e ricerca, per esempio: nato a Milano nel 1990, il Ceur ha beneficiato, tra il '94 e il 2001, di contributi pubblici per 13,5 miliardi di vecchie lire, serviti a tirare su varie residenze per studenti. O la cooperativa Nuovo Mondo e la Fondazione Falciola, dal 2007 unite al Ceur (hanno tutte e tre lo stesso amministratore delegato, Maurizio Carvelli, numero due della Compagnia delle opere bolognese) nel progetto Camplus.
La peculiarità di questa rete? Il fatto che, annota Ferruccio Pinotti nel libro inchiesta La lobby di Dio, in uscita per Chiarelettere (pp. 474, euro 16,60), i contributi pubblici erogati a cooperative e fondazioni non sono spesi tramite appalti ma distribuiti ad aziende vicine a Cl e alla Cdo. Nulla di illegale: è il principio dellasussidiarietà, sbarcato negli atenei anche come materia di studio (spesso ad opera di docenti ciellini), in base al quale lo Stato sovvenziona un privato se ritiene che questo possa offrire un servizio migliore di quello che fornirebbe un ente pubblico.
Un principio che, in Italia, s'è affermato di pari passo alla crescita delle sigle di area ciellina. Così, a progettare il collegio Alma Mater di Milano e la residenza Rubattino di Milano è la Polistudio Aes, amministrata dall'ingegner Roberto Mingucci della Cdo di Rimini. E, a costruirla, l'Alma Mater, è, per conto del Ceur amministrato da Carvelli, una società edile, la Progest Estate srl, guidada da Carvelli in persona.
Altra questione è quella dell'efficienza dei servizi. Nell'Aquila terremotata, i giovani dell'Unione universitari hanno sollevato il caso della residenza San Borromeo, costruita in tempi record con un finanziamento pubblico su un terreno dell'arcidiocesi. La gestisce la Fondazione Falciola e l'accesso non è regolato da bandi e graduatorie. Non mancano poi, fuori dall'Abruzzo, gli esempi di strutture che, per la riconferma del posto letto, chiedono anche la partecipazione ad attività formative, spesso a tematica religiosa.
Un po' diversa, ma comunque indicativa, è la vicenda di Student Office, il nome della lista col quale gli universitari di Cl si presentano al voto a Bologna, ma anche del servizio fotocopie e vendita di materiali didattici che organizza, gratis, i corsi di formazione in vista dell'esame di accesso a Medicina. Una commistione di ruoli che ha fatto protestare il docente politologo Gianfranco Pasquino.
Simile la situazione a Verona, dove la Cusl, che lavora per lo Student Office locale, è l'unico luogo dove si possono acquistare le dispense di alcune cattedre. Stava per andare male, invece, a quelli di Vademecum, un periodico d'area sovvenzionato con diecimila euro l'anno dall'ateneo. Gli universitari si sinistra erano riusciti a far chiudere il rubinetto. Che, però, l'ateneo veneto ha riaperto nel giro di poco.
(fonte: IlVenerdì, IlCapoluogo.it d'Abruzzo)
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