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giovedì 6 gennaio 2011

NUCLEARE E SPOT IN TV (Antonella Fachin – su NeuroniAttivi)

4 gennaio 2011

- di Antonella Fachin – su NeuroniAttivi -

Sui giornali e in TV sono incominciate le campagne pro nucleare (v. Enel e Forum Nucleare, perché un po’ di cittadini (non si sa quali) dovranno convivere con una bella centrale nucleare vicino a casa (forse pitturata d’azzurro come l’inceneritore di Brescia per dare l’impressione di non inquinare l’aria o forse di rosa, per veicolare il messaggio subliminale di un futuro “roseo” grazie al nucleare!).
Queste campagne sono solo apparentemente neutre, ma sanno di propaganda: la propaganda è un’arte sottile e scientifica; segue le regole del “marketing psicologico” per meglio vendere il prodotto in questione, in questo casi il nucleare (v. Edward Louis Bernays che scrisse il libro omonimo (Propaganda) nel 1928, un classico da studiare per chiunque voglia occuparsi o decifrare la comunicazione moderna).
Le pubblicità in atto inducono con tutta evidenza a comunicare che il PRO è meglio del CONTRO (nei giornali, ad es., il contro è nella pagina di sinistra e il pro, tra campi verdi e cieli azzurri, è nella pagina di destra, quella che viene statisticamente più letta!)
Ovviamente chi conosce la questione e le parti in campo non può che condividere l’opinione dei senatori Roberto Della Seta e Francesco Ferrante: “Partirà sui canali televisivi, Rai e Mediaset compresi, una campagna pubblicitaria istituzionale del Forum Nucleare italiano che, ammantandosi di neutralità, tenterà di presentare il nucleare come un’alternativa energetica pulita e conveniente. Tenendo presente che del Forum Nucleare fanno parte in qualità di soci fondatori aziende direttamente coinvolte nel business dell’energia atomica quali Westinghouse, Enel, Ansaldo Nucleare, Areva e Edf, è davvero difficile credere che non si tratti di una vera e propria operazione propagandistica”.
Chi desidera approfondire gli aspetti comunicazionali dello spot del Forum segnalo questo link: Nucleare spot in TV: le pedine sono i telespettatori ingenui

Queste campagne di propaganda tacciono su molte cose, ad esempio sul reale costo del nucleare “dalla culla alla tomba” ossia dall’estrazione dell’uranio al suo arricchimento, dalla costruzione di una centrale alla sua manutenzione ma soprattutto dai costi di smantellamento della centrale (e delle sue parte radioattive) ai luoghi da individuare e ai costi di “smaltimento” delle scorie radioattive… (per non parlare dell’uranio impoverito di triste uso militare..), ma tacciono anche sull’esperienza di altri paesi che hanno in passato optato per il nucleare e che oggi hanno deciso di abbandonarlo: v. Francia e Germania.
L’autonomia è solo una scusa per giustificare questa metodologia di produzione energetica. Basta guardare la Francia che ha 59 centrali e compra energia dalla Germania (dimostrando di fatto che l’energia nucleare è solo un “business” come altri).
Riguardo l’Italia, i costi delle 4 centrali nucleari sono già ampiamente sottostimati e, come ben sappiamo, subiranno continui aumenti a carico dei contribuenti (v. Finlandia) in corso d’opera: i profitti saranno dei privati, ma i costi saranno del pubblico, con la scusa che questa scelta è stata presa nell’“interesse nazionale” di una fantomatica autonomia (nonostante tutti i componenti debbono essere comprati all’estero: dall’uranio alla centrale!).
Un approccio lungimirante, scevro da interessi particolari, ci dovrebbe indurre a optare per una politica energetica integrata che persegua delle priorità di razionalizzazione e miglioramento del sistema:
opere diffuse di risparmio energetico, attraverso opere di coibentazione/isolamento termico di tutti gli edifici (residenziali/commerciali/pubblici), di conversione all’illuminazione a risparmio energetico ecc. che abbatterebbero gli sprechi di energia che portano al suo aumento ingiustificato (dato che l’economia italiana non sta crescendo da anni non si comprende perché mai debba crescere il fabbisogno di energia!);
sviluppo delle energie rinnovabili (v. Germania punta al 45% di rinnovabili nel 2030) e produzione energetica diffusa (con cessione del surplus prodotto al gestore di rete elettrica).
Per assurdo, invece, si punta a produrre sempre più energia (nonostante la stagnazione economica e la deindustrializzazione dell’Italia a seguito delle localizzazioni degli stabilimenti in altri paesi) e non si interviene per eliminare gli sprechi! (come se io, per riempire una vasca da bagno, mi preoccupassi di aumentare il getto dell’acqua, senza preoccuparmi del fatto di non aver messo il tappo o di non averlo messo bene!!).
Tornando al nucleare, una informazione completa ci dimostrerebbe che senza il continuo aiuto di Stato (ossia di tutti noi con le imposte) il nucleare è anti-economico (sapete, vero, che stiamo ancora pagando per la centrale di Caorso che da oltre 20 anni non è attiva?!?! E perciò quanto e per quanto tempo dovremmo pagare per tutte le centrali nucleari che il governo vuol far costruire?!?)
Il “controllo” delle masse –anche nei paesi democratici- purtroppo passa non solo per scelte opache ma anche attraverso informazioni distorte o errate (errori certamente non in buona fede!) per carpire il consenso di persone scarsamente informate e indottrinate ad arte. Vi giro, a questo proposito, l’articolo Il nucleare non è la soluzione… soprattutto se sbagli il grafico (e forse anche il paese) segnalato sul sito

Cordiali saluti a tutti/e

(Antonella Fachin – NeuroniAttivi)

(fonte: InformarexResistere)


...aggiunge Maurizio Maria Corona su mainfatti.it

Nucleare spot in TV: le pedine sono i telespettatori ingenui

Per accendere di entusiasmo nucleare le tavole degli italiani nei giorni di festa, Chicco Testa e il suo Forum Nucleare Italiano ha pensato bene di irradiare le TV di uno spot che, per gli addetti ai lavori, anche senza audio, sa di propaganda.
La propaganda è un'arte sottile e scientifica. L'inventore moderno della propaganda e il suo affinatore e canonizzatore è stato sicuramente Edward Louis Bernays che scrisse il libro omonimo (Propaganda) nel 1928 (un classico da studiare per chiunque voglia occuparsi o decifrare la comunicazione moderna).
E' quindi un compito doveroso, da tecnici della comunicazione, riflettere su come in Italia la lobby del nucleare si stia muovendo per convincere la popolazione della necessità di costruire centrali nucleari. Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in diverse occasioni affrontando il tema del nucleare ha detto "che 'oggi le centrali nucleari sono assolutamente sicure', annunciando di volerlo spiegare ai cittadini italiani anche attraverso campagne televisive" (La Stampa http://is.gd/j6pSc).
Così, non si sa se collegati alla volontà del Presidente del Consiglio e del Governo, arrivano in TV degli spot che parlano di nucleare. Sembrano "spot di prospezione" per un pubblico che ancora si ricorda di Chernobyl, che accoglie ancora i suoi bambini vittime delle radiazioni (i bambini di Chernobyl, appunto), e che fortunatamente ha ancora paura di questa energia sottoprodotto militare.
Il primo spot "nucleare" che va in televisione è quello trasmesso da oggi su Rai e Mediaset e che va a "colpire" il telespettatore italiano medio, alle prese con i cenoni di Natale e Capodanno. Lo spot si presenta come "neutrale" ed è molto semplice e allo stesso tempo estremamente studiato fin nei minimi particolari.
Nel complesso, nella mente distrattamente conscia del telespettatore, rimarrà una partita a scacchi con due uomini che fanno delle affermazioni sul nucleare e che fermano un orologio (tipico dei tornei di scacchi). L'uomo al termine dello spot si rivela essere "se stesso", ovvero la partita è stata tra le due parti di sé, le parti del "dubbio nucleare", del si o del no. Lo spot si chiude con il quesito (rivolto allo spettatore) "E tu sei a favore o contro l'energia nucleare? O non hai ancora una posizione?" E si vedono poi, mentre la camera "allarga", decine di "partite a scacchi" sul nucleare dove uomini e donne sfidano se stessi.

Questa operazione pubblicitaria, che prevede anche pubblicità sulle principali testate, sul web e negli aeroporti è costata 6 milioni di euro.

Lo spot porta la firma di forumnucleare.it, sito di un'associazione il cui presidente è Chicco Testa, alfiere convinto del ritorno al nucleare in italia e forte della sua conversione (prima era un "verde" che ha contribuito a smantellarle).

Testa ha una particolare storia alle spalle: è tra i fondatori di Legambiente, è stato tra i promotori del referendum per lo smantellamento delle centrali nucleari, ha poi cambiato idea e 24 anni dopo è il testimonial del ritorno del nucleare in Italia.


Lo ricordiamo in un recente e moderato intervento in favore del geologo Tozzi...



Ma in questo articolo parliamo dello stile di comunicazione dello spot, molto interessante anche per tutti gli studenti di Scienze delle Comunicazioni, che possono divertirsi ad analizzarlo, a prescindere dalle parole e dai dialoghi.
Per ora solo alcune osservazioni:

  1. Il "contro" usa le pedine nere mentre il "pro" usa le pedine bianche;
  2. La voce del sé "contro" l'energia nucleare è cupa mentre quella "pro" è suadente;
  3. Il "contro" trascina le pedine e fa mosse "banali" (sembra anche incerto nei movimenti) mentre il "pro" è deciso, fa mosse da "chi sa giocare a scacchi" e poggia con fermezza i pezzi sulla scacchiera;
  4. Il "contro" usa sempre e solo l'alfiere nero, mentre il "pro" usa il cavallo (tranne una volta l'alfiere bianco) il pezzo più riconoscibile (che ispira libertà, nobiltà, forza, natura, ecc);
  5. Nel fermo immagine il se stesso a sinistra (quello "pro" bianco) e quello a destra (quello "contro" nero) anche se sono "la stessa persona" sono leggermente diversi, difatti quello a sinistra ("pro") è più "bello" che quello a "destra" (con naso a gobba e leggermente più basso del "buono", è un classico).
  6. Potremmo continuare per decine e decine di punti ricordando i simbolismi nucleari quali la scacchiera, l'uso strumentale del gioco degli scacchi, l'orologio "atomico" fermato e fatto ripartire, le mosse specifiche, il maglione a collo alto, la sala utilizzata, le finestre, la predominanza del bianco, la postura, la proporzione di uomini e donne, di vecchi e giovani, ecc.


Ma preferiamo lasciare il nostro paziente lettore con un video musicale dei Kraftwerk che risponde con liriche ispirate quali "Chernobyl Harrisburg Sellafield Hiroshima. Radioactivity, is in the air for you and me".

Maurizio Maria Corona

(fonte: mainfatti.it)

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