Si avvicina il momento della responsabilità, svegliatevi! Il senso civico non lo trovate negli scaffali dell'ipermercato (ndr).
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Per ora non ce l’hanno fatta. L’ostruzionismo, coordinato e unitario, promosso dalle opposizioni ha impedito alla maggioranza di approvare in poche ore il cosiddetto processo breve, in realtà una vera e propria amnistia che premierà corrotti di ogni risma, stupratori, pedofili, imbroglioni purchè ancora incensurati. E le vittime? Chi se frega, tanto Berlusconi è un imputato, mica una vittima, e ormai le leggi hanno il compito di elevare a sistema quanto serve al capo supremo, alla sua corte, persino al suo corpo.
Eppure non ce l’hanno ancora fatta, nonostante gli appelli, la rabbia , i ministri costretti a saltare anche il turno al bagno, la precettazione, l’obbligo a votare qualsiasi porcheria, perché così vuole il padrone e i suoi ordini non si possono discutere. Non ce l’hanno fatta perché, almeno in questa occasione, si sono unite le proteste di piazza e l’azione forte, continua, appassionata delle opposizioni parlamentari.,
Mercoledì alle 15 ripartirà il sit in davanti alla Camera dei deputati, in occasione del possibile voto finale. Il Popolo viola, Libertà e giustizia, Articolo 21, Libera Informazione, l’Anpi, l’Arci, MoveOn e tanti altre associazioni si ritroveranno per dare la parola alle vittime del “processo greve“: i truffati, i concussi, i familiari dei morti sul lavoro, le associazioni che rappresentano le vittime del terremoto all’Aquila, quelli che continuano a battersi per la legalità e contro le mafie, le associazioni che ogni giorno contrastano le violenze sulle donne, chi ogni giorno si impegna contro ogni forma di discriminazione e di razzismo…
Se e quando dovessero approvare la porcata, bisognerà spostarsi al Senato e predisporre tutti gli strumenti civili e politici per rendergli la vita impossibile, per far esplodere i mal di pancia che covano sotto l’apparente quiete, con una Lega che non sa più cosa fare e che si ritrova costretta a svolgere il ruolo del palo durante la rapina. Comunque vada, una cosa è già accertata: quando l’opposizione, unita e coordinata, decide di applicare alla lettera i regolamenti e di non consentirgli di respirare, gli effetti sono immediatamente visibili, la maggioranza è costretta ad inseguire, il governo deve restare incollato alle seggiole in aula, perché altrimenti prendono sberle.
Di fronte alla loro arroganza e alla sfida che hanno lanciato nei confronti della legalità e della Costituzione, sarà davvero il caso di non dargli tregua e di utilizzare lo stesso metodo, con la stessa passione civile, anche nelle prossime sedute e su qualsiasi provvedimento. Gente simile non merita forma alcuna di ” bon ton parlamentare”. Chi ha finto di credere e di ratificare la barzelletta sul presidente egiziano, la piccola Ruby e il vecchio Silvio, merita solo una opposizione tenace, intransigente, all’altezza della “provocazione epocale” che Berlusconi e i suoi manipoli hanno sferrato.
Tanto per cominciare, domani 9 aprile sarà davvero il caso di partecipare alla grande giornata conto il precariato per rivendicare il diritto al presente e al futuro, che è stata promossa da 14 ragazze e ragazzi per richiamare l’attenzione anche sulla questione sociale, sui diritti dei senza diritti, su quelli che non hanno uno zio né in Egitto né ad Arcore al quale rivolgersi o appellarsi. Nella prossima puntata vi faremo sapere se, quanto e dove sarà stato concesso loro il diritto alla parola nelle reti del polo Raiset. Vogliamo scommettere che tutti insieme questi giovani otterranno meno visibilità dell’ultima telefonata di Berlusconi all’amico Scilipoti?
(fonte: Il Fatto Quotidiano)
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