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lunedì 4 ottobre 2010

Glutammato e recettori "Eccitotossine: i sapori pericolosi per la salute" di Marcello Pamio

Il glutammato o acido glutammico, da un punto di vista nutrizionale è un amminoacido definito “non essenziale”, poiché può essere sintetizzato dall'organismo stesso, dal punto di vista biochimico svolge un ruolo fondamentale nel metabolismo cellulare.
Negli alimenti, l'acido glutammico può essere presente in due forme: quella “legata” (ad altri aminoacidi) che contribuisce alla costruzione delle proteine, ed è quella più consistente, e quella “libera” come singolo aminoacido, quasi irrisoria.
Alcuni recenti studi hanno dimostrato che il glutammato presente nei cibi è la principale fonte di energia dell'intestino e che la sensazione di fame vorace è determinata proprio dalla presenza di questo aminoacido.

Del glutammato ingerito, solo una piccola percentuale viene assorbita dal corpo, il resto deve essere in qualche modo eliminato, con un dispendio energetico non indifferente! Ma non sempre si riesce a sbarazzarsi completamente del glutammato superfluo…

Introducendo con l’alimentazione una eccitotossina come il glutammato o l’aspartato, i loro livelli nel sangue aumentano da 20 fino a 40 volte.
Questo eccesso, oltre a stimolare tutti i recettori del corpo può creare serie problematiche alla salute.
Per capire questo meccanismo dobbiamo sapere che tutti i nostri organi (cervello, cuore, intestino, fegato, ecc.), hanno dei recettori specifici per il glutammato, perfino la barriera emato-encefalica del cervello.

Polmoni, ovaie, apparati di riproduzione e anche lo stesso sperma, le ghiandole adrenaliniche, le ossa e il pancreas sono controllate dai recettori del glutammato.
Si possono immaginare i recettori come delle speciali “serrature”, e le “chiavi” in grado di aprirle sarebbero alcune sostanze chimiche come appunto il glutammato e l’aspartato.
La barriera emato-encefalica, la cui funzione vitale è quella di proteggere il cervello da elementi nocivi esterni, è da sempre considerata una barriera insuperabile: una serratura inespugnabile.
Ma questo purtroppo non corrisponde al vero, perché tale barriera possiede recettori (serrature) all’interno e anche all’esterno della stessa, e quando arriva la chiave (glutammato e/o aspartato), queste “serrature chimiche” si aprono, schiudendo pericolosamente la porta a qualsivoglia sostanza tossica come i metalli pesanti, e non solo.

Continue aperture di questa barriera sono associate a patologie degenerative come i morbi di Parkinson, Huntington e Alzheimer (demenza senile), o comportamentali come il deficit di attenzione (A.D.D.), l’iperattività (A.D.H.D.), la sclerosi laterale, ecc.
I problemi non finiscono qua: assumendo con l’alimentazione un eccesso di glutammato, questo viene trasportato dal sangue in tutto il corpo, andando a stimolare tutti gli organi che hanno proprio quei recettori.
Capita che alcune persone dopo l’ingestione di queste sostanze hanno forti scariche di diarrea, proprio perché il glutammato stimola in questo caso i recettori che si trovano nell’esofago e nell’intestino. Altre persone invece, possono sviluppare la sindrome del colon irritabile e, se soffrono di reflusso esofageo, questo può peggiorare di molto.

Quando il fenomeno interessa il sistema cardiocircolatorio e in particolare il cuore, si possono scatenare infarti anche letali. Tutto l’intero sistema di conduzione del cuore è pieno di ogni sorta di recettori del glutammato!
Questa potrebbe essere una spiegazione del perché gli infarti sono in crescita esponenziale, sia tra persone giovani che tra sportivi.
La medicina ufficiale, come sempre non è in grado di spiegare questa vera e propria pandemia, mentre il neurochirurgo americano Russell Blaylock, ha le idee molto chiare in proposito.
La sua esperienza lo ha convinto a denunciare pubblicamente che quello che accomuna tutti questi casi, e cioè gli infarti tra giovani e sportivi, è un basso livello di magnesio nelle cellule e un alto livello di eccitotossine.
Quando il magnesio nel sangue è basso, i recettori del glutammato diventano ipersensibili e quindi le persone - specie gli atleti che non sopperiscono tale carenza dovuta ad un eccessivo sforzo fisico mediante una alimentazione sana - possono avere infarti improvvisi anche letali.
Riferendosi agli sportivi, il dottor Blaylock dice che: “se mangiano o bevono qualcosa che contiene glutammato (una diet-coke prima di allenarsi per esempio), si produce una iperattività cardiaca e potrebbero morire di infarto. L’infarto improvviso è dovuto a due cose: aritmia, molto più diffusa, e spasmi delle coronarie. Entrambe le cose potrebbero essere provocate dal glutammato”.[1]

I medici non conoscono i recettori del glutammato lungo tutto il condotto elettrico del cuore e nel suo muscolo.
Vi sono nel mondo occidentale milioni di persone che soffrendo di aritmia hanno cambiato il proprio stile di vita, ma nessuno dice loro di evitare glutammato e aspartame, che sono la maggior fonte di sovraccarico cardiaco! Nessuno glielo dice perché soprattutto i medici non prendono in considerazione questo serio problema.
Tutto quello appena detto per il glutammato vale anche per l’aspartato, che si trova principalmente nello zucchero chiamato aspartame, contenuto purtroppo in oltre 6000 prodotti alimentari diversi.

Il glutammato, come abbiamo visto prima, è presente in molti alimenti proteici come carni, salumi, uova, pesce, verdure, cereali, formaggi stagionati, ma anche in prodotti come glutammato monosodico (M.S.G. il comune dado per brodi), estratto di lievito, proteine vegetali idrolizzate, sodio caseinato, calcio caseinato, salse, cibi surgelati, prodotti da forno, piatti pronti, snack, maionese, ecc.
Spesso è presente nell’estratto di malto, brodo, condimenti e salse, mentre non è mai contenuto negli enzimi.
Un altro tassello importante per comprendere meglio il quadro generale sono le scoperte fatte nel 1989 dal dottor R.C. Henneberry e colleghi, i quali hanno dimostrato che se i neuroni sono deficitari di energia, diventano ipersensibili agli effetti tossici del glutammato e delle altre eccitotossine[2].

Usando neuroni dei cervelletto e cervello, i ricercatori hanno constatato che, quando i livelli di magnesio e glucosio erano correttamente presenti, il glutammato anche a livelli alti non causava la morte cellulare.
Viceversa, quando il magnesio era scarso, anche piccolissime dosi di eccitotossine, erano in grado di uccidere i neuroni.
Questa scoperta, fatta oltre vent’anni fa, è estremamente importante per cercare di evitare i danni delle tossine.
Nel capitolo successivo vedremo come il magnesio aiuta i “canali del calcio” a chiudersi e quindi a proteggere le cellule.
La cosa importante da ricordare è che il magnesio offre una considerabile protezione contro le eccitotossine, e questa protezione si riduce ulteriormente quando il livello di energia del cervello è basso…

(fonte: disinformazione.it)

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